Una donna raffinata, dalla personalità delicata ma forte: stiamo parlando di Marilù De Nicola (nome d'arte di Maria Tuozzo), un'attrice nata a Pomigliano d'Arco. Aveva accompagnato il compagno ai provini de "Il più bello d'Italia", venne notata lei, e partecipò a Miss Sud. Da lì è iniziato tutto. Ne abbiamo parlato proprio con lei.
Partiamo proprio dalla sua ultima fatica, ha partecipato al film "Io ho denunciato", scritto da Paolo De Chiara, diretto da Gabriel Cash e prodotto da CinemaSet. Per quali motivi ha detto di sì a questo progetto?
«Ho subito accettato perchè ritengo giusto schierarmi dalla parte di chi è oggetto di sorpruso. Quando sono stata chiamata per interpretare il personaggio di Renata Curiale, in prima battuta credevo di essere l'eroina, la buona ed ero felicissima. Subito dopo ho realizzato che il ruolo propostomi era da cattiva, da antagonista: si toccava la tematica della malvivenza e a quel punto ho letto questa cosa come una sfida artistica e ho accettato».
Parliamo del suo personaggio?
«Il mio personaggio è una donna terribile, manipolatrice, una malvivente, una mafiosa e nonostante la sua bellezza esteriore, la sua perfidia la oscura. In una scena interpreto l'intenzione di un omicidio attraverso un accoltellamento e non nascondo che ho avuto un pò di difficoltà nell'interpretazione mimica e fisica, perchè c'è stato un vero e proprio scontro fisico con l'altro attore (mio figlio, nel film) che doveva contenere la mia rabbia. E' stato tanto interessante quanto difficile, ma molto bello».
Il titolo di questo film è molto significativo: lei ritiene che sia importante denunciare? Perchè?
«Sicuramente. Basta con la sudditanza in cui vertono le persone sfortunate che si ritrovano ad affrontare uomini malvagi che ti ricattano. Oltre alla dignità morale viene calpestata la dignità intellettuale, la libertà di scelta, la libertà di vivere e la propria vita».
Questo è un periodo non facile per i lavoratori dello spettacolo per l'emergenza Covid-19, lei come ha vissuto il lockdown?
«Mi sono sentita impotente verso un evento inimmaginabile che ci ha costretti a riflettere su tutto ciò che ci circonda, dalla natura massacrata in nome del Dio denaro fino allo stato sociale, politico ed economico di tutti i popoli, siano essi liberi che costretti a soggiacere alla sete di potere di molti personaggi internazionali».
Ritieni che per i lavoratori del suo settore sia stato fatto abbastanza oppure no?
«E’ un momento difficile per tutti, lo stop imposto ha causato disagi economici a tutto il mondo dello spettacolo e al terziario che ruota intorno. Si aspetta una ripresa con i finanziamenti dello Stato che, purtroppo, in questo periodo è stato latitante».
Lei è un'attrice campana, la sua terra cosa rappresenta per lei?
«Le mie radici, i profumi che ti entrano dentro e che, raramente, riesci a percepire altrove e l’interagire delle persone in modo spontaneo. Gli influssi culturali e sociali a cui sono molto legata, alla capacità di un popolo che ha saputo rispondere in maniera fattiva e collaborativa agli ultimi eventi e che nessuno si sarebbe aspettato».
Per quali motivi ha deciso di far parte del mondo dello spettacolo?
«Nessuno avrebbe pensato che potessi farne parte. La mia famiglia, composta da professionisti in altri campi, avrebbe voluto che seguissi le loro orme, ma la passione per il mondo dello spettacolo era ed è fortissima e nulla ha potuto farmi deviare da questo ambiente».
Il suo vero nome è Maria Tuozzo, per quali motivi ha scelto come nome d'arte Marilù De Nicola?
«Il mio più grande sostenitore è stato mio padre che si chiamava Nicola, da qui De Nicola. Poi, da buona meridionale, porto il nome della nonna paterna che veniva appunto chiamata Marilù».
Quali sono i pro e i contro di farne parte?
«I pro sono tanti, ad esempio perseguire i propri sogni. Per i contro: è dura farsi strada nonostante l’impegno, lo studio e i sacrifici. Dico sempre che ci sono "non regole", non sempre è premiato e scelto il professionista, negli ultimi anni sono premiati i rapporti amicali anche se, un'osservazione positiva la devo fare, noto ampio spazio ai giovani in trasmissioni televisive anche importanti».
Cosa significa essere attrice?
«Poter vivere tante esistenze con sfaccettature diverse, sebbene per il tempo necessario di una rappresentazione sia essa teatrale che filmografica».
Teatro, cinema, televisione e moda: possiamo definire ognuno di questi ambiti lavorativi?
«Teatro: percepire, quando si è in scena, gli umori del pubblico e la sinergia che si crea con esso. Cinema: la trasposizione di tante esistenze che attraverso lo schermo possono includere le vite di chi sta guardando. Televisione e moda: rappresentano un approccio più immediato ad un pubblico più vasto».
Lei cosa preferisce?
«Il teatro, ora e per sempre».
I suoi prossimi progetti?
«Ci sono tante belle proposte ed idee, voglio solo sperare che si possano realizzare nonostante gli ostacoli nati in seguito all'emergenza Covid che il mondo sta vivendo. Un'esperienza che mi piacerebbe vivere è quella del doppiaggio e anche quest'anno Piero Pacchiarotti, presidente dell'ITFF di Civitavecchia, mi ha convocata come giurata. Cercherò di fare del mio meglio come sempre».
foto di Michele Simolo
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2020-06-20 11:49:40
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