S’intitola "La solitudine degli angeli" la mostra del giovane artista siciliano Giuliano Macca che, con la curatela di Vittorio Sgarbi, si inaugura venerdì 25 settembre alle ore 18.30 nella galleria Etra Studio Tommasi di via della Pergola 57 a Firenze. La mostra poi proseguirà fino al 31 ottobre prossimo e sarà visitabile dal martedì al sabato, dalle 15 alle 19, con ingresso libero. Ad ospitare la mostra sarà la galleria di Francesca Sacchi Tommasi che, questa volta, ospita la mostra di un artista la cui pittura fa chiaramente riferimento a momenti intimi dell'umana esistenza, ma che si stende sulla tela secondo canoni artistici fuori da ogni regola.
Come scrive Vittorio Sgarbi nel saggio che apre il catalogo annesso alla mostra, gli angeli «non sappiamo come siano, che volto abbiano, ma li ritroviamo oggi nelle allucinazioni di Giuliano Macca. Corpi che sembrano muoversi fra le nuvole, plasmati come le statue severe del Tempio di Egina, nitide e semplici, corpi innocenti e sguardi colpevoli. Macca sembra inseguire in quei volti l’ombra del peccato. La consapevolezza dell’innocenza perduta. Gli angeli sono sempre sul punto di scomparire. La nostalgia della forma chiede alibi, finzioni. Si tratta della conferma di una pittura sfigurativa, per una legge del contrappasso negli artisti migliori, più dotati».
Amante della «Maniera fiorentina», soprattutto di Pontormo e Rosso Fiorentino, Giuliano Macca ammette di essere sempre stato fortemente affascinato dal ritratto: «in particolare da quegli artisti che hanno messo la psiche all’interno dello sguardo, anche centinaia di anni fa; insieme ai ritratti, mi sento attratto dagli abbracci, soprattutto quelli disegnati a penna. Mi piace immaginare quelle migliaia di linee che alla fine vanno a formare una sola cosa. In questo momento queste opere le sento come un’esigenza, tutte legate a un tema a me molto caro, insieme a quello dei baci e dei ritratti. Ecco, nella mia mostra di Firenze ci sarà tutto questo ed è perciò che la considero l’appuntamento espositivo più importante della mia carriera e ringrazio Francesca Sacchi Tommasi per la grade opportunità».
Tra la trentina di opere previste – di dimensioni che oscillano da 30×40 cm fino a 150x200cm – alcune sono olii su tela, le altre invece sono fogli di carta dove l’artista ha disegnato con la penna Bic e poi aggiunto delle velature a olio. In questo secondo caso si tratta di una novità assoluta, perché l’artista non ha mai presentato in pubblico le sue opere realizzate con questa tecnica mista; tutte le opere saranno in mostra nella galleria che occupa gli spazi dove poco meno di 500 anni fa Benvenuto Cellini concepì e realizzò il suo Perseo che oggi si ammira nella Loggia dei Lanzi in piazza Signoria a Firenze.
Va sottolineato, infine, che la maggior parte delle opere che Giuliano Macca propone nella mostra fiorentina – che gode del sostegno di Moncada Soc. Agr. Coop. O.P. – sono state concepite a cavallo tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, ma realizzate durante i mesi di chiusura forzata causa Covid. L’artista Giuliano Macca nasce a Noto in Sicilia nel 1988. Intraprende i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma dove consegue il diploma con il massimo dei voti. Nel 2016 realizza la scenografia per lo spettacolo teatrale Corti ma Lirici presso il Teatro Eliseo di Roma. Nello stesso anno, la sua performance artistica Ti aspetto su altri pianeti viene presentata al MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove) di Roma a cura del direttore Giorgio De Finis.
All’inizio di 2017, Macca si trasferisce a Barcellona, dove inizia un periodo di sperimentazione tecnica. Nello stesso anno partecipa alla collettiva ContemporaneaMente alla Scuderie Aldobrandini di Frascati. In occasione della sua mostra personale del 2018 nella galleria romana Mirabilia di Giano Del Bufalo, vende tutte le sue opere nelle prime ore, a dicembre dello stesso anno partecipa alla collettiva “Miths and Legends” presso la galleria Romana Rvb arts. Nel maggio del 2019 inaugura la sua personale “cuori di cristallo” sempre presso Rvb Arts, nell’ottobre dello stesso anno partecipa alla collettiva “dissolvenze” presso il museo Diocesano di Padova.
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2020-09-18 18:56:34
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