Oltre alle affissioni abusive è iniziata una vera e propria guerra sul posizionamento dei manifestanti elettorali.
A Somma Vesuviana la competizione politica passa anche per le squadre di attacchini. Non solo non rispettano gli spazi destinati agli altri candidati ma, nello stesso tempo, non esistano a staccare i manifesti dell'avversario politico lasciando al suolo i manifesti.
Un vero e proprio sciacallaggio. Forse dietro c'è altro. Chi sono questi gruppi che attaccano i manifesti? Chi gestisce questo business? Da chi vengono coordinati? Da dove arrivano gli ordini?
In città si sono visti anche pregiudicati con il materiale di propaganda elettorale. Su Facebook un utente ha pubblicato due foto che evidenziano come i manifesti del candidato Mocerino siano stati lasciati per terra, mentre quelli della candidata Di Pilato sono rimasti sui cartelloni.
Ma restano quei banner istallati sulla pubblica illuminazione. Ma non solo.
Avevamo anche sollecitato il sindaco Di Sarno a prendere posizione ma, come sempre, nessuna risposta è arrivata.
In altri Comuni sia la polizia locale che i carabinieri hanno sanzionato e fatto rimuovere i manifesti abusivi, multando in flagranza chi affliggeva. A Somma è in atto un vero e proprio «far west» elettorale.
A poche ore dal voto resta una città violentata dalle affissioni. A pagare il recupero di ciò che resta dei manifesti saranno, come sempre, i cittadini. Quale conto salato chiederà l'azienda che ha in appalto la raccolta rifiuti? Lo scopriremo, certamente, alla fine della turbolenta tornata elettorale.
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2020-09-18 17:22:22
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