«L’ultimo degli atti vigliacchi commessi ai danni di un residente onesto del ferro di cavallo già vittima un mese fa dell’episodio di rottura dei vetri» la denuncia all’alba di oggi da parte del Comitato di Quartiere «Per una nuova Rancitelli» dell’ennesimo raid malavitoso contro un residente onesto del Ferro di Cavallo, il complesso a «Villa del Fuoco» di cui ci siamo già occupati varie volte anche noi in questi mesi.
«Le parole stanno a zero – il duro monito del sodalizio civico nei confronti della politica e delle istituzioni – ci aspettiamo immediati interventi da parte dell’apparato repressivo dello stato e ci auguriamo che chi era preposto alla tutela di questa persona abbia fatto il suo dovere».
Il nuovo violento raid intimidatorio è iniziato intorno alle 3 della notte scorsa, rende noto il Comitato, quando «è stata incendiata una macchina nel piazzale del ferro di cavallo, a seguire intorno alle ore 4 un’altra macchina e sono stati rotti i vetri della macchina di un altro residente». «Tutti cittadini onesti» sottolineano gli attivisti che denunciano «evidentemente siamo di fronte ad un escalation di violenza. Cosa stiamo aspettando ancora per militarizzare immediatamente il complesso? Un altro morto? Andremo fino in fondo a questa storia e pretendiamo che questi cittadini e tutti i residenti vengano tutelati dallo stato».
In tarda mattinata il sodalizio civico ha annunciato l’attivazione di una raccolta fondi (l’IBAN sarà comunicato nelle prossime ore sulla pagina facebook del Comitato) per sostenere l’acquisto di un’auto al residente e attivista del Comitato stesso dopo il vile gesto di questa notte. A mente (quasi) fredda, scrivono gli attivisti sulla pagina facebook del Comitato, dopo diverse ore hanno condiviso alcune considerazioni su quanto accaduto. «Prima scoppia un’auto nel piazzale del Ferro di Cavallo. Poi viene incendiata un'altra macchina in via Tavo, della stessa persona a cui erano stati spaccati i vetri tempo fa.
A seguire vengono rotti i vetri di una terza macchina», fatti che pongono alcuni pesanti interrogativi: «Ci chiediamo se sia un attacco contro qualcuno in particolare – scrivono – Di certo d'acchito ci sembra un attacco contro i cittadini onesti di Rancitelli. Di sicuro non è l'iniziativa del balordo di turno o di un cane sciolto. È una prova di forza di qualcuno che pensa di recitare la parte di Genny Savastano in Gomorra? Su questo aspettiamo quanto prima risposte dalle forze di polizia».
«La reazione dello Stato deve essere immediata» il severo monito del Comitato che ribadisce la necessità di «misure urgenti su due fronti, a cominciare dall'assegnazione d’urgenza di un'altra casa popolare al residente vittima del secondo atto intimidatorio in poco tempo, la cui incolumità va tutelata tempestivamente e concretamente. In secondo luogo vogliamo cominciare a vedere provvedimenti tangibili: non tolleriamo che, come accade ogni volta, dopo che le macchine delle forze dell'ordine lasciano il Ferro di Cavallo tutto torna come prima fino al prossimo episodio di cronaca, che ci auguriamo non sia un altro fatto di sangue».
Il Comitato torna, per l’ennesima volta in questi ultimi mesi, a cercare di scuotere la «politica» e le istituzioni locali e ad ora di pranzo rende noto che dopo il termine della mattinata, ormai intorno alle ore 13, «esponenti delle istituzioni, regionali o comunali, di maggioranza o di opposizione neanche l'ombra al Ferro di Cavallo, fatta eccezione per il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Domenico Pettinari. Dove sono sindaco, assessori e tutti i consiglieri comunali e regionali che in questo quartiere sono stati tra i più votati?»
Due giorni fa la Commissione Sicurezza al tavolo tecnico istituito dalla giunta comunale Masci per affrontare la questione dell’accampamento abusivo a Colle Pizzuto ha chiesto la demolizione delle stalle abusive nell’area. Come abbiamo riportato in un nostro precedente articolo le corse clandestine dei cavalli sono una delle attività storiche e più redditizie, e si hanno segnali che stanno riprendendo piede, di famiglie e clan legati agli stessi sistemi criminali egemoni in traffici di droga, violenze, racket, estorsione a Rancitelli come in altre zone abruzzesi e di altre regioni. Il 2020 a «Villa del Fuoco» è iniziato con un omicidio proprio al «Ferro di Cavallo».
«Basta andare sulla bacheca facebook del presunto omicida – commenta la notizia della richiesta della commissione l’ex consigliere comunale e storico attivista del Movimento delle Agende Rosse Massimiliano Di Pillo – e scoprirete in un video caricato dallo stesso, che con il suo calesse con una tranquillità disarmante, scende dalla sua stalla abusiva, proprio allocata sulla strada di Colle Pizzuto…musica neomelodica a palla, mentre con il suo telefono riprende tutta la sgroppata fino a entrare in spiaggia vicino alla foce di Fosso Vallelunga».
«Durante la mia esperienza da Consigliere Comunale – aggiunge Di Pillo – un cittadino mi segnalò più volte la tranquilla camminata mattutina dello stesso soggetto su Via Primo Vere(confine fra Francavilla al Mare e Pescara), con bagno finale del cavallo …comunicai il tutto con mail e foto allegate ai Carabinieri Forestali, al settore preposto della Polizia Locale(che ne era a conoscenza da tempo), alla Polizia di Stato, ma purtroppo nessuno mi diede retta…una curiosità da chiedere a chi finalmente provvederà a far abbattere le stalle abusive…i cavalli che saranno sequestrati, che fine faranno?…finiranno come gli stessi sequestra anni fa dal nucleo ambiente della Polizia Locale, e poi riconsegnati agli stessi proprietari abusivi perché la stalla dove erano stati ricoverati i cavalli, costava troppo allo stesso Comune di Pescara???».
«Questo è ciò che mi fu raccontato di come andarono le cose anni fa» conclude Massimiliano Di Pillo aggiungendo « chapeau a chi riuscirà in questa impresa di demolizione delle stalle abusive,(su un terreno di un privato cittadino)…e magari anche di sequestrare e sostenere/mantenere gli stessi animali».
Quanto accaduto stanotte, come in questi mesi abbiamo sempre cercato di raccontare e come denuncia con costanza e coraggio il Comitato di Quartiere «Per una nuova Rancitelli» è solo l’ultima gravissima violenza, l’ultimo atto di arroganza criminale di una minoranza – come scrisse lo stesso comitato diverse settimane fa – «a cui non va neanche riconosciuta una dignità». Parole che sottoscriviamo in pieno, un mese fa come oggi. Una minoranza criminale che vede una delle punte avanzate del suo fronte delinquenziale a Rancitelli ma agisce anche nel centro cittadino di Pescara, spacciando nel cuore della movida e cercando di consegnare al degrado sociale e violento vari luoghi della città, così come nel vastese, in altre zone della provincia di Chieti, nella stessa provincia di Pescara e in diversi comuni del teramano. Solo in questo lembo d’Abruzzo, senza dimenticarsi le parentele e le connessioni in Molise, a Roma, Ostia, Latina e in altre regioni italiane.
Ai cittadini onesti nel mirino la notte scorsa, al Comitato di quartiere «Per una nuova Rancitelli» e a chi non si arrende a questi sistemi criminali tutta la nostra solidarietà, stima e sostegno. Da cittadini impegnati e convinti che la lotta contro ogni sistema criminale è sacrosanta e doverosa e da operatori dell’informazione, raccontando e riportando le loro denunce ed attività ogni volta che potremo.
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2020-10-03 16:48:17
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