Puzze ed «odori nauseabondi» in pieno centro di Vasto. Dopo le prime notizie del mese scorso (vedi nostro articolo del 16 gennaio ), in questi ultimi giorni l’allarme è diventato di dominio pubblico. Giovedì 18 febbraio decine di cittadini hanno espresso preoccupazione, disagio e protestato sui social o contattando l’amministrazione comunale. Sui social in questi ultimi giorni, diverse sono state le nuove segnalazioni di «aria irrespirabile», «bruciore alla gola» e simili.
Il sindaco di Vasto, massima autorità sanitaria cittadina, Francesco Menna e la delegata alla tutela dell’ambiente Paola Cianci in un comunicato inviato lo stesso 18 febbraio hanno di fatto demandato la possibilità di soluzioni a Regione, Arta e Asl. Aggiungendo solo uno spiraglio per un confronto con l’Università di Pescara. «Un bell’esempio di fariseismo se non di vera e propria ipocrisia» la descrizione di questo comunicato da parte dell’Associazione Civica Porta Nuova. Il sodalizio cittadino presieduto dal prof. Michele Celenza sottolinea che la questione di puzze ed emissioni non si ripete da mesi, come scrivono Menna e Cianci, ma da decenni. In cui «è stata sistematicamente ignorata dai sindaci che si sono succeduti» , l’attuale «non la ignora» ma «preferisce nascondersi dietro un dito». Al posto di questo atteggiamento, aggiunge Porta Nuova, Menna e Cianci «un paio di cosette» (che «forse non sanno») potrebbero farle immediatamente: inviare la polizia municipale ad individuare la fonte del fetore e, una volta accertato, «procedere con “l’adozione in via cautelare di interventi finalizzati ad impedire la continuazione o l’evolversi di attività che presentano i caratteri di possibile pericolosità, per effetto, in particolare, delle esalazioni […] e ciò per contemperare le esigenze di pubblico interesse con quelle pur rispettabili dell’attività produttiva». Così come stabilisce la consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato che in una sentenza ha evidenziato la titolarità del sindaco «di un’ampia potestà di valutazione della tollerabilità o meno delle lavorazioni provenienti dalle industrie, classificate insalubri» che può essere esercitata in ogni momento. « Inoltre – si legge in una sentenza dello stesso Consiglio di Stato dell’anno scorso – l’autorizzazione per l’esercizio di un’industria classificata insalubre è concessa e può essere mantenuta a condizione che l’esercizio non superi i limiti della più stretta tollerabilità».
Anche la sola esposizione a notevoli cattivi odori, hanno concluso diversi tribunali come abbiamo ricordato il 12 febbraio dell’anno scorso sulla discarica di Valle Cena e il 4 agosto in un articolo su Punta Penna, è da considerarsi inquinamento e può danneggiare le persone: la Corte di Cassazione il 26 settembre 2012 ha emesso condanna per un impianto autorizzato alle emissioni e che non aveva superato i limiti tabellari di legge, il 5 maggio 2014 il TAR Veneto ha sentenziato che il cattivo odore anche se non è disciplinato in maniera specifica dal legislatore, è da considerarsi una forma di inquinamento atmosferico che può causare pesanti disagi per la qualità della vita e per l’ambiente.
L’Associazione Civica Porta Nuova, in conclusione del comunicato, sottolinea che le stesse identiche considerazioni sono già state al centro di interventi nel luglio 2004, nel settembre 2005, nel novembre 2010 e il 17 febbraio 2013. Rispettivamente quasi 17, quasi 16, oltre 10 e 8 anni fa. Non proprio ultimi mesi …
Quanto denunciato in questi giorni, l’attacco del Movimento 5 Stelle vastese, evidenzia ancora una volta «la cattiva abitudine di questa Amministrazione che, messa di fronte a problemi insoluti da anni, scarica su altri Enti le relative responsabilità». Il movimento politico, rappresentato in consiglio comunale da Dina Carinci e Marco Gallo, ricorda la risposta di Cianci alla loro interrogazione di due anni fa. Una risposta con «gli stessi toni e contenuti delle recenti dichiarazioni a dimostrazione che nulla è stato fatto a tutela dell’ambiente e dei cittadini». Un sindaco «all’altezza della situazione», sottolinea, ha «tutti i poteri operativi per affrontare adeguatamente queste problematiche, anche con l’aiuto di altri Enti preposti» ma, aggiunge, Menna dimostra «in questo, come in altri innumerevoli casi, di non avere la volontà di affrontare e risolvere problemi che possano coinvolgere in qualche modo soggetti e interessi privati».
I «cattivi odori», le puzze e anche i malesseri nella zona di Punta Penna sono stati segnalati, anche in documenti pubblici ed esposti, da tantissimi anni. Quale la «risposta», le virgolette non sono casuali, ripetuta negli anni è già stato oggetto di molti articoli in quest’ultimo anno. Così come si perdono ormai nel tempo, sommersi anche da almeno altri centinaia, gli articoli apparsi sulla stampa locale. A partire da Anna Bontempo sul principale quotidiano abruzzese, Il Centro. «I cittadini di Vasto devono sapere che il loro Sindaco, a una settimana dalle elezioni, giustamente preoccupato della notizia delle emissioni irritanti a Punta Penna si è tempestivamente attivato per risolvere al più presto la questione – scrisse l’Associazione Civica Porta Nuova il 17 febbraio 2013 in una nota citata nel recente comunicato – "Voglio che questa vicenda si chiarisca perché non è possibile che i lavoratori debbano essere esposti a sostanze irritanti e, anche quando mettono nero su bianco un problema di questa portata, non se ne riesca venirne a capo". Così ha dichiarato ieri. E allora ha convocato un incontro urgente, “una conferenza per discuterne con Regione, Asl e Arta in modo da trovare una soluzione nel giro di qualche settimana”». Quando quella «qualche settimana» ancora si concluda ognuno può valutarlo autonomamente:
– Vasto. Aria irrespirabile e «odori nauseabondi» nel cuore della città
https://www.wordnews.it/vasto-aria-irrespirabile-e-odori-nauseabondi-nel-cuore-della-citta
- Punta Penna, nuovi allarmi per cattivi odori
- Punta Penna, ci sarà mai una svolta per l’area protetta?
- Punta Penna sospesa fino a quando?
- Punta Penna, indispensabile valutare l’effetto cumulo dei vari impianti
In conclusione ci corre l’obbligo di sottolineare che, a proposito di questioni «sospese», dopo l’annuncio del settembre scorso che ci sarebbe stato un incontro pubblico entro poche settimane sul tavolo c’è ancora tra le altre la questione della revisione del Piano di Assetto Naturalistico della Riserva Regionale Naturale di Punta Aderci.
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2021-02-22 18:59:06
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