Un comunicato in parte prevedibile e atteso quello scritto da Dario Vassallo al segretario del pd Enrico Letta. In questi undici anni, lunghissimi e tormentati, trascorsi da quel 5 settembre 2010 giorno dell’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, nessuna parola è stata spesa dai dirigenti del Partito Democratico, tranne alcuni casi di onesti e seri amministratori locali.
La Fondazione Vassallo in questo tempo ha portato la storia del sindaco Pescatore in ogni angolo del paese, nei consigli comunali, nelle piazze, nelle scuole. Tantissime sono le strade, i giardini, le sale intitolate ad Angelo Vassallo. La magistratura sta facendo indagini sempre più approfondite nonostante silenzi e depistaggi gravissimi. Da alcune settimane, in Commissione Antimafia, si è costituito un gruppo di lavoro per svolgere ulteriori approfondimenti sulla morte di Vassallo, un omicidio che riguarda il paese intero. Finalmente si sta stringendo il cerchio intorno ad esecutori e mandanti di un omicidio tanto efferato.
Nessun segretario del Pd, il partito di appartenenza del Sindaco Pescatore, ha speso in questo decennio una sola parola per Angelo Vassallo, sindaco e uomo straordinario che ha realizzato il proprio sogno e trasformato un territorio. Un bravo e onesto amministratore che ha fatto del rispetto delle regole e della valorizzazione del territorio le sue linee guida. Un visionario che ha fatto risplendere il Cilento, terra straordinaria e bellissima, ma deturpata e saccheggiata da una politica spesso cieca e connivente col malaffare. A Dario e Massimo Vassallo si deve il merito di aver fatto conoscere la storia di questo fratello pescatore che, da Sindaco, è riuscito a fare quello che dovrebbe essere lo scopo ultimo della politica: amministrare onestamente un territorio e creare ricchezza, diventare esempio da esportare nel mondo. Questo era Angelo Vassallo: un politico straordinario.
E mentre nel Cilento c’è chi ancora oggi si rifiuta di intitolare uno spazio in suo onore, il Pd nazionale tace e non risponde alle tante lettere inviate alla segreteria del partito dal Presidente della Fondazione Angelo Vassallo.
Ecco la lettera inviata ad Enrico Letta (segretario nazionale PD):
Gentile Segretario, sono undici anni che cerco la verità sull'uccisione del Sindaco Pescatore di Pollica. Durante questo "tempo infinito" ho parlato a milioni di persone che hanno conosciuto la storia di Angelo, appassionandosi e condividendo il nostro percorso, creando tutti insieme una grande rete che si chiama Fondazione Angelo Vassallo. Tutto questo non sarebbe accaduto se non avessimo avuto accanto i Sindaci di "Terre d'Acqua": sindaci emiliani, iscritti da sempre al suo partito, che è stato anche il partito di Angelo. Sindaci “tosti” che conoscono geneticamente la sofferenza, e la Resistenza.
Domenica 4 luglio 2021, dopo l'intitolazione del Parco Angelo Vassallo a Rosolina, sono passato a trovarli, per trascorrere qualche minuto insieme. Sono stato anche nella sezione del PD a Crevalcore. Abbiamo conversato e discusso della nostra storia e così ho capito la sofferenza di questi amministratori che inizialmente avevano qualche dubbio. “Dario, io i primi anni che parlavi male del partito ci rimanevo male – mi dicevano – non ti ho mai detto niente, ma adesso a distanza di undici anni, ho capito che avevi ragione e che hai ragione”
E hanno aggiunto: “Cosa possiamo fare?” Per tale motivo sono qui a scriverLe, per non disperdere queste persone, queste energie vitali per il Suo partito, per la parte buona del partito, quella che piaceva ad Angelo.
Le rammento che il Partito Democratico non ha mosso un dito per cercare la verità, salvo poche eccezioni e salvo pochi uomini di buona volontà. Il resto è stata "passarella mediatica" e “strafottenza”.
Ho evidenziato ai miei amici emiliani, che ancora potrebbero esserci dei margini di recupero, per instaurare un dialogo tra noi, ma a due condizioni, che poi sono sempre le stesse da undici anni a questa parte: che si apra un dibattito, un'analisi all'interno del suo partito, ma a livello nazionale per indagare su eventuali responsabilità di uomini di questo parte politica: non solo sull'uccisione di Angelo, quindi, ma anche sul comportamento di alcuni suoi iscritti nel depistare o oltraggiare la figura e l'operato del Sindaco Pescatore; come seconda condizione il PD deve "controllare" l'operato perpetrato negli ultimi undici anni dei suoi iscritti, nel Cilento, e a sud di Salerno.
Sono consapevole che Lei non potrà mai operare un'azione del genere perchè Lei comprende bene che, dando inizio ad un "controllo" del genere, il suo partito imploderebbe, non solo a livello locale, ma nazionale. Pertanto, il suo partito continuerà a "galleggiare" in balìa di correnti che nel tempo sono diventate un partito dentro al partito.
Ma resta un unico dubbio: se arriva prima la magistratura. Se ciò accadesse – e accadrà – anche Lei sarà al termine del suo progetto di rinnovamento.
Buona fortuna
Il Presidente della Fondazione Angelo Vassallo
Dario Vassallo
LEGGI ANCHE:
- Vassallo: parla chi lo ha conosciuto
- OMICIDIO VASSALLO, audizione della Fondazione Vassallo presso la commissione Antimafia
- IL CASO VASSALLO IRROMPE IN COMMISSIONE ANTIMAFIA
- CASO VASSALLO. Intervista al sindaco di Agropoli Adamo Coppola
- CASO VASSALLO. Il fango gettato dal sindaco di Agropoli