La vera partita non è quella mediatica degli ultimi tempi, non si gioca nel chiacchiericcio o nelle dichiarazioni più o meno ufficiali. Mai come adesso vi sono le condizioni affinchè entrino in campo gli incontri riservati, sovente trasversali, gli accordi, gli scambi di incarichi e favori in prospettiva.
Solo gli ingenui o chi non conosce la logica della vecchia politica, sempre attuale, possono non pensarlo.
E poi, la Massoneria. Non vi faccio parte, ma ho qualche fondato sospetto. Nella mia lunga esperienza professionale ho avuto due clienti che mi hanno confidato di essere massoni. Uno di essi con il grado di Gran Maestro. Forse non avrebbero potuto, ma mi fecero alcuni nomi di italiani famosi che aderivano a logge transnazionali.
Eccone alcuni: Giorgio Napolitano, Mario Draghi, Mario Monti, Massimo D'Alema.
E poi altri nomi di banchieri ed imprenditori. Mi dissero che i più importanti incarichi sono spesso il frutto di consultazione ad alto livello massonico, sia nazionale che internazionale. Mi portarono ad esempio le nomine nelle grandi banche e nei più importanti enti di Stato: ruotano a turno le stesse persone. Il "sistema" si autoconserva.
Non ho alcuna prova di ciò, ma neppure ragione per dubitarne. Sulla scorta di tali considerazioni mi chiedo: il ritorno in campo di Massimo D'Alema rientra, forse, in tale scenario?
"Ai posteri l'ardua sentenza"!
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IL PAESE SENZA MEMORIA e SENZA VERGOGNA. Il Caimano torna di moda. Nel Paese orribilmente sporco arrivano proposte scellerate da parte di personaggi scellerati: non vedevano l’ora di riabilitare l’ex Cavaliere di Arcore. Una rovina per questo Paese, altro che statista. Quando ci libereremo politicamente di questi personaggi? Quando potremo chiudere una parentesi trentennale vergognosa? È un Paese alla rovescia: gli onesti diventano delinquenti e i delinquenti continuano a passare per martiri.
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2022-01-04 12:29:20
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