Giorgio Allori nasce nella Livorno ‘rossa’ proprio nei giorni in cui la città è assaltata dagli squadristi che uccidono vari personaggi delle sinistre cittadine e distruggono la Camera del lavoro e alcune sezioni socialiste. La famiglia Allori è di estrazione borghese, discretamente agiata, e Giorgio cresce sviluppando un interesse per l’arte e il giornalismo, ma intraprendendo la carriera militare presso l’Accademia di Modena, dove lo coglie l’Armistizio di Cassibile.
La mattina successiva Giorgio e i suoi compagni di accademia sono presi prigionieri dai tedeschi e deportati in Germania come ‘internati militari’ (WikiANED, 8 settembre).
Per Giorgio Allori inizia un lungo pellegrinaggio coatto fra diverse sedi fra la Germania e la Polonia occupata: Torun, Czestochowa, Przemysl e Norimberga, Altengrabow, Berlino; ciò che rimane costante, però, per Allori come per altri 650 mila IMI, erano la fame e il rifiuto di aderire alla Repubblica di Salò, adesione che sarebbe significata salvezza e ritorno a casa dove, però, avrebbe dovuto combattere contro la Resistenza. A Przemysl, Allori riesce anche a entrare in possesso di un quaderno, che diverrà per lui un diario e che conserva ancora.
Dopo la guerra, tornato in Italia, Giorgio Allori prosegue la carriera militare fino al grado di generale, avendo modo di girare il Paese da nord a sud. Sposa Maria, da cui non si separerà mai per i settant’anni successivi, fino alla di lei dipartita avvenuta nel gennaio 2020, e con lei cresce i tre figli Sandra, Umberto e Francesco.
Compie oggi 100 anni.
Per approfondire:
Articolo, l’Espresso 24/04/20:
https://espresso.repubblica.it/…/quaderno-resistenza…/.
fonte: ANED – Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti
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2022-02-04 15:22:07
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