Nato a Motta Visconti (MI), dopo la giovinezza trascorsa in provincia, negli anni ’30 si trasferisce a Milano e qui apre una latteria. È in questi anni che si discosta sempre più dal fascismo, cui aveva aderito, deluso dagli sviluppi del regime e dalla corruzione della federazione milanese, avvicinandosi al contempo agli ambienti di Giustizia e Libertà.
Compie vari viaggi all’estero, instaurando rapporti con gli antifascisti fuoriusciti, ma la denuncia del cognato, squadrista non pentito, lo condanna a quattro anni di confino a Ponza fra il ’34 e il ’38.
Tornato a Milano viene assunto come operaio e, dopo l’8 settembre, collabora con i Gap milanesi, occupandosi, insieme alla moglie Maria Bresolin, del reperimento e dello smistamento delle armi. Una perquisizione rivela la presenza di materiale bellico e ricetrasmittenti nella casa della coppia, causandone l’arresto il 18 agosto ’44: rinchiusi a Legnano e poi a San Vittore, i due vengono poi deportati a Bolzano. Qui Melchiorre e Maria vengono separati: lei a Ravensbrück, a cui sopravvivrà, lui a Dachau, assegnato al sottocampo di Überlingen.
Sarà proprio qui che, il 27 febbraio ’45, Melchiorre De Giuli troverà la morte all’età di 39 anni appena compiuti.
fonte: ANED – Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti
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2022-02-07 17:21:48
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