La frustrazione è lo stato d'animo di chi non riesce a soddisfare un bisogno personale o raggiungere uno scopo. Prolungata nel tempo, allorché diventa una condizione esistenziale permanente, innesca meccanismi di crescente aggressività. E poi delirio di onnipotenza.
E poi ancora bulimia di conquista.
È una patologia che va curata, e della quale, spesso, non si ha consapevolezza.
I governanti di molti Paesi ne sono affetti ma, invece di recarsi dagli specialisti, cercano una compensazione e decidono di fare la guerra. Non sanno, poveretti (!), che così non risolveranno il loro vero problema.
Ritengo che sia questa la genesi profonda di ogni conflitto della storia umana.
Poi vi è la necessità di giustificare la violenza con ragioni geopolitiche di varia natura e con veri o presunti torti che si sarebbero subiti. E bisogna convincere l'opinione pubblica di ciascun Paese che si è dalla parte della ragione. A questo punto nasce il grande inganno.
Nasce la manipolazione delle coscienze.
Occorre diffondere un comune sentire che poggia su una crescente angoscia e sulla paura del nemico, del cattivo, che poi è quello indicato dai governanti. Le guerre le perdono sempre i popoli.
Chi ci guadagna sono coloro che detengono il sistema militare, politico-industriale ed economico.
Funzionale a tale disegno è il sistema mediatico, asservito alle finalità di chi comanda.
Far conoscere i fatti per farli capire, e consentire a ciascun cittadino di valutare le reali responsabilità delle varie parti in guerra non è nell'agenda della informazione.
Molti giornalisti hanno famiglia!
Non vi sono facili soluzioni.
Una possibile via d'uscita è quella di suscitare un vasto movimento di persone, in tutto il mondo, che invochi con fermezza l'unica parola d'ordine che ha un senso: SE VUOI LA PACE COSTRUISCI LA PACE!!!
Contestualmente inviare un esercito di psichiatri, psicoanalisti e psicologi nelle case dei governanti.
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2022-03-04 15:15:10
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