“Il male e il bene non si distinguono come il giorno e la notte. È un errore cercare il male agli antipodi del bene: essi non sempre sono contrari, a volte sono contigui. Sottile è la linea che li divide e spesso confusi sono i loro confini. Anzi sovente il bene più puro giace a fianco del male più grande, dissimulati e mescolati in assurda promiscuità. A volte basta un passo, un impercettibile spostamento indietro, avanti o a fianco, in alto o in basso, per entrare nel male e uscire dal bene, e viceversa. Crediamo di scorgere il male nella dissomiglianza assoluta dal bene, e invece a volte nulla somiglia di più al bene, del male.”
La perenne lotta tra il Bene ed il Male è una questione che l’uomo discute dalla notte dei tempi (strettamente correlata all’ altrettanto antico ed ascetico tema, ovvero: la possibile esistenza di una vita “al-di-là” della vita stessa.
Sin dagli antichi egizi il dibattito sull’esistenza del Bene e il Male porta l’uomo a riflettere sulla possibilità di esserne influenzati durante tutta la propria vita. Molto dipende da quanto la fede religiosa condizioni le scelte di vita dell’essere umano oppure no, se ne è privo.
Quando si parla del Bene e del Male, si fa riferimento non soltanto a ciò che è etico o morale del comportamento dell’essere umano, ma ad un qualcosa di misterioso, intrigato ed austero, che coinvolge la parte spirituale di ognuno.
Affrontare tale argomento, difficile e molto delicato perciò, non è assolutamente semplice, in quanto ancora abbastanza sconosciuto, imbastito di pregiudizi e superstizioni.
Ma il Bene ed il Male esistono veramente?
Si potrebbe prendere in considerazione di analizzare tre correnti di pensiero differenti. Ognuna di essi esprime un concetto chiaro e delineato in materia, ma, in definitiva, in qualche maniera l’uno non esclude l’altro.
Il pensiero filosofico
La filosofia si pone da sempre l'obiettivo di dare un significato al perchè della vita, di studiare l’universo e la conoscenza. Essa cerca di rispondere in maniera razionale a tutti quei quesiti che riguardano i fondamenti dell’esistenza umana.
Nel tempo ha affrontato il dilemma del bene e del male in diversi modi, assecondando le correnti di pensiero delle diverse epoche storiche.
I filosofi greci, come Platone e Aristotele, consideravano il bene come la “perfezione” assoluta, mentre il male come la totale assenza di tale perfezione.
Nella filosofia medioevale (cristiana), si definì la teoria del bene e del male come il nesso tra la volontà divina e la libertà dell’uomo.
I filosofi moderni, come Kant e Schopenhauer, hanno cercato di contrapporre l’esistenza di un Dio buono ed onnipotente ad un qualcosa che si distinguesse per altrettanta potenza, seppure ineguagliabile alla forza di Dio; il Male.
La filosofia contemporanea ha esaminato il caso “bene e male” mettendo in correlazione la natura umana e l’etica, cercando di dare una definizione generale, alla coscienza, prescindendo la religione. La filosofia dunque, ha fatto del problema del bene e del male il punto cardine dell'esistenza umana cercando di dare risposte razionali e coerenti a questo intricato quesito.
Il punto di vista religioso
La religione (dal latino religio, rispetto per ciò che è sacro, e religare per legare, nel senso di un obbligo), è un insieme di credenze e pratiche rituali che riguardano tutto ciò che l’uomo ritiene essere sacro e/o spirituale. Esistono migliaia di fedi religiose, ma ognuna di esse ha del bene e del male la propria visione. Ad esempio, per il cristianesimo, il male è determinato dal peccato originale, ovvero l'infedeltà all'alleanza con Dio, mentre il bene è connesso alle virtù ed al comportamento moralmente corretto e secondo l’insegnamento di Dio.
Le religioni cercano di dare risposte al perché del male e del bene, suggerendo soluzioni per fronteggiare, battere il male e perseguire il bene.
La Chiesa Cattolica non ha una visione univoca sull’argomento. Stando a quanto professa la dottrina cattolica, Dio ha creato un mondo ordinato e buono, ma il male è entrato in questo mondo a causa del peccato dell'uomo.
La Chiesa riconosce che una condotta immorale dell’uomo, ovvero il peccato, è la causa di ogni male nel mondo, tuttavia essa crede che il male (nel mondo) sia conseguenza non di una scelta di Dio, ma della libertà dell’uomo di scegliere secondo il proprio giudizio; il libero arbitrio.
Ma, c’è anche una seconda visione della Chiesa Cattolica relativa all’esistenza del Male, che lo indica non soltanto come disobbedienza a Dio, ma come una vera e propria influenza autonoma, alla quale è data facoltà di agire attraverso uno strumento specifico: l’essere umano.
Esso non rappresenta più la conseguenza di una libera scelta di agire secondo il proprio giudizio, ma una impossibilità ad operare secondo coscienza in quanto, la personalità, il discernimento e persino il fisico sono assoggettate ad una volontà maligna.
Paolo VI lo descrive come un “essere vivo e pervertito”. Satana.
Egli stesso durante il suo pontificato, ha parlato più volte di Satana e della sua azione malefica. Negli anni dopo il concilio, Paolo VI racconta in una sua lunga lettera, della sua inquietudine, del presentimento che qualcosa di profondamente negativo cominci a perseguitare la Chiesa.
«…Si direbbe, che da qualche misteriosa, no, non è misteriosa, da qualche fessura è entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio. C’è il dubbio, c’è l’incertezza, c’è la problematica, c’è l’inquietudine, c’è l’insoddisfazione, c’è il confronto», scrive il Papa.
«Non ci si fida più della Chiesa. Ci si fida del primo profeta profano che viene a parlarci da qualche giornale. Per rincorrerlo e per chiedere a lui se ha la formula per la vera vita. È entrato, ripeto, il dubbio nella nostra coscienza. Ed è entrato per finestre che dovevano essere aperte alla luce: la scienza!».
La nostra è una società moderna, digitalizzata e ampiamente secolarizzata, impossibilitata a discutere l’argomento: il Male assoluto (Satana), a parte in rarissime eccezioni.
È ancora terreno tortuoso, e spesso purtroppo trascurato o addirittura negato persino dall’ambiente clericale.
Il carmelitano padre Vincenzo Taraborelli (molto noto e che opera a Roma nella Chiesa di Santa Maria in Traspontina) esorta a ricordare che: “il male non è un’astrazione; indica invece una persona: Satana, il maligno, l’angelo che si oppone a Dio. Il «diavolo» diá-bolos è colui che «si getta di traverso» al disegno di Dio e alla sua «opera di salvezza» compiuta in Cristo”.
Il pensiero espresso da Padre Vincenzo introduce un argomento di altrettanta complessità, che avanza in controversie ancor più enigmatiche.
La discussione è ancora in atto, non si giunti ad un verdetto finale, certo è che le opinioni sono tante, discutibili, incerte e contrapposte.
Ad ognuno la possibilità di credere e scegliere ciò che egli stesso ritiene sia il Bene o il Male.
Il libero arbitrio?
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2023-04-24 16:35:05
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