Ogni mattina lo vedo circondato, assediato dalle macchine che anche in sosta selvaggia, al centro della strada, nonostante le strisce che indicano il divieto ed ogni mattina mi ritorna in mente come anche il 19 luglio di 31 anni fa quelle macchine riempissero Via D’Amelio facilitando così il lavoro a chi doveva preparare la trappola mortale che quel giorno spezzò la vita di Paolo, di Agostino, di Claudio, di Emanuela, di Vincenzo e di Walter.
Stamattina invece, e non riuscivo a crederci, l’albero era li, circondato soltanto da un gruppo di ciclisti liberi di avvicinarsi senza doversi districare in mezzo alle auto.
Il miracolo era dovuto, ho scoperto poi, ad una manifestazione organizzata dal SAP, Sindacato Autonomo di Polizia, una mezza maratona che partendo dal Giardino della Memoria di Capaci, che è nato li dove si è compiuta quella strage di Capaci che 57 giorni prima di quella di Via D’Amelio ha spezzato la vita di Giovanni, di Francesca, di Antonio, di Rocco e di Vito.
Mi è nato così dentro un sogno, quello di poterlo vedere sempre così, un luogo dove le centinaia di persone che ogni giorno, a tutte le ore del giorno, vengo davanti a quell’albero, possano sostare in raccoglimento senza doversi districare in mezzo alle macchine.
E’ solo un sogno adesso ma se saremo in tanti a sognarlo insieme potrà diventare realtà e per questo voglio lanciare una petizione pubblica con raccolta di firme da inoltrare direttamente al Presidente della Repubblica perché nella zona intorno all'albero d'ulivo venga creato un Giardino della Memoria con aiuole che lo delimitino e facciano ritornare quel luogo a quello che è e deve essere, un luogo sacro e non soltanto un posteggio per le auto.
Salvatore Borsellino
L'INTERVISTA a Salvatore Borsellino
PRIMA PARTE. «Borsellino: «gli assassini di mio fratello sono dentro lo Stato»
SECONDA PARTE. «Chi ha ucciso Paolo Borsellino è chi ha prelevato l’Agenda Rossa»
TERZA PARTE. Borsellino «L'Agenda Rossa è stata nascosta. E' diventata arma di ricatto»
L'INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO
Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»
Seconda parte: Riccio: «Mi ero già attrezzato per prendere Bernardo Provenzano»
Terza parte: «Non hanno voluto arrestare Provenzano»
Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»
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2023-05-28 19:09:28
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