L’Associazione Antimafie Rita Atria ringrazia la trasmissione “Chi l’ha visto?” per essersi occupata del caso della giovane testimone di giustizia Rita Atria deceduta in viale Amelia 23 a Roma, in circostanze ancora non chiarite del tutto, una settimana dopo l’uccisione del Giudice Paolo Borsellino.
In particolare, vogliamo ringraziare le giornaliste Federica Sciarelli e Chiara Cazzaniga che hanno voluto approfondire e parlare, con grande professionalità, dei tanti interrogativi emersi nel libro-inchiesta “Io sono Rita. Rita Atria: la settimana vittima di Via D’Amelio” (di cui sono autrici Giovanna Cucè, giornalista del TG1, Nadia Furnari, Vice Presidente dell’Associazione Antimafie “Rita Atria” e Graziella Proto direttora de LeSiciliane), nel quale si ricostruisce, anche con documenti inediti, tutto quello che in trent’anni non è mai stato cercato, chiesto, investigato, scritto, interrogativi che sono poi confluiti in un esposto per la riapertura delle indagini presentato al Procuratore della Procura di Roma tramite l’Avvocato Goffredo D’Antona del foro di Catania che rappresenta noi e la sorella, Anna Maria Atria.
Il servizio andato in onda nella serata del 31 maggio è stato per noi uno degli esempi, ormai rari nel panorama italiano, del giornalismo etico, coraggioso e antimafioso di cui parlava Giuseppe Fava: “La verità! Dove c’è verità, si può realizzare giustizia e difendere la libertà!”.
Ora speriamo che l’appello lanciato in trasmissione di far emergere ogni possibile informazione sul periodo romano di Rita Atria abbia dei riscontri positivi.
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Il libro con «documenti inediti, interviste importanti, dichiarazioni dei familiari di Rita, pagine di diario e tanto altro» e «che crea nuovi scenari intorno al suicidio di Rita Atria» anticipa l'editore Rosario Esposito La Rossa. Associazione Antimafie Rita Atria: «è il libro-inchiesta che ricostruisce la sua storia scomoda, tutto quello che, in trent’anni, non è mai stato cercato, chiesto, investigato, scritto. Rita Atria, la ragazzina colpevolmente abbandonata dalle Istituzioni che avrebbero dovuto prendersi cura di lei anche perché sotto tutela».
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2023-06-04 11:20:54
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