Caro direttore,
sono molte le volte in cui mi rivolgo a lei per cercare di elaborare, anche solo scriverle, le mie domande alle quali tentare di dare in seguito risposte più o meno credibili o per lo meno accettabili, senza troppo entrare in merito a ragionamenti complessi di cui, nella maggior parte dei casi sono digiuna o del tutto ignorante.
Mi sono trovata a leggere una notizia che riportava l’ennesimo malore di un turista in spiaggia (negli ultimi giorni se ne sono registrati diversi di decessi, forse dovuti alle elevate temperature dalle quali non sappiamo difenderci, ricercando refrigerio sulla spiaggia, convinti che quello sia il posto ideale dove riuscire a respirare pienamente, confidando nella frescura del mare, ignorando che è proprio lì, sulla spiaggia cocente già al mattino, che il sole ed il caldo sono ancora più invadenti).
Tra i vari commenti di cordoglio non ho potuto evitare di leggerne alcuni con chiari riferimenti a Termoli, per le festività passate del santo patrono Basso (3 e 4 agosto). La devozione al Santo patrono da parte dei termolesi è fortemente radicata tanto che il 3 agosto, giornata nota anche come "punta di stelle", evitano di fare il bagno in mare in segno di rispetto, omaggio e anche per scaramanzia marinara secondo la quale a tuffarsi in questa occasione si rischia di annegare.
E allora, le domande alle quali si tenta di dare una risposta sono: se si desse più ascolto alle parole dei vecchi saggi, si potrebbero evitare spiacevoli conseguenze e trarne vantaggio?
Si sarebbe potuta evitare la tragedia, se solo si fosse dato ascolto ad un’antica superstizione?
Si sa che le superstizioni hanno radici ben profonde nella storia, registrando ancora oggi una forte influenza sulla società. Perchè nonostante l’avanzare dei progressi della scienza, dell’istruzione e della tecnologia, c’è ancora gente che affida le proprie scelte alla sorte, seguendo pratiche superstiziose?
Sono molte ancora le popolazioni che le tramandano di generazione in generazione come parte integrante della cultura e dell'identità collettiva. Nelle società moderne, molte persone le ritengono una sorta di collegamento con le loro radici culturali e come modo per mantenere un senso di continuità storica.
In taluni casi la superstizione è definita come meccanismo di adattamento psicologico, in quelle situazioni in cui gli eventi risultano imprevedibilmente incontrollabili, garantendo a volte un senso di sicurezza e self – control.
C’è chi ricorre a pratiche scaramantiche, con l’intenzione di poter influenzare il corso degli eventi, sebbene tali pratiche manchino di ragionamento razionale, ma ciò non toglie che questi comportamenti possano fornire eccezionalmente, un senso di conforto nel mitigare l'ansia connessa all'incertezza.
Non è raro dover far fronte a situazioni anche drammatiche, di persone le quali hanno rivolto il desiderio di conoscenza, cercando spiegazioni e trovare soluzioni a problemi gravi anche di salute, riponendo speranze in pratiche paranormali o nella magia. Non solo le tradizioni culturali, ma anche i media contribuiscono all'espansione di antiche credenze popolari attraverso mezzi di comunicazione di massa.
L’offerta costante influenza le percezioni individuali e contribuisce alla persistenza delle superstizioni nella società.
Nonostante i significativi progressi scientifici e le competenze della ragione, le superstizioni conservano una forte incidenza culturale all'interno della società contemporanea. L’eredità culturale, la complessità e la multidimensionalità dell'esperienza umana, le credenze in fenomeni paranormali, l'influenza dei media e il loro impatto sul comportamento individuale e collettivo, rappresentano solo alcune delle ragioni per cui le superstizioni persistono.
Tuttavia, la capacità intrinseca di riconoscere l’irrazionalità di tali pratiche risulta essenziale per preservare un pensiero critico e una comprensione logica, lineare della realtà affinchè risulti un giorno estinguere tale comportamento non solo individuale.
Tale è la superstizione: imperfetta conoscenza e desideri impastati con angoscia, paura e speranza compresse assieme, in parti uguali.
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2023-08-06 11:31:21
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