Nel mondo globalizzato si sono aggravate le disuguaglianze. Sia tra Stati che, soprattutto, all'interno di ciascuno Stato. Sia in termini economici che di godimento di alcuni diritti civili fondamentali.
Le disuguaglianze, di qualsiasi genere, sono profondamente ingiuste, e riducono la partecipazione democratica.
Chi avverte di patire le disuguaglianze sente crescere, dentro di se, la frustrazione, nonchè il rancore e la intolleranza verso gli altri.
Tale percezione influenza le scelte politiche, e le orienta verso quei partiti che fanno leva su tali sentimenti.
Soluzioni?
Occorre una classe dirigente che, fatta propria tale analisi, metta, al primo posto, la spesa per lo stato sociale, per l'istruzione e la sanità, per realizzare la piena occupazione; specie dei giovani e delle donne.
Un impegno complessivo per dare dignità di vita a tutti i cittadini.
Per realizzare un tale progetto bisogna avere a cuore la costruzione di una " polis", nella quale si vivano i valori dell'uguaglianza, della giustizia, della fraternità. Nella quale i singoli cittadini superino la dimensione del benessere individualistico, per entrare in un orizzonte comune, fatto di solidarietà.
Chi governa, e non opera in tale direzione, è un pessimo governante.
Questo è il vero cambiamento!
uploads/images/image_750x422_6553944d65101.jpg
2023-11-14 18:38:58
32