Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, a norma dell’articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246. Art. 725 – Doveri propri dei Superiori –
Il 17 dicembre u.s. intitolammo il nostro intervento indirizzato al Comando della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze nella locuzione latina “Quis custodiet ipsos custodes?”. Evidentemente, e di questo ce ne rammarichiamo, il Comandante di codesta Scuola, non è a conoscenza di determinate dinamiche che avvengono nella formazione degli allievi Marescialli.
La dignità e il rispetto pensiamo che non debba essere normata da nessun articolo previsto dal Codice di Ordinamento Militare, ma quanto andremo a descrivere ha dell’inverosimile in quanto non sentito in altri contesti dove un percorso all’interno di una scuola di formazione dovrebbe essere progettato per lasciare a questi futuri Comandanti di uomini quella profonda consapevolezza delle loro capacità di interagire con la comunità. Questo significa non solo fornire loro le competenze tecniche necessarie per affrontare situazioni di emergenza o di ordine pubblico, ma anche di sviluppare le loro capacità di comunicazione, empatia e gestione dei conflitti.
Per rimanere sulla medesima linea e rendere meglio quanto stia accadendo ci concentreremo sulla 2ˆ Compagnia del 13° corso allievi Marescialli, andando a porci delle domande su quanto riportato:
1) ci interroghiamo sulla legittimità di far effettuare nelle camere da parte del personale inquadratore, ispezioni per non meglio definirle “perquisizioni” sugli effetti personali di quanto contenuto all’interno delle valigie;
2) ci interroghiamo sulla legittimità durante il contrappello di tenere per circa un’ora gli allievi marescialli sul “destr riga” e con il braccio sinistro alzato durante il quale alcuni di essi accusavano dolori e mancamenti e arrivando anche a piangere;
3) ci interroghiamo sulla legittimità di tenere un “Presentat-Arm” della durata di circa 30/40 minuti effettuato con l’AR 70/90 della Beretta, e tenuto in forma “riservata” dietro il Battaglione dell’11° corso;
4) ci interroghiamo sul fatto che non vengano recepite le norme in materia di partecipazione al procedimento amministrativo cui tratta l’Art. 1029 c. 2 e artt. seguenti del D.P.R. 90/2010 di cui alla Legge 241/90. Ci risulta che vengono richiesti solo 10 giorni nel fornire le giustificazioni a discapito di quelli previsti nei “due terzi della durata massima del procedimento” e cioè in 60 giorni;
5) ci interroghiamo sulla legittimità di mantenere gli allievi convocati a rapporto nell’unica mezz’ora libera della giornata, fuori dall’ufficio della Compagnia, e di richiedere loro di ripresentarsi nei giorni successivi fino a quando la convocazione non termina;
6) ci interroghiamo se sia regolare che a riposo settimanale, gli allievi devono presentarsi a rapporto dall’Ufficiale ed aspettare fuori dalla Compagnia senza essere convocati nominalmente;
7) ci interroghiamo se sia regolare che durante il cambio posto branda si siano verificate delle distorsioni;
8) ci interroghiamo se sia regolare attendere di andare in bagno solo nelle pause e durante le quali solo nel massimo di cinque persone. Una allieva a seguito di questo, si è messa a rapporto per rappresentare quanto stava accadendo;
9) ci interroghiamo se sia regolare che irrorare delle “punizioni” si utilizzi il “Presentat-Arm” di circa 30 minuti;
10) ci interroghiamo se sia regolare che siano diversi gli allievi che si siano ritirati in numero consistente a causa della pressione psicologica;
11) ci interroghiamo se malgrado non ci sia obbligo della fruizione dei pasti durante il giorno di riposo questo di fatto viene obbligato in quanto non viene concesso il salto pasto e gli allievi vengono fatti rientrare dal riposo settimanale impedendogli di fruire del riposo settimanale nella sua ampiezza. Riposo settimanali che il militare ha diritto ogni sette giorni a un periodo di riposo di almeno ventiquattro ore consecutive. Violando – a nostro avviso – l’art. 603 Bis del C.P. per la reiterata violazione della normativa relativa al riposo settimanale.
“L’Ufficiale è pienamente consapevole che le azioni che sta intraprendendo potrebbero compromettere la sua carriera. Tuttavia, continua a sostenere di farlo come giustificazione, vedendovi una sorta di missione nel promuovere lo sviluppo della resilienza e della formazione nei confronti del mondo esterno, soprattutto tra gli allievi.”
L’articolo 725 non lascia interpretazioni o applicazioni in quanto il tutto dovrebbe avvenire nel rispetto dei principi legali ed etici. È importante sottolineare che formare il carattere e perseguire una missione non devono mai essere a spese dei diritti, della sicurezza o della dignità delle persone coinvolte.
Dalla 1ˆ Compagnia del 13° corso allievi Marescialli, continuano a pervenire, nonostante segnalate in precedenza, segnalazioni circa una pressione psicologica non indifferente. Mancanza del recupero psicofisico necessario e il tempo di riposo verrebbe utilizzato nell’effettuare marce anche nel dopo cena. Da quanto si apprende vi sarebbe anche un controllo del telefono cellulare da parte del personale inquadratore che andrebbe a verificare attraverso la messaggistica WhatsApp se il telefono sia stato usato. Se le norme da rispettare sono chiare queste non devono di certo rientrare e sfociare in reati penali da parte di chi è preposto alla formazione.
Non vi sarebbero spazi per poter contattare i familiari se non il fine settimana in quanto i tempi ridotti non lo permetterebbero.
Vorremmo altresì aggiungere, in aggiunta a quanto comunicato il 10 febbraio scorso, che la segnalazione riguardante la presenza di topi è stata confermata, come ulteriormente appurato, durante il termine di un alzabandiera. Durante tale conversazione è stato precisato che non vi era motivo di allarme in quanto trattavasi semplicemente di “nottoline” come a stare indicare roditori non nocivi. Il video che mostra la presenza di una nutria è stato utilizzato unicamente per evidenziare come le zone soggette a bonifica possano presentare nel tempo delle criticità.
Pertanto, si consigliano determinati accorgimenti al fine di garantire che i luoghi e le relative pertinenze non rappresentino rischi per la salute dei frequentatori del corso. È essenziale ricordare che, secondo la normativa vigente in materia di igiene e sicurezza, è responsabilità assicurare che l’ambiente di apprendimento sia privo di rischi per la salute dei partecipanti. Questo implica l’adozione di misure preventive, come l’implementazione di pratiche di pulizia e di controllo dei roditori, in conformità alle linee guida stabilite dalle autorità competenti.
Nel restare a disposizione dell’A.G., si chiede al Comando Provinciale dei Carabinieri di Firenze, così come indicato al punto 3 della nota nr. 1236/38-2-2002 di prot., vergata dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri – II Reparto – SM Ufficio Operazioni del 6 dicembre 2022, di trasmettere la presente all’Autorità Giudiziaria – Ordinaria e Militare – competente, in ossequio agli artt. 55, 331 e 347 c.p.p. al fine di verificare eventuali violazioni di legge.
Antonio Nicolosi
Segretario generale Unarma
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