Due volte al giorno, mattina e sera, costringo me stesso a seguire i telegiornali. È raro ascoltare notizie confortanti: solo guerre, morti, distruzione, fame, crescente povertà, cronaca nera a dismisura.
A contorno le dichiarazioni in serie dei politici, infarcite di slogan imparati a memoria che nulla spiegano e nulla fanno capire nel merito delle questioni.
Dichiarazioni ad uso e consumo di un popolo nel quale abbondano gli ignoranti, sia primari che di ritorno, gli individualisti, i fatalisti, i superstiziosi.
Ed è su questi ultimi che soffermo l'attenzione.
Abbiamo bisogno di certezze esistenziali e, invece di cercarle nella ragione, ci affidiamo ad una fede primitiva, come quella dei nostri progenitori abitanti della Terra.
Ci si prostra, invocando miracoli, dinnanzi ad una delle tante statue di Madonne piangenti; siamo convinti che nel palmo della mano sia scritta tutta la storia della nostra vita; divoriamo gli oroscopi e crediamo nelle congiunzioni astrali.
Manteniamo un numero impressionante di maghi e cartomanti, gente che di fronte ad una palla di vetro predice il futuro, quasi fosse già stato prestabilito, a prescindere dalle mutevoli e infinite variabili della vita.
E potrei continuare.
Un popolo nel quale molti vivono di credenze scaramantiche è un popolo fatalista.
Pertanto rifugge dall'impegno individuale e collettivo per modificare l'esistente.
È un popolo di ignavi, indifferenti, frustrati.
È un popolo che ha perduto la speranza, che non ha più sogni, che non coltiva l'utopia.
È il popolo ideale per essere manipolato secondo gli interessi di quanti detengono il potere in politica, nell'economia, nella comunicazione.
Poiché, da sempre, vado in direzione opposta e contraria faccio mio, parafrasando, un antico proclama: Sognatori e Utopisti che coltivate la Speranza, UNIAMOCI!!!
uploads/images/image_750x422_65f374cdcad8f.jpg
2024-03-16 18:37:58
32