È passato ormai un mese dai giorni in cui l’emergenza idrica in provincia di Chieti (e in tutto l’Abruzzo) è esplosa nella sua totalità, il 13 agosto scorso si è tenuta la conferenza stampa/assemblea della dirigenza della Sasi nell’aula consiliare di Vasto e nelle ore precedenti molti sindaci hanno chiesto la proclamazione dello stato di emergenza.
In queste settimane abbiamo visto le autobotti arrivare in diversi comuni, la Sasi rilasciare almeno due comunicati, orari programmati delle chiusure non sempre rispettati, proteste dei cittadini. Ci sono tanti interrogativi rimasti, nonostante lo scorrere del calendario, inevasi.
Sospesi dopo la conferenza stampa, come abbiamo riportato in alcuni articoli e cercato (le reazioni le abbiamo già raccontate) di sollevare nell’aula consiliare vastese. E in aumento di fronte una situazione che non è dato sapere quando finirà, quando quest’emergenza ci lascerà. Fino all’autunno, come abbiamo chiesto il 19 agosto riprendendo alcune parole del comunicato dei sindaci? Oltre?
Leggendo i due chilometrici comunicati inviati dalla Sasi abbiamo appreso che Basterebbe, a dir loro, sarebbe apertissimo alle istanze dei cittadini e ben comprende e viene incontro alle esigenze, ai disagi e alle difficoltà di cittadini e amministratori, è stato sindaco (il presidente della Sasi non è un tecnico ma nomina politica …) e che è rimasto persino fuori dall’orario di servizio in ufficio durante la protesta dell’associazione Acqua Nostra e di molti cittadini a Lanciano. Scendere lui in strada non è contemplata come ipotesi nel comunicato però la Sasi fa sapere che lui era rimasto in ufficio pronto a farli entrare se salivano. Nel primo comunicato, successivo alla conferenza stampa/assemblea del 13 agosto, i vertici della Sasi hanno riportato anche i rischi di rotture delle condutture dovute a chiusure e aperture.
Tante cose abbiamo appreso in queste settimane, anche che si definiscono non bravi ma bravissimi (ma prima del consiglio comunale straordinario a Lanciano Basterebbe ha dichiarato che forse qualche fesseria, parola testuale sua, potrebbero averla commessa in un primo tempo e che se i sindaci lo mandano a casa gli farebbero un favore) nell’intercettare fondi pubblici, ma non abbiamo letto neanche una parola su due questioni che sicuramente stanno a cuore ai cittadini e dovrebbero secondo noi essere centrali: la fine dell’emergenza e la tutela dei cittadini da possibili danni.
Autunno, forse dopo, l’emergenza idrica prima o poi dovrebbe finire, se finirà non dovrebbe essere neanche in dubbio. Ma il giorno di ritorno alla normalità non cadrà dal cielo da solo, non arriverà come la pioggia dall’alto. La Sasi, e gli altri gestori del servizio idrico, hanno sul tavolo piani per uscire dall’emergenza? Oltre che l’attualità più stretta, dalle autobotti all’acquisto di acqua dai privati, in attesa di piogge e neve e il corso della natura, stanno allestendo altro? C’è un piano di uscita dall’emergenza, fosse anche solo ipotizzato, o solo la clemenza di Madre Natura può farci tornare alla normalità?
Nel comunicato del 13 agosto la dirigenza della Sasi ha fatto riferimento al rischio di rotture delle condutture per chiusure, aperture, carenze e sbalzi di pressione dell’acqua. Se questi rischi ci potrebbero essere per le reti figurarsi nelle case per le utenze domestiche. Danni ad apparecchiature professionali per le attività e agli elettrodomestici nelle case, alle tubature interne di case ed attività, esiste almeno il pensiero? Chi li risarcirà? La Sasi e gli altri gestori si sono posti almeno la domanda?
I NOSTRI PRECEDENTI ARTICOLI
Provincia di Chieti a secco. Finirà mai l’emergenza idrica?
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«Estate discreta» annunciata, quattro giorni dopo quarantuno Comuni senza acqua
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Carenza d’acqua, doveva essere una «estate discreta»
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La peggior estate degli ultimi diciassette anni, altro che «discreta», perché?
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Acqua, in tre mesi dall’estate «discreta» all’emergenza: le (non) risposte a troppi interrogativi
L’emergenza idrica durerà mesi almeno fino all’autunno?
https://www.wordnews.it/lemergenza-idrica-durera-mesi-almeno-fino-allautunno