Le carceri sono ormai al collasso tra sovraffollamento, strutture fatiscenti e carenza di personale.
Persino il regime di 41bis non è pienamente rispettato dal momento che vi è possibilità di comunicazione tra le persone recluse, essendo le celle poste una di fronte all'altra e con spazi di socialità comunicanti.
Questa situazione incide sulle condizioni di vita dei detenuti ma anche degli operatori e degli agenti di polizia penitenziaria sulle cui spalle ricadono le mancanze del sistema carcerario: l’aumento dei suicidi purtroppo ne è una drammatica conseguenza.
Perciò ho depositato una proposta di legge per istituire una commissione di inchiesta parlamentare che indaghi sulle cause profonde dei suicidi tra le forze armate e dell’ordine.
La polizia penitenziaria, che dovrebbe essere superiore alle 46.000 unità in tutta Italia, attualmente opera con circa 20.000 unità in meno e ciò costringe a uno stress psicofisico insostenibile con turni di lavoro massacranti che si protraggono anche per 18 ore continuative senza sosta e il costante rischio di aggressioni, resistenze e minacce.
Ringrazio per la partecipazione e gli ottimi spunti il
- Sostituito Commissario Domenico Mastrulli, Segretario Generale Nazionale CoSP e Presidente nazionale CON.A.I.P.PE,
- Angelo Di Costanzo, Segretario Generale ASPPE e Vicepresidente CON.A.I.P.PE,
- Roberto Mattarocchia, Segretario generale SARAP e Vicepresidente CON.A.I.P.PE,
- Giuseppe Calefato, Presidente COSP e Vicepresidente CON.A.I.P.PE,
- Saveria Mancuso, Imprenditrice " vittime del dovere",
- Caterina Cavallaro, Avvocata "vittime del dovere".
Le carceri devono essere luoghi di umanità e di dignità sia per chi ci vive e sia per chi ci lavora, perciò servono riforme strutturali e non propaganda. Continueremo a sollecitare il Governo.
uploads/images/image_750x422_6700235b08dd2.jpg
2024-10-09 08:00:58
13