Già da qualche settimana se ne era occupato il giornale La Sicilia e il quotidiano Domani, tramite inchieste, dei finanziamenti ad associazioni che gravitano attorno a dei deputati siciliani. Poi il caso è arrivato in televisione, a Piazzapulita, dove per la prima volta è stato fatto ascoltare un audio:
“Non ti permettere di dire ai colleghi “ha dato soldi alla madre” perché io ti affogo là dentro, tu a me non mi conosci», incalza il deputato di Fratelli d’Italia. «Vedi che io sono fuori di testa… vedi che io non sono come gli altri, tutti, savoir faire, la politica. È chiaro, non ti permettere mai di dire a un collega che io ho dato soldi a mia madre perché io ti do legnate. Dove sei? Sei qua dentro? Poi chiama i carabinieri, chiama chi ti pare, voglio dire, è chiaro? Questa cattiveria che tu hai la puoi utilizzare con chi vuoi, ma non dire mai cose che non esistono. È chiaro perché io non sono normale. Tu non devi dire minchiate”.
A parlare in questa maniera dolce, e con un aulico dialetto siciliano, è l’“onorevole” Carlo Auteri, vice-presidente del gruppo parlamentare Fratelli d’Italia (risulta ancora così nel sito ufficiale dell’Ars al 20 novembre), contro il collega Ismaele La Vardera, al Gruppo Misto, perché quest’ultimo ha portato a galla diversi finanziamenti ad una stretta rete di onorevoli, tra cui la “galassia Auteri”. Praticamente nelle finanziare che vengono fatte all’Ars tutti i deputati hanno a disposizione una somma di denaro da destinare a chi meglio credono, quella che prima veniva chiamata “tabella H”. Da un’inchiesta di Piazzapulita, realizzata da Danilo Lupo, si viene a scoprire che le associazioni e imprese che fanno capo anche alla famiglia di Auteri, hanno ricevuto più di 700.000 euro di finanziamenti.
Da qui arriva la decisione di diversi enti: la Corte dei Conti vuole vederci chiaro e il procuratore regionale Pino Zingale ha firmato la delega per le indagini alla guardia di finanza, la quale sta recuperando tutti gli atti prodotti nella legislatura in corso con particolare riferimento ai contributi assegnati ad associazioni e soggetti privati.
Anche la Procura di Siracusa, provincia originaria ed elettiva di Auteri, vuole vederci meglio su questi finanziamenti e apre un’inchiesta per “atti non costituenti notizia di reato” per adesso.
Ma non finisce qui perché, stando a quanto scritto da La Sicilia, anche la Digos starebbe prendendo informazioni su queste elargizioni di denaro. Praticamente, dopo il periodo del “si è sempre fatto così”, tutti vorrebbero vederci meglio. Ma la domanda sorge spontanea: si doveva aspettare la minaccia ad un parlamentare per iniziare a ricostruire questo giro di soldi dentro l’Assemblea Regionale Siciliana?
A proposito delle minacce il deputato La Vardera ha fatto sapere che, confrontandosi con i suoi legali, sporgerà denuncia probabilmente per “minaccia a corpo politico dello Stato”.
Andiamo al caso politico, perché anche questo ha qualcosa di strano. Fin da subito anche all’interno del gruppo di fratelli d’Italia arriva la solidarietà al deputato La Vardera, in particolare dal Presidente dell’Ars Galvagno e dal capogruppo Giorgio Assenza. Auteri fa sapere che non si dimette ma che si autosospende da fratelli d’Italia (sicuro sia possibile per legge?). Di fatto, a parole, viene scaricato da tutti ma in concreto ancora non succede nulla. Come già detto al 20 novembre, nel sito ufficiale dell’Ars, Auteri risulta ancora come vice-presidente di FdI. La questione è pure un’altra: Auteri è molto amico dei vertici nazionale di FdI ma da nessuno, né da Manlio Messina né da altri, è arrivata una parola in merito.
E ancora: qualora dovesse uscire dal gruppo di FdI e non aderire a nessun altro gruppo parlamentare, automaticamente andrà a finire nel Gruppo Misto dove siederà e lavorerà proprio a fianco di Ismaele La Vardera, oltre che a Gianfranco Miccichè. Inoltre il deputato del PD Niceta ha fatto sapere che porterà il caso pure in Parlamento. Dunque pure dal punto di vista politico sicuramente questo fatto non porterà bene a fratelli d’Italia, dove in Sicilia si deve ancora capire come andrà a finire l’inchiesta SeeSicily risalente a quando proprio Manlio Messina era assessore regionale e Nello Musumeci Presidente di Regione.
Per ultimo, ma non per importanza, tramite il Fatto Quotidiano veniamo a sapere che l’inchiesta si allarga e arriva fino ai finanziamenti ai Comuni: si scoprono, infatti, piogge di soldi da parte degli assessorati guidati da meloniani per sagre, bande, parrocchie, feste patronali, sagre, presepi viventi. Praticamente un giro di soldi che all’apparenza dovrebbero servire per ravvivare il turismo e incentivare le zone. Ma siamo sicuri che il fine sia uguale allo scopo?
Quello che si può vedere è come vengono fatti girare una marea di decine di milioni di euro, ricordiamo che sono i soldi di tutti, e che il fine ultimo non è per nulla il benessere dei cittadini ma solo scopi politici per ingrossarsi le tasche o assicurarsi un territorio per farsi trovare pronti alle prossime elezioni.
In merito a tutto questo le reazioni sono state diverse: innanzitutto la solidarietà e vicinanza per le minacce subite al deputato Ismaele La Vardera, più dall’opposizione che dalla maggioranza. Il deputato Auteri fa sapere che non si dimette ma che ha le carte per difendersi. La Vardera fa sapere che non si arrenderà. Invece il Presidente dell’Ars Galvagno, tramite ‘Repubblica‘ afferma:
Il caso Auteri chiama in causa tutti i partiti, non solo FdI. Proporrò di istituire un fondo unico in assessorato. Mai più fondi diretti alle associazioni nelle manovre dell’Ars.
In base a quello che sta continuando ad uscire bisognerebbe dire “basta mance” né ad associazioni né a comuni.
Ma siamo sicuri, visto i precedenti, che sarà così?
foto copertina scattata da Antonino Schilirò