di Salvatore Grimaldi
È di questi giorni la notizia della necessità per l’Europa, dopo i regali fatti a Zelensky, di spendere ottocento miliardi di euro, per acquistare dei nuovi armamenti. Ma siamo sicuri della necessità delle armi convenzionali, se la guerra la stiamo già facendo con armi non convenzionali?
Riflettiamoci: già con i farmaci miracolosi, abbiamo ottenuto più morti, tra bambini, giovani, atleti, donne e anziani, che con la tanto proclamata pandemia, “fuoriuscita da un laboratorio cinese”, che produceva armi biologiche e questa è una delle strategie, usata anche con i nativi americani, che ricevettero in dono coperte ed altri indumenti, con il virus del vaiolo.
Altra strategia e tattica, è creare un sistema economico, tutto basato sui computers e criptovalute, per i pagamenti. Una volta resi inutilizzabili i sistemi di comunicazione e computers con onde elettromagnetiche, ecco che si ha la carestia, nessuno potrà acquistare nulla, compreso i cibi.
La siccità, che si attribuisce al cambiamento climatico, la creiamo già noi, se teniamo chiusi i rubinetti di casa e così anche le sorgenti e fiumi, hanno saracinesche e dighe, che una volta chiusi, impediscono il fluire delle acque, che possono essere anche avvelenate, come avviene già in agricoltura intensiva, con i diserbanti e anticrittogamici, che ci ritroviamo nei cibi, come veleni a lento rilascio.
Lo stesso dicasi per i quartieri, ovvero: No Go Zones, o No Go Area, in mano al crimine organizzato e Islam radicale, pronti ad esplodere con violenza verso chiunque, nei paesi ospitanti.
Il fenomeno sociale è noto da tempo, in Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e di recente con organizzazioni Islamiste e/o Jihadiste, anche nei Balcani e Bulgaria.
In Italia, siamo abbondantemente coinvolti, in situazioni di criminalità, o jihadismo, ma diffuso ovunque e senza quartiere, con furti e rapine, negli appartamenti, autobus, metropolitane, stazioni ferroviarie e ovunque.
Non sono tutte guerre e con svariate tattiche e strategie, per decimare le popolazioni e invadere aree e territori? L’accoglienza disorganizzata e scriteriata, non è un cavallo di Troiana memoria?
Quindi, bombe atomiche ed armi convenzionali, quali garanzie danno, se la pace tra i popoli è socialmente compromessa dalle intolleranze culturali e sociali?
Non sarebbe opportuno, prima arginare i disagi sociali, lavorativi, economici, di comunicazione e convivenza?
“Cui prodest hoc horribile funestumque bellum?” A chi giova, una così terribile e funesta guerra (e l’acquisto di armamenti tradizionali)?
Solo ai politici e commercianti di armi inutili, da acquistare, mentre siamo in lotte senza quartiere, con armi anticonvenzionali, ed esperimenti sociali e biologici, sulla pelle di chiunque.