Uno spot per il ciclismo. Basta questo per descrivere la 116esima edizione della Milano-Sanremo. Partiamo con ordine: tappa molto insidiosa già dalla partenza a causa del freddo e della pioggia, con i primi 100km difficili da gestire, otto corridori in fuga e un vantaggio che oscilla tra i 3’ e i 5’ sul resto del gruppo. Arrivati ai 50 km dall’arrivo, gli inseguitori recuperano inesorabilmente sui fuggitivi di giornata fino a riprenderli all’imbocco della Cipressa ai 25 dal traguardo.
Il team UAE si porta subito in testa facendo un ritmo incredibile con Wellens, che screma il gruppo e stacca Jasper Philipsen, vincitore dello scorso anno. Finito il lavoro di Wellens, Narvaez gli da il cambio e grazie ad un’andatura insostenibile permette a Pogacar di attaccare ai -3 dalla cima. Si staccano tutti, tranne Mathieu van der Poel e Filippo Ganna. I tre scollinano e iniziano la discesa con un vantaggio di 1’ sul gruppetto inseguitore formato da 50 corridori.
Arrivati sul Poggio, l’ultima salita del giorno, il campione del mondo attacca nuovamente staccando Ganna ma non l’olandese che tiene ancora la sua ruota, anzi è proprio quest’ultimo a provare l’attacco nello stesso punto in cui staccò tutti due anni fa, con lo sloveno subito reattivo. Dopo il tratto in discesa, Ganna riesce a rientrare quando manca l’ultimo km: Pogacar si mette subito a ruota e si stacca leggermente, van der Poel al comando e Ganna subito dietro, arrivati ai 300 metri l’olandese parte e trionfa davanti all’italiano e ad uno stremato Pogacar, arrivato al traguardo senza più energie.
Gli ultimi 25 km di questa bellissima corsa resteranno impressi nella memoria di tutti gli appassionati, con i due dominatori del ciclismo mondiale che hanno regalato emozioni a raffica. Onore a Filippo Ganna per aver retto il loro passo, confermandosi in un ottimo periodo di forma dopo il secondo posto alla Tirreno-Adriatico.
Ancora niente successo per Pogacar in questa corsa tanto ambita da lui, ma si conferma per l’ennesima volta il protagonista assoluto con attacchi spaventosi e imprevedibili, respinti solamente da un van der Poel in forma strabiliante.
Il bilancio dice 7 classiche monumento per entrambi e 1 mondiale a testa ciascuno.
Appuntamento a domenica 6 aprile al Giro delle Fiandre per un’altra giornata all’insegna dello spettacolo.
Immagine di copertina creata con IA