Come giovani, studenti e studentesse di questa città vogliamo costruire una grande mobilitazione
antimafia per il prossimo 23 maggio, 33° anniversario della strage di Capaci. Il corteo partirà alle ore
15.00 da Piazza Verdi, davanti il teatro Massimo (Palermo) ed arriverà in Via Giacomo Leopardi.
“Non chiedeteci silenzio”, perché non taceremo sulle verità emerse nei processi e silenziate dai media,
riguardanti le complicità politico-istituzionali dietro le stragi. Non taceremo sugli effetti devastanti
della guerra fomentata dal progetto di riarmo dell’Europa, che taglierà fondi alla scuola, alla sanità,
alla sicurezza sul lavoro e quindi diritti fondamentali. Faremo rumore, perché la nostra idea di
contrasto alla mafia, o, per meglio dire, al sistema di potere politico-affaristico-mafioso come lo
definiva Pio La Torre, è in contrapposizione con quella di questo Governo. La mafia non può essere
ridotta a piccola criminalità organizzata, ignorando, invece, i collegamenti che questa instaura
stabilmente con il potere. Denunciamo con forza le riforme in atto che minano la lotta alle
organizzazioni mafiose e ai crimini dei colletti bianchi: intercettazioni, abuso d’ufficio, traffico di
influenze.
Faremo rumore contro il tentativo posto in essere dalla maggioranza di governo di riscrivere la storia
di stragi ed omicidi eccellenti, minimizzando, o peggio negando, le connivenze di esponenti delle
istituzioni e di appartenenti all’eversione nera, nei gravi episodi che hanno insanguinato l’Italia a
partire dal 1° maggio 1947, a Portella della Ginestra. Noi vogliamo la verità fino in fondo, per quanto
scomoda possa essere, a costo di aprire “sepolcri imbiancati”, come li definiva Vincenzo Agostino.
Anche Don Ciotti lo scorso 21 marzo denunciò che
“l’80% dei familiari delle vittime di mafia non ha
ancora avuto verità e giustizia. Hanno bisogno di sapere, ed è necessario un impegno forte delle
Istituzioni”.
Verità, infatti, fa rima con democrazia!
Faremo rumore, inoltre, contro l’ultimo decreto sicurezza, dove, oltre alla repressione di diritti e
libertà, all’articolo 31 si concede ai servizi di intelligence di “organizzare e dirigere” impunemente
associazioni finalizzate al sovvertimento dell’ordine democratico e di “istigare la commissione di
delitti per cui si prevede l’ergastolo”, tra cui stragi e attentati.
Noi vogliamo una politica “autenticamente” contro la mafia, che prenda le distanze da endorsement
e appoggi elettorali da parte di soggetti condannati per fatti di mafia o comunque vicini alla stessa.
Lotta alla mafia, per noi, significa lotta per i diritti. Significa avere una visione di società dove le
priorità non sono il Ponte sullo Stretto (cui le mafie guardano con appetito), né il riarmo e la guerra
(grazie alla quale anche le mafie prosperano), ma le infrastrutture utili per creare benessere e
alternative alla criminalità, specie nei quartieri abbandonati dalle istituzioni: scuole, poli sportivi,
ospedali. Antimafia è anche diritti sul lavoro, è lotta alla precarietà, allo sfruttamento, al caporalato e
alla ricattabilità sociale. Per questo sosteniamo con forza anche la battaglia per il Referendum sul
lavoro e sulla cittadinanza che ci chiamerà al voto il prossimo 8-9 giugno!
In questa data simbolica, vogliamo dare voce a un’antimafia viva, collettiva e radicata nei territori,
capace di riconoscere che la lotta alla mafia non può essere separata da quella per i diritti sociali,
ambientali, economici e civili. Vogliamo costruire una piazza colorata, artistica, che dia voce alle
istanze di tutte le soggettività. L’antimafia non è una battaglia settoriale, ma un fronte intersezionale
che attraversa le lotte contro il patriarcato, contro il razzismo, per la giustizia climatica, per il diritto
all’abitare, al lavoro, alla salute, all’autodeterminazione. Le mafie prosperano dove mancano i diritti,
e lottare contro di esse significa costruire alternative di giustizia, solidarietà e autodeterminazione.
Solo unendo le nostre lotte possiamo spezzare le catene dell’oppressione mafiosa e clientelare,
costruendo territori liberi, giusti e inclusivi!
Invitiamo, quindi, ad aderire associazioni, sindacati, collettivi giovanili, realtà sociali, ma anche
scuole, insegnanti, studentə, lavoratorə e la cittadinanza tutta.
Realtà promotrici:
– Attivamente
– Our Voice
– Giovani Cgil Palermo
– Libera Next Gen (Libera giovani Palermo)
– UDU Palermo
– Collettivo Rutelli
– Sindacato Regina Margherita
– Collettivo Sirio
Realtà aderenti (in aggiornamento):
– Libera Palermo
– Coordinamento nazionale di associazioni e familiari delle vittime di stragi di mafia e
terrorismo (Paolo Bolognesi, presidente Ass. dei familiari delle vittime della strage di
Bologna; Salvatore Borsellino, presidente Movimento Agende Rosse; Daniele Gabrielli,
vicepresidente Ass. familiari vittime della strage di Via dei Georgofili; Rosaria Manzo,
presidente Ass. Familiari vittime della strage del Rapido 904; Manlio Milani, presidente Ass.
Familiari vittime Strage di Piazza della Loggia; Federico Sinicato, presidente Ass. Familiari
vittime di Piazza Fontana; familiari Nino Morana, Nunzia e Flora Agostino, Paola Caccia,
Giuseppa e Tommaso Catalano, Roberta Gatani, Luana Ilardo, Angela e Gianluca Manca,
Rosaria Manzo, Manlio Milani, Brizio e Donata Montinaro, Stefano e Nunzia Mormile,
Franco Sirotti)
– Centro Studi Pio La Torre
– Ass. Radio Aut
– I Siciliani
– Movimento Agende Rosse
– La Casa di Paolo
– Giovani Democratici
– Sposta la Linea
– Nuova Coscienza Civica
– AntimafiaDuemila
– LabDAC (Laboratorio per la difesa e l’attuazione della Costituzione)
– Wikimafia – Libera enciclopedia sulle mafie
– Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato
– WordNews.it
– Dioghénes APS – Associazione Antimafie e Antiusura
foto copertina di Antonino Schilirò