Venerdì 30 maggio, bambini e ragazzi saranno nuovamente protagonisti dell’evento “Lo sport per l’inclusione”, promosso dall’AGIA (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza).
A illustrare i dettagli dell’iniziativa è l’Assessore allo Sport e allo Spettacolo Carmelo Melardi:
Assessore, come si svolgerà la giornata di venerdì?
Rispetto alla scorsa edizione, quest’anno coinvolgiamo anche le scuole di Bronte, Maniace e Randazzo, oltre naturalmente a quelle di Maletto. Le attività previste spaziano da gare di velocità e resistenza per gli studenti delle medie a circuiti motori per i bambini della primaria, fino alla gimkana in bicicletta e alla sfilata del corteo medievale, organizzata dalle classi quarte dell’Istituto Comprensivo “Galileo Galilei”.
Ma cosa significa davvero “sport per l’inclusione”?
Per molti lo sport è sinonimo di competizione estrema, selezione e vittoria a ogni costo, ma il vero spirito sportivo è ben altro: è partecipazione, crescita, rispetto delle regole e inclusione. Ogni persona ha il diritto di praticare attività sportiva per migliorare il proprio benessere psicofisico e vivere esperienze fondate su lealtà, amicizia e collaborazione.
L’impegno dell’amministrazione nei confronti delle nuove generazioni è una priorità che non si ferma all’evento del 30 maggio. Quali sono i vostri progetti futuri?
Abbiamo sempre dato centralità a bambini e giovani, anche attraverso progetti che favoriscono il dialogo intergenerazionale. L’iniziativa di venerdì è solo una delle tappe di un percorso più ampio. L’AGIA ha riconosciuto il valore della nostra proposta, selezionando Maletto tra i 29 comuni italiani beneficiari di un finanziamento di 20.000 euro. Questo ci ha permesso di offrire contributi da 100 a 200 euro a famiglia per sostenere la pratica sportiva dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni. I bambini e i giovani continueranno ad essere al centro dell’azione amministrativa in sinergia con i progetti sportivi realizzati dalla scuola di Maletto, come “I giochi sportivi studenteschi”, “Scuola attiva junior”, “Scuola attiva kids”, “Orienteering”.
Ancora una volta, lo sport può essere molto più di una competizione: uno strumento educativo, un’occasione di crescita, un ponte tra le generazioni. Iniziative come questa rafforzano il tessuto sociale e mettono al centro chi più di tutti rappresenta il futuro: i bambini e i ragazzi. L’auspicio è che giornate come quella del 30 maggio si moltiplichino, facendo dello sport un linguaggio comune capace di includere, educare e unire.
Immagine di copertina creata con IA