“Li ho visti, li ho visti in folla a Ferragosto. Erano immagini della frenesia più insolente, ponevano un tale impegno nel divertirsi a tutti i costi, che parevano in uno stato de “raptus”: era difficile non considerarli spregevoli o comunque consapevolmente incoscienti.
Sono stati ingannati, beffati. Un rovesciamento improvviso e violento (per quanto riguarda l’Italia) del modo di produzione, ha distrutto tutti i loro precedenti lavori “particolari” e “reali”, cambiando la loro forma e il loro comportamento: e i nuovi valori, puramente pragmatici, esistenziali, del “benessere” hanno tolto loro ogni dignità. Ma non è bastato: dopo essere stati resi mostruosi (marionette guidate da una mano “nuova”, e quindi come impazzite), ecco che il benessere, causa della loro mostruosità, viene meno, mentre il ballo delle marionette continua.”
Pasolini. Lettera aperta al presidente della Repubblica su Il Corriere della sera, 4 settembre 1975
Eccole qui, le parole che non invecchiano. E noi? Invecchiamo male. Perché Ferragosto non è una festa: è un test del grado di incoscienza collettiva. Ci chiedono di divertirci a comando mentre i problemi veri – lavoro, salari, scuola, sanità, casa, ambiente, legalità – bruciano a pochi metri. E noi, consapevolmente incoscienti, alziamo il volume per coprire l’odore di bruciato.
Il “benessere” di cui parla Pasolini oggi si chiama vetrina: like, rate, precarietà. La regia non usa più il megafono: usa algoritmi. Ci ingannano senza insultarci: basta promettere un tramonto da postare. Intanto il lavoro è diventato lavoretto, turno spezzato, finta partita IVA. La Dignità? In saldo, ma solo per oggi.
Società disinteressata ai problemi reali significa questo: trasformare l’emergenza in scenografia. Le liste d’attesa sono un dettaglio, l’abbandono scolastico un grafico, la casa una lotteria. Finché c’è musica…
I problemi veri che facciamo finta di non vedere:
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Lavoro: salari leggeri, sicurezza zero, tempo rubato.
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Scuola: dispersione, aule a pezzi.
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Sanità: liste d’attesa, ticket pesanti, territori scoperti, venduta al privato.
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Casa: affitti fuori scala, sfratti, turistificazione.
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Ambiente: alluvioni, incendi, siccità.
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Legalità: corruzione, zone grigie, testimoni di giustizia lasciati soli mentre si brinda in piazza.
- Guerre, Carestie, Morti, Fame
Pasolini ci dice che siamo marionette di una mano “nuova”. La novità, oggi, è che quella mano la sosteniamo noi, ogni volta che accettiamo lo spettacolo. Ma il ballo può finire qui, se vogliamo.
Una società adulta non delega il copione. Se continuiamo a ballare per inerzia, il benessere continuerà a venire meno e noi continueremo a fingere che la musica non sia finita. La critica serve a questo: riaccendere le luci, guardare il palco vuoto, e decidere che spettacolo vogliamo.
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