Presidente la sua azienda è un esempio virtuoso per l’economia nazionale e un fiore all’occhiello per la regione Molise. Può riassumermi in poche parole l’identità di Moda Impresa?
«ModaImpresa nasce dalla volontà degli ex-dipendenti della ITTIERRE che decidono di investire il Know-now acquisito in oltre 20 anni di esperienza, per sviluppare un progetto di imprenditorialità. L’idea è diventata MODAIMPRESA in seguito alla road show di presentazione al mercato, grazie al quale hanno aderito al capitale professionisti, imprenditori, società distribuite e manager, entusiasti del progetto di business e del valore che esso esprime nel tempo. Dal 2017 MODAIMPRESA entra nel portafoglio delle società di private equity Longway Investment, che con un investimneto in aumento di capitale di euro 1 mld ne acquisisce il controllo».
In questo momento emergenziale la vostra attività di alta sartoria si è spostata su un altro settore. Quale?
«La nostra produzione di abiti , in questo momento, si è riconvertita nella produzione di mascherine per la protezione del viso realizzate in cotone lavabile con un filtro estraibile e riutilizzabile a seguito di disinfezione con alcool o altro disinfettante. L’intera produzione è realizzata da 75 sarte, tra interni ed indotto locale».
Una intuizione che convalida la gravità della situazione sanitaria attuale in Italia. Come siete riusciti ad organizzarvi in così in breve tempo?
«L’idea è nata dalla richiesta urgente di Enzo Di Luozzo, Direttore della GEA Medica che chiedeva mascherine di protezione per gli operatori medici della struttura. Da lì è partita la produzione delle mascherine che sono state testate nella struttura sanitaria, appunto la GEA Medica. Questa riconversione, ci tengo a sottolineare, ha consentito di non mettere in cassa integrazione i dipendenti e a favorire l’attività di laboratori in conto terzi».
Come avviene la distribuzione delle mascherine di protezione?
«La distribuzione si effettua attraverso il contato diretto con le aziende che lo richiedono o, per i privati cittadini, in alcuni punti vendita della città. Il costo delle mascherine copre i costi del materiale e della manodopera senza alcuna speculazione economica».
Quante se ne producono al giorno e qual è la richiesta?
«Al momento si producono 3000 mascherine al giorno, ma prevediamo, già dalla prossima settimana, di produrre dalle 7.000 alle 10.000 mascherine al giorno. La richiesta è altissima, in tutta Italia, trainata dalla curva dei contagi da Covid-19. Credo che ci sia, da parte forza, una grande spinta solidale in uno dei momenti più drammatici degli ultimi decenni».
Come la pensano i suoi dipendenti anche se dovessero fare uno sforzo in più per contenere la richiesta di questo prodotto?
«I miei dipendenti, le mie sarte, sono animati di grande forza e laboriosità, non solo perché hanno evitato la cassa integrazione, ma anche perché sanno di stare facendo un servizio utile all’intera umanità messa sotto scacco da questo nemico invisibile che è il Covid 19».
Per concludere Presidente un suo personale messaggio di speranza.
«Spero con tutto me stesso che, al più presto, possa ricominciare a produrre vestiti e non mascherine perché vorrà dire che tutto sarà finito e potremo apprezzare di nuovo semplicemente andare a prendere un caffè al bar».
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2020-03-22 15:54:59
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