Oggi, anche a Firenze, ci sarà una manifestazione in nome di George Floyd. Ne abbiamo parlato con Antonella Bundu una "donna nera, fiorentina e di sinistra" come si descrive lei sulla propria pagina.
Antonella è stata candidata alle ultime elezioni per il Comune di Firenze, unica donna tra nove candidati a sindaco; ora è in consiglio comunale come capogruppo di Sinistra Progetto Comune.
Abbiamo raccolto la testimonianza di chi realmente vive il razzismo sulla propria pelle, perché nonostante Antonella sia nata a Firenze, da mamma toscana e padre arrivato qui dalla Sierra Leone con una borsa di studio, ancora oggi le viene chiesto, ma tu di dove sei?
Su Facebook ha raccontato un episodio che può sembrare di poco conto, ma che al contrario nasconde una mentalità e un atteggiamento razzista e discriminatorio, cosa è successo?
«E’ uno dei tanti episodi che possono apparire banali ma che nascondono pregiudizi e discriminazione. Ero in un supermercato (ma questo accade spesso) e il cassiere che poco prima si era rivolto dando del lei ad un giovane uomo in fila prima di me, al mio arrivo in cassa passa dal lei al tu, con tono sgarbato ed arrogante. Anche questa volta, come molte altre, sarei tornata a casa nervosa, irritata nel ripensare all'accaduto e al fatto che per molti sia normale trattare le persone nere con meno rispetto: ma questa volta non ho resistito ed ho chiesto al cassiere per quale motivo mi avesse dato del “tu”. Il cassiere non si è scusato, ma devo dire che per me la soddisfazione è stata tanta.
Perche' questa confidenza immotivata?
«Molte persone utilizzano il termine ragazzi e ragazze anche per indicare uomini e donne adulti come me, solo perché siamo neri: c’è un atteggiamento differente, siamo trattati un po’ come i bambini. Mi danno del tu quasi sempre e questo devo dire che mi crea malessere: sono episodi frequenti, è costume, una consuetudine, una mentalità diffusa».
E' un fatto esclusivamente di cultura e di sensibilità?
«Purtroppo è anche un modo di pensare che si sta istituzionalizzando, sta diventando prassi un trattamento differente per il colore della pelle che in qualche modo crea una categoria a se stante. Quando mi sono candidata a sindaco di Firenze mi è stato detto "ma una con questi capelli come vorrebbe rappresentarci?", io nata a Firenze da madre Toscana!»
Cosa sta facendo o cosa potrebbe fare la politica?
«C’è molto da fare, alcuni atteggiamenti razzisti si stanno facendo norma prendendo sotto gamba elementi che invece sono fondamentali: ad esempio, sono molto favorevole alle iniziative in merito alla regolarizzazione dei braccianti agricoli: tuttavia anche qui vanno analizzate varie cose.
Innanzitutto regolarizzare braccianti o badanti per soli sei mesi non è una soluzione ma un effetto temporaneo.
La lotta al caporalato va fatta non permettendo più lo sfruttamento dei lavoratori da parte di soggetti che favoriscono il lavoro nero non pagando le tasse e senza alcuna tutela per i lavoratori stessi.
E poi mi chiedo: trascorsi i sei mesi, terminati i raccolti, che cosa ne sarà di questi lavoratori? In Italia ci sono circa 600.000 immigrati irregolari; noi a Firenze, come gruppo consiliare, abbiamo presentato un atto che è già stato discusso in prima istanza in commissione pari opportunità e diritti umani: come Comune vorremmo farci promotori presso il Governo di una iniziativa che in qualche modo torni a prima della Bossi-Fini, prevedendo magari un periodo di tempo per chi arriva sul nostro territorio, lasciando loro la possibilità di muoversi per cercare un lavoro ed ottenere così un regolare contratto che permetta la regolarizzazione.
Inoltre bisogna riflettere su una questione spesso trascurata: limitare solo all'interno di categorie quali braccianti agricoli e badanti i lavoratori stranieri,in qualche modo fa passare l'idea che oltre a questi mestieri non ci sia per loro altra possibilità. Pensiamo invece alle tante professionalità, al livello di istruzione e alle inclinazioni personali di ognuno e quindi all’enorme ricchezza che questi soggetti rappresentano per il nostro paese».
Parliamo dell'ennesimo episodio di morte e violenza che vede vittima ancora una volta un cittadino nero, George Floyd.
«Questa cosa mi ha riportato alla mente l'episodio di alcuni anni fa: una morte simile, quella di Riccardo Magherini un cittadino di Firenze morto dopo un fermo dei carabinieri. Anche lui chiedeva pietà come George Floyd, anche lui diceva di avere un figlio e di essere rrisparmiato. Sono troppi gli episodi come questi a seguito della violenza eccessiva della polizia. La differenza sta nel fatto che negli USA gli episodi siano ormai sistematici, quella di George Floyd è un'altra morte di un cittadino nero che va ad allungare un elenco sterminato di vittime per razzismo negli Stati Uniti».
L’America sta rispondendo con determinazione, il clima è pesante soprattutto a seguito della risposta violenta da parte del presidente Trump. Può essere un buon momento per rimettere tutto in discussione?
«La gente è stanca: non è più sufficiente scendere in piazza pacificamente a ricordare e piangere l'ennesima vittima di un razzismo violento e persistente. I cittadini neri nati in un paese diverso da quello dei propri genitori, restano pur sempre immigrati: io sono nata a Firenze ma ancora mi chiedono “di dove sei?”.
Le manifestazioni di questi giorni dovranno portare ad un reale cambiamento nella mentalità, nel sentire comune, così da incidere sulla politica e sulla integrazione».
C'è una frase in un post di Antonella Bundu che dice “non c’è pace senza giustizia e non c’è giustizia senza uguaglianza e non ci può essere uguaglianza se c’è discriminazione”. In questi giorni il presidente Barack Obama ha detto, parlando ai giovani, “abbiate il coraggio di essere scomodi cambiamo questo paese”.
Forse è il momento giusto per attivarsi veramente, per concretizzare la frase, ormai inflazionata, “non rendiamo vana la morte di George Floyd”.
Come in altre città italiane, oggi ci saranno a Firenze una serie di iniziative sull’antifascismo, il diritto allo studio, il dritto al lavoro, ma soprattutto è previsto un presidio nei pressi del Consolato Usa per George Floyd.
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2020-06-06 09:50:23
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