Ritorna il consueto appuntamento mensile con le migliori novità editoriali della rubrica di WordNews Libri&Dintorni. Partiamo subito con l’affermare che, anche se il settore dell’editoria italiana ha sofferto gravi perdite economiche in seguito al lockdown imposto dall’emergenza COVID-19, il lavoro delle case editrici non si è tuttavia fermato. Si tenta di ripartire, di ristabilire un equilibrio seppur precario ed incerto e a tal proposito, nel mese di giugno, sono previste nuove ed interessanti novità editoriali che qui vi segnaliamo.
Iniziamo la nostra rassegna di novità da tenere d'occhio con la Fazi Editore che, anche stavolta, ci regala una bella sorpresa: una nuova edizione di “La casa e il mondo”, capolavoro di Rabindranath Tagore, scrittore indiano e Premio Nobel per la letteratura nel 1913.
“All’alba del ventesimo secolo, lo Stato del Bengala è la culla del movimento indipendentista indiano contro la dominazione britannica. Nikhil, proprietario terriero dall’indole mite e spirituale convinto che il tumulto che sta agitando il paese possa essere risolto in modo pacifico, vede presto irrompere la tensione anche tra le mura del suo palazzo: quando la moglie Bimala esce dall’isolamento del gineceo per fare la conoscenza di Sandip, leader radicale pronto a utilizzare qualsiasi mezzo per ottenere l’indipendenza, la donna rimane inevitabilmente attratta dal suo carisma e dalle sue idee in merito al futuro del paese. Si delinea così un pericoloso triangolo, in cui i due uomini, che rappresentano due modi differenti di interpretare la causa indiana contro l’imperialismo, diventano rivali anche nel campo degli affetti. Intanto Bimala, che insieme alla coscienza politica vede risvegliarsi il suo anelito verso l’emancipazione femminile, dovrà cercare di risolvere quell’opposizione tra «la casa e il mondo», apparentemente inconciliabile”. (Il libro è uscito il 4 giugno scorso)
Per il Saggiatore sarà disponibile in tutte le librerie a partire dal 18 giugno “Passi falsi” di Maurice Blanchot. Si tratta di una raccolta di saggi, uno snodo imprescindibile nello sviluppo del pensiero del critico francese. A fondamento di questo corpo di brevi analisi monografiche è l'indagine, letteraria e filosofica, sull'atto dello scrivere. Blanchot riflette sulla necessità di una transizione dai paradossi dell'angoscia a quelli del linguaggio. Lo fa senza mai disattendere le tensioni affettive che si fissano alle espressioni linguistiche, sottolineando però che il pathos dell'angoscia è, in ultima istanza, grottesco. «Uno scrittore che scrive: "Sono solo", o come Rimbaud: "Sono veramente d'oltretomba", può venir giudicato quasi grottesco» dichiara Blanchot, poiché «è grottesco prender coscienza della propria solitudine rivolgendosi a un lettore, e con mezzi che impediscono all'uomo di essere solo.» Nell'indagine di Blanchot queste contraddizioni del linguaggio rivelano una carenza, un'assenza costitutiva, una totalità connotata dal segno meno, un vuoto centrale che rappresenta nel contempo l'irraggiungibile luogo d'origine della letteratura. Con Blanchot la linea di demarcazione fra opera critica e opera autoriale, tra critico e scrittore, si dissolve; protagonista assoluto è il linguaggio, esplorato nei saggi sulla poesia e sulla narrazione, sul silenzio e sul simbolismo, sul romanzo e sulla morale, sullo straniero, sull'enigma, sul tempo. E infine sulla possibilità stessa della letteratura in Blake, Balzac, Rimbaud, Gide, Rilke, Bataille, Sartre, Camus, Queneau e altri ancora. Frutto di una delle menti più fini della critica novecentesca, Passi falsi ci rammenta che il segreto della letteratura non è stato tradito: la fascinazione continua.
Concludiamo la nostra rassegna “libresca” segnalandovi l’ultimo libro di Laura Boella intitolato “Hannah Arendt. Un umanesimo difficile” e pubblicato per Feltrinelli nella collana “Eredi” (in uscita il 18 giugno).
Chi era Hannah Arendt? Oggi la filosofa è circondata da una popolarità aneddotica e alla moda. La sua vita e il suo pensiero sono divenuti oggetto di un giudizio storico. Come si può ereditarne l'opera, proteggendo la sua intimità dall'indiscrezione? Laura Boella ci conduce nella riscoperta delle esperienze fondamentali che costellano la sua biografia drammatica e avventurosa, segnata dall'esilio dalla Germania nazista, dalla faticosa ricostruzione di una vita personale e professionale negli Stati Uniti e dalla straordinaria produttività documentata da opere la cui attualità continua a rinnovarsi. Carteggi e diari costituiscono nuove chiavi d'accesso alla sua opera aperta e ci permettono di entrare nel cuore del suo pensiero, per scoprire i fili di pensiero e di scrittura intrecciati in una tela ampia e composita che resiste a ogni tentativo di appropriazione e di sistematizzazione. "Molte questioni," scrive Boella, "vanno avanti e indietro sul campo di battaglia dell'opera di Hannah Arendt, invisibili come gli dei di Omero per chi la consideri un 'classico' del Novecento. Esse offrono l'occasione di punti d'incrocio tra strade che vanno in direzioni divergenti e sono consegnate a chi continua a leggerla perché mettono in diretto contatto con l'imprevisto, con l'inevitabile novità di un tempo che non è più il suo."
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2020-06-18 15:57:58
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