I rifiuti sono uno dei settori più importanti e pesanti nelle politiche ambientali. In termini di ricaduta, spesso negativa, sull’ambiente stesso ed economici. Per molti enti pubblici, a partire dai Comuni, la raccolta e smaltimento dei rifiuti è una delle voci più pesanti. Il Comune di Vasto non fa eccezione e il peso sul bilancio dell’ente è all’incirca 7 milioni di euro.
Il Movimento 5 Stelle, rappresentato in consiglio comunale da Dina Carinci e Marco Gallo, è tornato di recente a porre l’attenzione su varie questioni inerenti la gestione dei rifiuti e i rapporti economici con la Pulchra. La società che dagli anni Novanta gestisce il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti a Vasto di cui erano proprietari il Comune e la società privata Sapi con quote quasi paritarie, 51% il Comune e 49% il privato. Il Comune di Vasto ha venduto le sue quote alla stessa Sapi che oggi è socio unico, un’operazione che suscitò una forte opposizione in consiglio comunale. Un anno fa l’attivista del Movimento 5 Stelle vastese Angelo Del Lupo https://www.wordnews.it/vasto-cosa-e-successo-con-la-vendita-delle-quote-pubbliche-della-societa-rifiuti pubblicò un dossier in cui – ricostruendo le cifre della vendita – attaccò la vendita della quota pubblica: secondo la ricostruzione di Del Lupo l’amministrazione comunale si sarebbe posta il solo obiettivo di cedere le quote al socio privato (anche se, teoricamente, ha valutato altre opzioni, velocemente accantonate) e avrebbe visto ridursi «i ricavi della vendita delle quote, rispetto alla perizia iniziale, ed aumentare i costi del servizio rispetto a quelli proposti nell’offerta Ecolan». Una ricostruzione che fu respinta dal sindaco di Vasto Francesco Menna e dalla stessa società acquirente che, dopo aver definito «falsi» i dati e «deduzioni capziose» quelle del dossier, citò in tribunale lo stesso Del Lupo e Giorgio Di Domenico (direttore della rivista Vasto Domani che pubblicò il dossier) per quella che definì una «condotta diffamatoria». L’anno scorso contattammo via email sia l’amministrazione comunale che la società ma non abbiamo mai avuto risposta.
I canoni corrisposti dal Comune di Vasto alla Pulchra sono stati oggetto di varie interrogazioni e sedute di consiglio comunale. In occasione della discussione di una mozione, presentata dai comunali del Movimento 5 Stelle, nel consiglio comunale del 9 dicembre 2020 fu consegnata dagli stessi un elaborato a tutti gli altri gruppi consiliari nel quale riportò il «ricalcolo degli adeguamenti tariffari effettuati a favore della Pulchra nel periodo 2010-2017». «La Deliberazione del Consiglio Comunale n.54 del 17/05/2018 impegnava il Sindaco di Vasto a verificare la correttezza degli aggiornamenti tariffari concessi dal 2010 ad oggi alla Pulchra SpA, concessionaria dei servizi di igiene urbana, ed a riferire entro un mese al Consiglio Comunale sull’esito dei controlli – si legge nell’introduzione del documento – Poiché il Sindaco si è successivamente rifiutato di seguire i precisi indirizzi della suddetta deliberazione del Consiglio comunale che disponeva tra l’altro di utilizzare per la verifica esclusivamente dati di fonte terza, quindi dati ministeriali, il M5S di Vasto ha provveduto autonomamente al ricalcolo degli adeguamenti utilizzando dati di fonte terza, ovvero ministeriale». Il dossier del M5S poneva l’attenzione su una «erroneità dei conteggi Comune-Pulchra» che, con il ricalcolo da loro effettuato, quantificava in 1.200.000 euro la cifra considerata eccessiva che, secondo i calcoli del Movimento 5 Stelle, la Pulchra «dovrebbe restituire al Comune». La mozione presentava chiedeva verifiche e ricalcoli dei canoni da parte degli uffici comunali. Bocciata dalla maggioranza PD-Art1-liste civiche di centrosinistra.
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I rapporti economici tra Comune di Vasto e la società di gestione dei rifiuti sono al centro di varie critiche e questioni sul tappeto. Una di queste è la presenza di uffici della società presso il Palazzetto dello sport PalaBCC, una vicenda che il Movimento 5 Stelle – presentando nella Commissione di Vigilanza del Consiglio Comunale la relazione conclusiva – ha definito «sintomatica di un certo stile “padronale” di gestione della cosa pubblica da parte delle amministrazioni di centrosinistra, siano esse a nome Menna o Lapenna».
«La gestione del Comune, in questo come in altri casi, si è basata infatti su accordi verbali con Pulchra e VastoBasket senza provvedere ad alcun atto di Giunta che definisse a quale titolo la Pulchra fosse autorizzata a utilizzare gli Uffici del PalaBBC e a quali condizioni economiche – si legge nel comunicato del 6 febbraio -. La Giunta comunale, da quanto è risultato agli atti della Commissione, non ha scritto una sola parola allorché, a dicembre 2014, la fase di start-up della raccolta differenziata è stata ufficialmente chiusa» e quindi gli uffici sono rimasti a disposizione «soltanto per le operazioni di distribuzione delle attrezzature, previste da un contratto di servizio che ha assicurato alla Pulchra notevoli utili netti (circa 570.000 euro nel 2015)».
Il Movimento 5 Stelle afferma che non è chiarito quale sia il documento che consente alla Pulchra di usufruire gratuitamente del PalaBCC «per svolgervi un’attività a fine di lucro, e a quale titolo sia rimasta negli uffici dopo la privatizzazione, cioè dopo l’1/01/2019, considerando che la distribuzione delle attrezzature a carico della Pulchra è prevista anche dal nuovo capitolato in vigore dopo la privatizzazione».
Il Comune di Vasto ha un «deficit di bilancio spaventoso e notevoli difficoltà di cassa», sottolineano i 5 Stelle ma «non ha ricavato un solo euro da un bene pubblico concesso gratuitamente alla Pulchra che, invece, anche nel 2019, ha realizzato un notevole utile netto di circa 320.000 euro».
Negli anni scorsi invece il socio privato, per un ufficio di 28 mq, ha ottenuto dalla Pulchra (allora pubblico-privata) «un rimborso spese di circa 10.000 euro/anno (cinque volte il valore di mercato)». «Il privato ha fatto i suoi interessi, ci chiediamo chi abbia curato gli interessi dei cittadini – conclude la nota del Movimento 5 Stelle – Non di certo questi disinvolti amministratori del patrimonio comunale che oggi intendono riproporsi alla guida di Vasto».
L’ultimo interrogativo del Movimento 5 Stelle è dei giorni scorsi sulla mancanza di eco compattatori (definiti anche ecoisole) sulla cui realizzazione il Consiglio Comunale quattro anni, su proposta di Marco Gallo e Dina Carinci, ha impegnato la Giunta Comunale.
«Oggi, dopo 4 anni, rileviamo che quest’Amministrazione, da un lato, non è stata in grado di avviare l’isola ecologica comunale, il cui progetto risale alla notte dei tempi, e dall’altro sembra aver dimenticato l’impegno preso in Consiglio comunale riguardo alle ecoisole di cui si è persa ogni traccia» l’attacco del Movimento 5 Stelle dello scorso 15 febbraio in cui ricorda «in occasione della vendita delle quote comunali nella Pulchra, il Comune ha ricevuto un’offerta della Ecolan che prevedeva l’istallazione di 5 ecoisole oltre a una stazione multi-service comprendente anche distributore dell’acqua filtrata, distributore dei sacchetti per i rifiuti, erogatore di detersivi alla spina e carica batterie per biciclette elettriche. Anche la Pulchra, nella sua offerta relativa al nuovo contratto di servizio, aveva inserito la fornitura e messa in esercizio di 6 ecoisole multifunzionali informatizzate».
«Ormai è chiaro – concludono gli attivisti vastesi del movimento – Vasto arriverà buon ultimo tra i Comuni della zona grazie alla patologica inerzia del Sindaco Menna e dell’Assessore Cianci».
Su quanto riportato in quest’articolo in data 24 febbraio abbiamo provato a contattare per posta elettronica il sindaco di Vasto Menna, l’assessore all’ambiente Cianci, la Sapi e la Pulchra.
In assenza di risposte e riscontri nostro malgrado siamo costretti a riportare solo quanto è possibile leggere in quest’articolo.
Restiamo ovviamente a totale disposizione, nello spirito e nel rispetto della completezza e correttezza dell’informazione, in caso tali risposte e riscontri dovessero arrivare successivamente alla pubblicazione di quest’articolo.
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2021-03-01 17:50:04
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