Troppi bambini «sono ridotti a schiavitù sessuale e manipolati da chiare ideologie che riducono la vita umana a scarto, a merce, a oggetti di piacere». È la denuncia di Meter in occasione del lancio della campagna «Giù le mani dai bambini» nel maggio scorso. L’infanzia violata, abusata, violentata, abbandonata è un crimine immondo perpetuo che ogni giorno coinvolge milioni di bambini anche nel cuore dell’Europa. È solo uno degli ultimi orrori venuti alla luce il manuale online su come abusare i bambini denunciato dall’associazione fondata da don Fortunato Di Noto alla polizia neozelandese e, per conoscenza, alla polizia postale italiana. Orrori che avvengono nell'indifferenza e nei tentativi di «normalizzare» la pedofilia.
«Nelle manifestazioni pubbliche e private (concerti, cinema, teatri, partite di calcio e altro ancora) si dica senza remore no alla pedofilia, no alla pedopornografia, no agli abusi sui minori» è l'appello lanciato dal fondatore di Meter in questi giorni. «Ogni giorno mi ritrovo ad ascoltare, accogliere, accompagnare e sostenere chi ha subito anni di violenze, soprusi, abusi sessuali. Vessazioni, trascuratezze, dimenticanze, abusi istituzionali, burocrazia inefficace. Rifugi che poi ti abbandonano. Memorie scritte con lacrime e sangue. E poi saluti con un abbraccio – la testimonianza di don Fortunato dello scorso 17 luglio Mi sento di dire: a nome di tutto questo, ti chiedo io perdono. Con il cuore, con la mente e con le forze.
Vi chiedo di pregare per le vittime, sostenetele, non voltatevi indietro. A volte ci si sente impotenti, ma le vittime vogliono essere ascoltate e ascoltare è obbedire al loro dolore e alle carni lacerate da ‘maledetti’». Due giorni prima la denuncia sulla nuova ricostituzione di un partito che vuole «normalizzare» gli abusi sessuali contro l'infanzia: «il Partito Pedofilo Olandese (PNVD) è stato nuovamente rifondato (nel 2020) con un fitto Programma di iniziative (2020/2021). Saranno sparuti militanti, ma quei pochi ….fanno molto pensare. Il diritto della libertà di espressione, a loro dire: perchè criminalizzare chi è pedofilo? Chi ha questo orientamento sessuale?» ma, denuncia Di Noto, «chissà perché lo denunciamo solo noi».
La violenza è pane, avvelenato, quotidiano. Due operazioni rese note dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia ad inizio giugno hanno documentato, e dovrebbero ricordare a tutta Italia, quanto accade ogni giorno. Sono vicende che sconvolgono la coscienza, che giungono come pugni nello stomaco. Ma, purtroppo, finiscono sempre confinate solo nella cronaca locale. La ribalta nazionale non giunge quasi mai, al massimo alcuni trafiletti o una breve che sparisce in un momento. Annegata nella vacuità che ci circonda.
« Sussistenza di reiterate condotte violente poste in essere dall’uomo, un 29 enne lucerino ai danni di tre degli otto figli minori della donna con loro conviventi; dalle percosse culminate con le lesioni personali, alle ingiurie ed offese, comportamenti portati avanti dall’uomo per mesi con la piena complicità, è stato dimostrato, della donna che, anziché intervenire a tutela dei propri figli, tollerava tutto ciò» leggiamo in un comunicato del Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia. «Maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate, atti sessuali con minore e favoreggiamento personale» le accuse alla coppia arrestata. « Veniva inoltre dimostrata dai Carabinieri della Stazione CC di Motta Montecorvino, la sussistenza di altra e, forse, più biasimevole condotta tenuta nel tempo dall’uomo e consistita in approcci sessuali con una delle figlie della donna, minore di anni 16, con loro convivente; anche tale turpe contegno era noto alla madre che, per mesi, ha nascosto e tollerato» prosegue il comunicato.
«Mamma fallo, papà fa il cattivo», il grido di dolore e sofferenza di un bambino che ha spinto la madre a denunciare le violenze subite. Il 29 maggio un trentatreenne « ha inveito per futili motivi nei confronti di sua moglie, tanto da provocare a quest’ultima la rottura del labbro inferiore». La vittima era esausta, scrivono i militari, dopo 7 anni di violenze contro di lei e i bambini e ha deciso così di denunciare. «Da una prima ricostruzione l’ennesima lite in famiglia pare sia scaturita per ragioni legate all’andare a fare o meno la spesa in presenza questa volta della madre della vittima e dei suoi 2 figli di 4 e 7 anni – riporta il comunicato del Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia – Da qualche parola detta ad alta voce l’escalation degli eventi è stata repentina tanto da portare il 33enne a sferrare un pugno alla moglie, che non ha esitato ad andare subito via di casa insieme ai suoi 2 figli che nel frattempo avevano cercato di prendere le difese della madre scagliandosi contro il padre».
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2021-07-21 11:26:12
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