Abbiamo raccolto l’appello di Antonino Martorana copresidente del comitato Esistono Diritti.
Nelle carceri italiane i problemi sono parecchi ma c’è una situazione che va oltre. Il 2021 è stato l’anno con più suicidi all’interno dei penitenziari italiani e il 2022 non è certo cominciato bene da questo punto di vista, i suicidi sono al momento uno ogni tre giorni e molti sono giovani. Una situazione difficile da tollerare e che rischia di creare una situazione di intolleranza ancora più grave. Il dibattito sullo stato in cui i detenuti devono convivere è sempre aspro e sempre più al centro della discordia, anche per il garante la situazione è allarmante e bisogna trovare un modello detentivo diverso.
Se è vero che l’Italia attraversa un momento delicato e pur vero che anche chi sta pagando per i propri reati abbia diritto ad una situazione carceraria dignitosa e non ai limiti della vivibilità. L’ennesimo suicidio avvenuto all’Ucciardone ci conferma l’utilità concreta della proposta voluta fortemente come Comitato: controllo delle condizioni detentive e collegamento fra la politica e il duro mondo della riabilitazione civile degli istituti penitenziari. Una soluzione verso i concreti diritti umani dei detenuti.
Gli istituti penitenziari sono parte, a valle, del complesso mondo della giustizia da riformare in modo serio, credo il dovere delle istituzioni di garantire regimi penitenziari consoni e cambio di passo nella formulazione di una Giustizia che attende norme di efficienza e che tolga dal campo gli scandali sul potere delle toghe sia una necessità impellente. Come confermato dal discorso d’insediamento alla presidenza della Repubblica.
Per approfondire:
Messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Parlamento nel giorno del giuramento
Per comprendere la situazione reale, allargando la prospettiva, l’ultimo rapporto annuale Antigone al 30 giugno 2021 ci fornisce i dati: 53.637 persone detenute nel complesso di cui 2.228 donne (4,2%) e 17.019 stranieri (32,4%), per 50.779 posti ufficialmente disponibili e un tasso di affollamento ufficiale del 105,6%.
L’affollamento si unisce alla drammaticità delle pene per la stragrande maggioranza per reati di piccola entità mentre i grandi delitti dei cosiddetti “colletti bianchi” rimangono ancora marginali.
Il dramma del detenuto di 26 anni che come tanti si è tolto la vita all’Ucciardone, rimane. E purtroppo il dolore rimarrà alla famiglia che non troverà mai la pace della rassegnazione.
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2022-02-13 12:16:29
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