Filosofa, docente nella scuola pubblica, autrice di articoli e libri sulle relazioni tra poteri forti e mondi criminali. Sono i principali impegni della professoressa Enza Galluccio, autrice del libro «La solitudine dell’essere umano. L’individuo nella modernità globalizzata».
Pubblicato nei mesi scorsi e ultimo di una serie di libri che negli anni hanno condiviso riflessioni e acceso importanti riflettori su guerre, globalizzazioni e sistemi criminali mafiosi.
In questa videointervista la professoressa Galluccio ha condiviso con noi riflessioni e approfondito i temi del suo ultimo libro, sullo stato di emergenza, la scienza e la tecnologia divenuti dogmi e religioni, le trasformazioni dell’umanità in questo tempo di emergenze e le alte sfere politiche che dominano sulle nostre vite. Emergenze, sottolinea nella videointervista, che non sono nate con la pandemia e non finiranno con la pandemia che «a livello di gestione dell’umano» non è assolutamente convinta «sia finita».
Le emergenze, è uno dei passaggi della videointervista, sono comode «per uno Stato che non è Stato, per uno Stato che non gestisce più la comunità per il bene comune». In un mondo in cui non si concepisce più il dubbio, non ci si interroga e s’impongono come dogmi religiosi quel che dovrebbe essere la scienza. Una scienza che se non torna alla sua origine, al metodo scientifico, è una religione dottrinale e dogmatica. E questa scienza viene fornita «dai grandi canali di comunicazione di massa e dal Potere».
A chi giova tutto questo è una delle domande su cui si riflette nella videointervista. Sicuramente non a chi si pone l’obiettivo di risolvere problemi sanitari, sociali e tutelare il bene comune.
La riflessione e l’analisi della professoressa Enza Galluccio si sofferma su come siamo arrivati al gennaio-febbraio 2020 e su Stato, Potere e società in questi decenni, al centro dei suoi precedenti libri sui sistemi criminali mafiosi e sui poteri forti. Uno Stato e una società in cui da sempre ci si ricordano tagli alla sanità e alla scuola, «due elementi portanti di una struttura sociale», e in cui non si è arrivati preparati allo scoppio della pandemia perché «non avevamo uno Stato nel suo pieno significato».
In conclusione della videointervista ci si è soffermati sui testi pubblicati negli anni da Enza Galluccio sui poteri forti e sui sistemi criminali. Un sistema mafioso, «intendendo con questo termine la relazione tra ciò che è Potere e ciò che è mondo criminale» e che da sempre ha «avuto radici nel nord Italia, la mafia vive di economia ed è nel nord Italia che ci sono i soldi», le risorse finanziarie più consistenti ed importanti.
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