La precisione e la completezza di informazioni di un trattato storiografico, ma anche la bellezza di una prosa letteraria: questi sono i due elementi che rendono originale, interessante e di piacevole lettura il volume di Alberto Angela incentrato sulla figura di Cleopatra, edito da Harper Collins e la cui prima edizione risale a novembre 2018.
Per ricostruire avvenimenti storici importanti ci si riferisce sempre ad un contesto socioculturale dove interagiscono una moltitudine di persone, cittadini o intere popolazioni; ma alcune persone in particolare, più di altre, sono destinate a lasciare il segno nella storia. È il caso di Cleopatra, l’ultima regina dell’antico Egitto la cui memoria è giunta fino a noi grazie alle testimonianze degli storici antichi, per via del suo titolo di sovrana e dei contatti con Roma, ma diventata immortale anche per le abilità politiche, le sue scelte e il suo carisma personale.
Analizzando la figura di questo personaggio famosissimo divenuto leggendario, l’autore ha ricostruito accuratamente, in seguito a numerose ricerche, il contesto temporale di riferimento in cui si sono svolti gli avvenimenti politici principali che hanno interessato il regno dell’Antico Egitto, giunto ormai al suo declino, e l’Impero Romano durante il suo passaggio dal governo di Giulio Cesare a quello di Ottaviano Augusto. Inevitabilmente le scelte politiche dei personaggi coinvolti, quali la stessa Cleopatra, ma anche Cesare, Antonio ed Ottaviano, si sono intrecciati per varie ragioni con le loro vite private, determinando il corso degli eventi e il destino dei territori e delle popolazioni coinvolte.
L’unicità di questo libro è rappresentata dal suo stile: l’analisi delle fonti storiche è inserita in una cornice letteraria che, come in romanzo, trascina il lettore in una storia coinvolgente.
Ma tornando alla protagonista, quello che colpisce è innanzitutto il ruolo di comando che questa ragazza è riuscita a conquistarsi in una società maschilista: è già difficile per una donna contemporanea emergere in campo lavorativo senza doversi confrontare con ostacoli e pregiudizi, e certamente sarà stato complicato essere una regina così tanto tempo fa, visto che è nata probabilmente tra il 70 e il 69 a.C.
Cleopatra ha vissuto meno di quarant’anni: in seguito alla sconfitta dell’esercito di Antonio (supportato dalle truppe e dalla flotta di Cleopatra) nella battaglia di Azio contro Ottaviano, proprio Marco Antonio e Cleopatra, alleati in politica e legati anche sentimentalmente, sono stati destinati ad una tragica fine.
Certamente la figura di Cleopatra appare ambigua e misteriosa: alcune sue importanti decisioni non hanno tutt’oggi una spiegazione e restano avvolte nel mistero. Non sapremo mai se Cleopatra sia stata una persona “buona” o “cattiva”, ma è difficile giudicare le sue scelte con i nostri parametri attuali, senza tenere conto del contesto sociale in cui tutto è accaduto.
Ad ogni modo, come ha sottolineato l’autore, Cleopatra è stata una donna moderna rispetto ai suoi tempi, perché era libera, istruita e indipendente. Questo mi induce ad una riflessione del tutto personale che vorrei condividere con i lettori. Si parla spesso di donne, ultimamente, in relazione all’esigenza di riconoscere loro la libertà di fare carriera, di essere indipendenti e potersi esprimere senza essere giudicate. Sebbene ci troviamo nel Terzo Millennio, e molto è stato fatto dai tempi di Cleopatra fino ad oggi, bisogna riconoscere che, di fatto, nonostante ci siano le opportune leggi, le associazioni e le campagne di sensibilizzazione, le donne trovano ancora difficoltà perché la società continua a considerarle “non all’altezza” degli uomini. Se da un lato le donne intelligenti cercano di abbattere gli stereotipi, ci troviamo in una società che, favorita ampiamente dai mass media, promuove senza ritegno il culto della donna oggetto: lo vediamo negli spot pubblicitari dove appaiono donne bellissime che promuovono abbigliamento firmato, ma anche in rete, dove le influencer postano video o commenti in cui contano solo l’esteriorità, le apparenze ed il livello economico. E la cosa preoccupante è che le giovanissime vogliono assomigliare a loro: nessuna teenager ha come mito Rita Levi Montalcini, bensì vorrebbero assomigliare tutte a Chiara Ferragni. E questo chiaramente riporta indietro la donna alla precedente condizione di inferiorità, dato che è proprio l’istruzione (e non l’esibizione del proprio corpo) a rendere libera una donna, sia perché le fornisce uno spirito critico per fare delle scelte consapevoli, ma anche perché al giorno d’oggi la cultura è fondamentale per un inserimento lavorativo dignitoso e soddisfacente.
Vissuta tanti anni fa, Cleopatra è un esempio di donna veramente libera: libera di mostrare la propria esteriorità, certo (era pur sempre una regina, e poteva permettersi abiti e gioielli vistosi), ma libera anche di usare il cervello: dunque occupava parte del suo tempo per seguire lezioni e per studiare con interesse molteplici discipline. Fin da piccola, era stata educata per essere all’altezza di un grande compito, ovvero quello di diventare regina. La sua conoscenza l’ha resa una grande stratega: è vissuta poco, ma intensamente, e la sua personalità era così forte da essere nota anche a noi, a distanza di così tanto tempo.
Sonia Piano
Angela A., Cleopatra. La regina che sfidò Roma e conquistò l’eternità, Harper Collins, Roma, 2022.
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2022-07-21 16:47:39
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