Ne ho già parlato, ma riprendo il tema per una considerazione di carattere generale. Prima alcuni dati.
Una commemorazione funebre durata 12 giorni e una diretta televisiva dei funerali durata circa 8 ore, anche in Italia che non è una monarchia e non fa parte del Commonwealth.
File fino a 10 chilometri per omaggiare il feretro di una regina priva di potere politico, morta a 96 anni dopo una vita vissuta nella ricchezza e nei privilegi.
La cerimonia funebre seguita in tutto il mondo da 4 miliardi di persone.
È lecito chiedersi perché.
La comunicazione amplificata ed esasperata rappresenta il nuovo oppio dei popoli. Occorre creare sempre nuovi miti per attenuare la capacità critica, sino a spegnerla del tutto.
Suscitare continue emozioni individuali e collettive è funzionale alla conservazione del potere.
Il mito è una idea che ci possiede e ci guida in maniera irrazionale. È una idea semplice e comoda che si radica nel profondo della nostra anima. Essa non dà problemi, facilita il giudizio e rassicura.
Il mito toglie ogni dubbio alla nostra visione del mondo, elimina l'inquietudine delle domande, tranquillizza le coscienze.
Il mito non ci consente di comprendere la complessità del mondo e i suoi cambiamenti. Per diventare liberi e responsabili, quindi adulti, bisogna abbattere tutti i miti che vengono proposti.
Occorre recuperare una presenza vigile e attiva, partecipando con spirito critico alla realtà che ci circonda. Alla fine torno sempre al tema che mi è caro: educare i giovani al superamento di tutti i miti.
Solo così, progressivamente, la realtà e il sistema di potere potranno essere cambiati.
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2022-09-22 12:55:09
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