L’esposizione, a cura della professoressa Rita Bernini, è stata inaugurata nei giorni scorsi alla presenza del sottosegretario alla Cultura e critico d’arte, professor Vittorio Sgarbi, del sindaco di Ariccia, Gianluca Staccoli e del conservatore di Palazzo Chigi, Francesco Petrucci il quale ha sottolineato come la mostra di Serpetti stia riscuotendo a Palazzo Chigi un particolare gradimento dovuto alla duplice natura dell’artista “contemporaneo, figlio del proprio tempo che utilizza linguaggio e tecniche tradizionali”.
Si tratta di una mostra suddivisa in quattro sezioni che iniziano con un “iperrealismo dai tratti allegorici”, particolare messo in evidenza dalla curatrice Bernini, la quale ha a sua volta rilevato come Serpetti, “nelle sue varie fasi, abbia come denominatore comune le radici nel simbolismo italiano”.
“Quello che vedo nei lavori di Serpetti è la grande capacità di stabilire lo spazio. In questo molto vicino a Alberto Martini” ha detto Sgarbi. “Gli esordi sono molto classici. Dando vita a un mondo che si muove tra citazioni e elementi legati al surrealismo. Tra le cose più belle c’è un trittico in carboncino Le anime nascoste della notte. Queste visioni, riferimenti e fonti si legano a una forte attrazione per l’architettura e deve evocare silenzio, tormento, notte, nostalgia per quello che non ha vissuto ma potrebbe aver vissuto”.
A conferma delle letture dei critici, le parole dell’artista che, a latere dell’inaugurazione, dichiarava di aver tratto ispirazione “dall'espressività dei motivi onirici, dando cioè importanza alle immagini della sfera notturna” ma anche “da fonti letterarie, dalle suggestioni cinematografiche e dalle ambientazioni scenografiche di derivazione teatrale”.
Da cui l’ulteriore annotazione sul ricorso ai simboli che “veicolano significati profondi e nascosti attraverso elementi ricorrenti che arricchiscono la dimensione misteriosa e fantastica di composizioni che ci parlano nella lingua del sogno proprio attraverso la simbologia di questi elementi: ecco allora le maschere, simbolo di dualismo, spesso riflesse nello specchio che a sua volta riflette l'interiorità dell’animo umano, o in dialogo con una fanciulla in un rapporto tra finzione e realtà, o ancora le metamorfosi, o il motivo delle rovine architettoniche e della vanitas, che alludono certamente alla transitorietà della vita terrena, quindi alla caducità umana”.
La mostra resterà aperta fino al 28 maggio 2023 dal martedì alla domenica con i seguenti orari: dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 15,30 alle 18,30. Lunedì chiuso. L’ingresso è libero.
Alessio Serpetti è nato a Roma nel 1975. A soli 9 anni inizia a studiare tecniche grafiche e pittoriche con Carlo Marcantonio dapprima presso l’Accademia Prenestina del Cimento, poi alla Scuola d’Arte “Casa Romana”. Dopo la Maturità artistica consegue il Diploma Accademico di Scenografia presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma e inaugura il suggestivo ciclo delle “Vedute di scena” (capricci scenografici in b/n realizzati a carboncino); quindi, orienta la sua ricerca verso un simbolismo onirico e surreale avviando la raffinata collezione “L’Arte del Sogno”. Da alcuni anni si dedica all’incisione (acquaforte) per delineare poetiche visioni tra classico ed allegorico che include nella raccolta dei “Notturni arcani”. Presente alle Biennali di Chianciano (2011), Roma (2012), Londra (2013), Barcellona (2015), alla Triennale di Roma (2011 e 2017), al Premio Sulmona (2015) e ad altri importanti eventi internazionali – curati, tra gli altri, da Vittorio Sgarbi, Paolo Levi, Giorgio Di Genova, Daniele Radini Tedeschi, Elena Gollini – nel 2017 vince (ex-aequo) il Premio della 5°a Biennale dell’Incisione Contemporanea “Città di Bassano del Grappa”. Le sue opere sono state esposte presso prestigiose sedi museali ed istituzionali, Ville, Palazzi storici e gallerie in Italia e all’estero (tra cui Gipsoteca e Museo Canoviano di Possagno; Palazzo Valmarana Braga di Vicenza; Palazzo Giustinian-Faccanon di Venezia; Palazzo Pepoli Campogrande di Bologna; Museo Casa di Dante e Museo Bellini di Firenze; Art Museum di Chianciano; Palazzo Leonetti Luparini di Spoleto; Palazzo Orsini di Bomarzo; Sale del Bramante, Complesso dei Dioscuri al Quirinale e Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma; Chelsea Old Town Hall, Pall Mall Gallery e Royal Opera Arcade Gallery di Londra; Museo Europeo d’Arte Moderna di Barcellona.
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2023-04-27 08:49:53
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