Le mafie nei decenni si sono evolute, proiettandosi sempre su scala globale. Se per i popoli e le classi meno abbienti la globalizzazione è stata oppressione, guerre, impoverimenti, aumento di ingiustizie e disuguaglianze subite per le mafie sono state praterie di consolidamento, rafforzamento, arricchimento, potere. Quel potere transnazionale, criminale e oppressore, di cui sono da sempre espressione.
Un secolo fa Antonio Gramsci scrisse di «sovversivismo delle classi dirigenti», prima ancora si iniziò ad analizzare e denunciare l’esistenza della «borghesia mafiosa».
Nel terzo millennio le mafie internazionali, prima tra tutte la ‘ndrangheta, ne sono espressione moderna e consolidata. Alleandosi con altri clan, manovrando il potere politico ed economico, cupole del capitalismo più predatorio e spietato.
Le mafie, in primis la ‘ndrangheta, sono presenti in America Latina, alleate con cartelli criminali mafiosi paramilitari, mafiosi, trafficanti di stupefacenti e sfruttatori di esseri umani. Corrompendo parti della classe politica, piegando settori economici, finanziari e appunto politici ai suoi sporchi affari, agli interessi del capitalismo mafioso. Rocco Carbone, ricercatore del CONICET (Consiglio Nazionale di Ricerca Scientifica e Tecnica) di origine calabrese e residente da molti anni in Argentina, nel 2021 ha pubblicato il libro «Mafia Argentina: Radiografía política del poder». Disponibile in Argentina in versione digitale, sintetizza le «logiche mafiose» che hanno dominato gli anni della presidenza Macrì.
La prefazione del libro è stata curata da Raúl Zaffaroni, specialista in diritto penale ed ex membro della Corte Suprema di Giustizia della Repubblica Argentina, che analizza l'esistenza di strutture criminali sovranazionali dall’impatto devastante nelle società in cui prosperano.
«La mafia è un'organizzazione socioeconomica di tipo criminale che si è infiltrata dentro lo Stato. Quando un'organizzazione con comportamenti mafiosi si legalizza attraverso uno strumento politico – un partito o in ogni caso un'alleanza – e vince delle elezioni nazionali, incomincia a dettare le sue leggi ed i suoi valori da dentro l’apparato dello Stato».
«In questo lavoro affronto diversi mafiosi emergenti di un fenomeno comune: lo Stato segreto, gli scantinati della democrazia, la mitologia mafiosa, i codici segreti legati al potere, la famiglia come centro di quel potere, le affiliazioni rituali e le cerimonie strumenti segreti per la redistribuzione di potere in una struttura altamente gerarchica, il codice dell'omertà, la struttura dell'onorata società».
«Manovrare uno Stato – o parti dello stesso – per le organizzazioni mafiose implica ridurre o eliminare i circuiti propri a livello fiscale. La mafia altera la democrazia, la colonizza e la porta al fallimento trasformandola in un'altra cosa che poco o niente ha a che vedere con il suo senso etimologico e con una pratica umanista-vitalista: il potere del popolo».
Bisogna cercare la mafia nell'apparato politico, nella conduzione del governo degli Stati e nei tre poteri repubblicani, supportati dal quarto potere, il mediatico – concentrato in attori economici di primo livello e sparso in giornalisti addestrati nell'elaborazione di fake news o verità a metà -, oltre al potere corporativo ed internazionale. In Argentina, è necessario puntare la lente d'ingrandimento sul governo dello Stato tra 2015 e 2019, sui suoi vincoli internazionali e su una parte più che considerabile della politica nazionale vincolata con il partito Cambiemos».
«Oggi la 'Ndrangheta è l'organizzazione europea più potente che gestisce il traffico internazionale di droga. Dall'Afghanistan, Medio Oriente e America Latina arriva al sud di Italia. La mafia calabrese scopre il gran affare della cocaina nel decennio del 1970 – u Zzi Ntoni Macrì, il fondatore della 'ndrina. Macrì fu assassinato nel 1975 – e si organizzò in due cartelli di distribuzione. L'autorità di quei cartelli dipende proprio dalla capacità di scatenare violenza, dalla disponibilità finanziaria e dal carisma di alcuni dei suoi rappresentanti».
Queste alcune delle analisi e delle denunce di Carbone approfondite nel suo libro riportate nel 2021 da Antimafia200
Il Movimento Internazionalista Bolivariano ospiterà in una diretta online Rocco Carbone sabato 23 giugno. L’evento sarà trasmesso alle ore 21 italiane sulla pagina facebook https://www.facebook.com/profile.php?id=100089357464626 e sul canale youtube https://www.youtube.com/@movimentointernazionalistaboli del MIB.
Il Movimento Internazionalista Bolivariano si propone di unire e creare rete tra tutte e tutti coloro che credono e supportano le correnti di pensiero fondate sul continentalismo latinoamericano che ha rinnovato e rinvigorito i movimenti antimperialisti a livello mondiale, le cui componenti culturali principali si basano su un preciso concetto geografico: l'aspetto della comunità politica che è anche "continentale". La patria di ciascun individuo non dovrebbe necessariamente trovarsi all'interno di un particolare stato-nazione giacché, nel bolivarismo, l'idea nazionale ha funzionato piuttosto come un'utopia che ha ritrovato il suo spazio fisico nel “movimentismo-comunitarista” indigeno, indigenista o legato ai vari movimenti neo-marxiani. L'unità continentale latinoamericana, come base della “nazione gigantesca”, di una comunità politica utopica, già inventata all'interno della colonia e concretizzata nelle idee di Simón Bolívar, si è nuovamente intensificata all'inizio del XX secolo, quando le nuove minacce condivise a livello continentale, come l'imperialismo statunitense, hanno creato le basi per nuovi movimenti intellettuali e sociali. […]
Come neo-bolivariani professiamo e tuteliamo gli ideali di:
– unionismo
– socialismo
– anti-imperialismo
– neo-umanesimo
– indigenismo
– anti-razzismo
– femminismo-comunitario
– l’ indipendenza intellettuale, politica ed economica delle donne, contro ogni forma di sudditanza patriarcale.
– Lotta abolizionista contro ogni forma di schiavitù o neo-schiavitù, sia antica che moderna (o post-moderna): contro la tratta degli esseri umani, lo sfruttamento sessuale e lo sfruttamento del lavoro dei lavoratori immigrati (e dei lavoratori non immigrati, più in generale).
Perciò ci attiveremo per:
– La promozione della cultura e di un’ informazione minuziosa ed approfondita riguardante i paesi non allineati.
– Promozione delle arti e della letteratura latino-americana.
– Maggiore valorizzazione delle figure femminili latino-americane (soprattutto di quelle figure che hanno dato, alla storia dell’ America Latina, grandi contributi politici o culturali) oscurate e calunniate dal neocolonialismo patriarcale.
Il MIB pertanto si propone di fare informazione, promuovere e rinforzare le reti degli attivisti e militanti neo-bolivariani, promuovere la cultura, le arti e l’ editoria latino-americana.
IL LOGO: Gli allori rappresentano l’ ingegno, “illuminazione” (artistica, intellettuale e culturale) e la stella rossa simboleggia il socialismo, la luce, la speranza, l’ energia, la libertà, la fede (nei principi professati), l’ eternità e la ricerca della vita. All’ interno della stessa si trova el Libertador.
Il Pentagono e il Pentagramma rappresentano il Microcosmo in rapporto al Macrocosmo, l' umanità in rapporto all'aspirazione all'armonia, all'ordine e alla perfezione.
Il movimento è APERTO a tutte e tutti coloro che ne condividono i principi e l’ etica di base. Conservando un’ attitudine cooperativa, tra i diversi membri, comunitaria e laboriosa, basata su lealtà e sincerità. Sono banditi atteggiamenti sterilmente polemici (senza un’ adeguata e valida ragione di base) e divisivi.
Il Manifesto d’Intenti integrale e le attività del MIB sono pubblicate sulla pagina facebook https://www.facebook.com/profile.php?id=100089357464626 e sul canale youtube https://www.youtube.com/@movimentointernazionalistaboli
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2023-06-21 16:13:08
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