Quarant’anni esatti, quasi cinquecento mesi, sono passati dal giorno in cui non si hanno più notizie di Emanuela Orlandi. Dopo 480 mesi ufficialmente è solo scomparsa, il primo a parlare di rapimento fu all’Angelus Giovanni Paolo II (ma nessuno all’epoca aveva ancora certezze). La famiglia non si è mai arresa e ha continuato in questi lustri a chiedere verità e a battersi per conoscere cosa è accaduto.
Gli ultimi mesi del 2022 e i primi di questo 2023 hanno riportato molti riflettori e il vento sembrava essere cambiato. La riapertura dell’indagine da parte del tribunale di Roma, l’apertura di un’indagine vaticana (nessuna riapertura, come qualcuno ha scritto, perché in quarant’anni il Vaticano non aveva mai aperto nessuna indagine) e la possibilità concreta dell’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sembravano la dimostrazione che lì dove si puote finalmente si vuole.
Il silenzio li ha resi complici, la verità la conoscono e devono solo raccontarla
Il silenzio li ha resi complici, il video
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Negli ultimi mesi varie sono le novità e i potenziali passi in avanti. Sicuro ed incontrovertibile l’audio pubblicato da Alessandro Ambrosini, il curatore di Notte Criminale. Una pubblicazione importante, di cui abbiamo dato notizia in questo nostro articolo
Vatican shock: le radici oscure del caso Orlandi
Da “Vatican Girl” alla coraggiosa pubblicazione di Alessandro Ambrosini, Emanuela Orlandi e il filo che dalla Banda della Magliana giunge al cuore della pedocupola.
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«Sudditanza psicologica dello Stato italiano nei confronti del potere vaticano»
A Di Martedì Pietro Orlandi ha denunciato: «c’è stata una vera e propria corruzione» con la proposta di uno scambio dal Vaticano alla magistratura italiana pretendendo che la Procura di Roma imbastisse una storia che togliesse ogni responsabilità al Vaticano stesso.
Dopo l’audizione di otto ore di Pietro Orlandi presso il promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi e la successiva partecipazione ad una puntata della trasmissione televisiva DiMartedì dello stesso Pietro è iniziato quello che, nei giorni successivi, è stato denunciato da Pietro Orlandi come una sorta di «gioco sporco».
Una sua frase, da parte di chi non conosce o fa finta di non conoscere, estrapolata e come minimo mal interpretata ha scatenato contro di lui una ridda di reazioni e attacchi. Il sabato successivo Diddi ha prima convocato l’avvocato della famiglia Orlandi Laura Sgrò e poi è stata inviata dai Sacri Palazzi una nota contro lei e Pietro Orlandi in cui si sosteneva che Diddi vuol cercare la verità ma sarebbero proprio Pietro Orlandi e l’avvocata Laura Sgrò a impedirla. Una tesi simile è stata portata avanti da Diddi in un’intervista nei giorni scorsi. In tutto questo, proprio dopo l’audizione di Diddi, l’iter istitutivo della commissione parlamentare d’inchiesta – attaccata durante l’audizione da Diddi – sembra avere sempre più oppositori e freni. Diddi ha dichiarato di aver inviato alla procura di Roma atti del suo lavoro di questi mesi e che ci sono piste che non sono state battute (e documenti non tenuti in considerazione) in questi quarant’anni. Piuttosto che attaccare Orlandi e Sgrò e la richiesta di istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta magari dai Sacri Palazzi vaticani sul perché di queste omissioni dovrebbero intervenire. Per esempio.
Domenica 25 giugno Pietro Orlandi ha organizzato un sit in Largo Giovanni XXIII a Roma, l’appuntamento è dalle 10 alle 12 per poi recarsi all’Angelus del Papa in Piazza San Pietro. «Domenica 25 Giugno 2023 largo Giovanni XXIII -Roma dalle ore 10.00 poi poco prima delle 12.00 ci recheremo tutti insieme a Piazza San Pietro – ha scritto Pietro Orlandi su facebook pubblicando la locandina – vi chiedo,se potete, di portare tutti una stampa di un’immagine di Emanuela ( un normale Stampa su foglio A4). Grazie».
Un sit in che Pietro Orlandi voleva proporre in piazza del Campidoglio, come avvenne nel 2012 durante la sindacatura Alemanno. Ma dopo un primo assenso di massima dall’Amministrazione Comunale e dal sindaco Gualtieri hanno opposto un diniego. Motivazione: le polemiche dopo la frase (mal interpretata e ancora peggio riportata) di Pietro Orlandi a DiMartedì – di fronte 480 mesi di silenzio ed omissioni per qualcuno una “frase” è considerata più decisiva … – e la circostanza che tra due anni Roma ospiterà il Giubileo.
Caso Orlandi/ Diddi cambia pelle. Più avvocato che Promotore di giustizia. Il cambio di strategia del Vaticano
Il caso Orlandi e quei conflitti di interessi del pm del Papa (articolo di Vanessia Ricciardi sul quotidiano Domani ripreso sul profilo facebook di Pietro Orlandi)
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2023-06-23 16:07:09
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