La questione più grave e seria di questo Paese è il sistematico abbandono dei minori che appartengono agli strati più svantaggiati della popolazione.
Un'infanzia a rischio che si trasforma in un'adolescenza a rischio, e che diventa gioventù deviante e deviata.
Intere fasce urbane vengono abbandonate nei quartieri periferici dentro enormi sacche di povertà materiali e culturali, e ai minori non viene garantito il diritto alla educazione e ad una crescita armonica.
Senza progetti di vita, senza identità, non rimane che l'affiliazione ai clan criminali, che danno l'illusione di essere riconoscibili e rispettati.
Negligente cura familiare, dispersione scolastica, contesto socio-economico di povertà educativa, basso livello di consapevolezza cognitiva, assenza della figura paterna, sono queste le concause della questione minorile, che è la vera questione meridionale.
Tutto questo è frutto del caso, del destino cinico e baro?
Per nulla.
All'origine vi sono precise responsabilità politiche e amministrative. Vi sono governi regionali, sindaci, giunte e consigli comunali incapaci, volti a curare interessi personali o di gruppi ristretti invece di quelli generali.
Talora anche corrotti e collusi con la mafia. Demagoghi e mistificatori, che nel degrado da essi stessi generato hanno gioco facile a comprare il consenso elettorale.
Di fatto una genìa di criminali.
Costoro vanno smascherati e contrastati senza sosta. Anche tale impegno deve fare parte di una nuova proposta politica che innanzitutto si proponga di dare dignità e diritto di cittadinanza agli ultimi e agli esclusi.
Dobbiamo impegnarci, tutti, per uscire "dal pelago alla riva".
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2023-07-15 18:41:30
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