"Chi fa questo mestiere (il giornalista, nda.) non può non aver nemici. Se non ne ha, vuol dire che qualcosa non va…".
Giuseppe D'AVANZO
«Già sta sciacallando abbastanza…». Queste le uniche parole, prima di chiuderci il telefono in faccia, del vice-sindaco di Petilia Policastro, Carmelo Garofalo, alla nostra telefonata. E perchè questa risposta così netta, così dura?
Siamo solo noi gli "sciacalli" o devono essere annoverati in questo elenco anche tutti coloro che abbiamo intervistato (continueremo a farlo) e hanno preso una netta posizione?
TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI
«Ogni volta che viene a mancare una persona la ditta che si occupa di onoranze funebri accanto al manifesto ci mette quello dell’amministrazione».
Simone Saporito, sindaco di Petilia Policastro, WordNews.it, 13 luglio 2023
LE SCUSE NON REGGONO
«Sul manifesto non ci sono scuse che possano reggere. Qualsiasi scusa è semplicemente un alibi e comunque non è accettabile. Intanto perché il tutto viene da un sindaco. E io mi sono permessa sulla mia pagina Facebook di non chiamarlo sindaco con la “S” maiuscola, ma solo con la “s” minuscola. Un sindaco che dovrebbe rappresentare l’intera comunità. Non sono scuse quelle che lo stesso sindaco ha avanzato».
FARE ATTENZIONE A CIO' CHE SI DICE
«È usanza della chiesa cattolica fare i funerali a tutti… Su questo stia attento a quello che dice. Su questo della scomunica io non so nulla. Non sono aggiornato sulla scomunica del Papa.»
PARTECIPAZIONI FUNEBRI
«Un fatto gravissimo. Queste sono responsabilità gravissime. Le Istituzioni non possono partecipare a un funerale di un uomo di mafia. Anche questa signora si dovrebbe dimettere. Ma che messaggio dà alla popolazione di quel paese? Che bisogna dare rispetto un uomo di mafia? Ripeto, la morte non ci rende tutti uguali.»
On. Sefania Ascari, componente commissione parlamentare Antimafia, WordNews.it, 20 luglio 2023
LA FIDUCIA
«Ormai penso che molte istituzioni, molte persone che pensavamo fossero rappresentative per noi, in realtà, non lo sono mai state e negli anni l'hanno dimostrato. Abbiamo tantissimi casi, avevamo per esempio in Sicilia Montante che era il plus ultra dell'antimafia. Abbiamo visto che, in effetti, non era così. Stiamo arrivando al punto di dire che non sappiamo più di chi veramente ci possiamo fidare.»
DECISIONI
«Chi rappresenta lo Stato, chi rappresenta le Istituzioni, soprattutto, in una regione come la Calabria deve sapere che deve esserci una linea di demarcazione fortissima, altissima. Non ci si può permettere il minimo sbaglio altrimenti si decide di stare dall’altra parte. Siccome noi rappresentiamo lo Stato, in senso lato, che può essere forze polizia, magistratura, politica, rappresentanti delle istituzioni e la cosiddetta società civile. O si decide di stare dalla parte dello Stato o si decide di stare dalla parte dell’antistato.»
MOTIVI DI SICUREZZA
«Come arrivano i buoni esempi arrivano anche i cattivi esempi. E in questo momento lui è uno dei peggiori esempi che a Petilia Policastro si potevano avere. Anzi, io non ho potuto fare i funerali ai miei genitori, da persona perbene e incensurata. A me non sono stati permessi per una questione di sicurezza. Come devo sentirmi a vedere le scene di questo funerale che sembrava una festa? Ne ho visti anche altri che poi sono stati oggetto di indagini e di arresti. Mancava solo l'elicottero con i petali, non ce l'hanno fatta a farlo arrivare. Il modus operandi, anche in questo funerale, è stato proprio di stile mafioso.»
Gennaro Ciliberto, testimone di giustizia, WordNews.it, 29 luglio 2023
CHI SONO GLI "SCIACALLI"?
«Già sta sciacallando abbastanza… ciao».
Carmelo Garofalo, vice-sindaco Petilia Policastro, WordNews.it, 30 luglio 2023
La storiaccia non finirà, certo, con un consiglio comunale (dove con una lettera si è dimessa l'assessora che ha partecipato ai funerali del mafioso assassino e ergastolano Curcio).
«Con quel messaggio di vicinanza le istituzioni hanno, in realtà, espresso un segnale di positività, di deresponsabilizzazione, di quasi normalizzazione verso chi ha le mani sporche di sangue e verso chi, appunto, ha ucciso». Queste le parole utilizzate dall'On. Ascari nell'intervista realizzata da WordNews.it lo scorso 20 luglio.
Ecco le nostre domande (anche se i nostri interlocutori se ne stracatafottono di rispondere):
– Chi ha autorizzato e non ha controllato il "festoso" funerale?
– Perchè nessuno, ancora oggi, si assume le proprie responsabilità dopo un messaggio devastante che è passato su quel territorio?
– Bastano le dimissioni della ex assessora che ha partecipato al "festoso" funerale?
– Al "festoso" funerale era presente anche il vice-sindaco di Petilia Policastro Carmelo Garofalo?
– Al "festoso" funerale erano presenti anche due consiglieri comunali, uno della maggiornaza e una dell'opposizione?
- Curcio, il protagonista di tutto questo "circo" dell'antimafia, si è suicidato, come sostiene la versione ufficiale, o è stato indotto al suicidio?
- E se Curcio (ergastolano 'ndranghetista) non si fosse suicidato?
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OMICIDIO LEA GAROFALO. Il suo assassino è ritornato per quattro ore in paese, a Pagliarelle (Crotone). Ufficialmente per fare visita a sua madre "moribonda". La donna, Piera Bongera, solo qualche giorno prima è stata vista arzilla e serena in un supermercato. Cosa hanno in mente questi criminali? Perchè sul territorio è rientrato anche il cugino Vito Cosco, implicato nella strage di Rozzano? Per l'avvocato Guarnera: «Hanno preparato l'ambiente per dare un segnale allo stesso ambiente».
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