La società multimediale consente di entrare in contatto con una moltitudine di nostri simili, ma la quantità delle "connessioni" non vuol dire qualità delle stesse. Conosciamo molte persone, tuttavia cresce il senso di solitudine.
L'essere umano ha bisogno di esprimersi, di parlare di sè, di essere ascoltato oltre che di ascoltare. Sono pochi coloro che sanno ascoltare perché il loro "io" è preponderante, e nell'incontro esaltano unicamente gli aspetti esteriori: aspetto fisico, giovialità, spigliatezza nella parola e nel gesto.
Il vero contatto va oltre l'incontro dei corpi: è misterioso incontro della mente e del cuore. È disponibilità interiore, è capacità di accogliere il mondo dell'altro.
È capacità di fermarsi, di smettere una corsa affannosa che impedisce ogni riflessione e che mortifica ogni interiorità. Viviamo di corsa, seguendo determinati automatismi che sostituiscono la libera decisione.
Così la vita attorno a noi risulta più forte, ci trascina e la subiamo senza alcuna reazione.
Ci sentiamo liberi, ma non lo siamo. Siamo "connessi" con il mondo, ma siamo soli.
Allora fermiamoci, facciamo silenzio dentro di noi, liberiamoci di tutte le scorie che appesantiscono la nostra vita. Recuperiamo la dimensione della essenzialità, la capacità di riflettere e decidere.
Fare il "vuoto" dentro di noi è condizione per un vero incontro con gli altri e la realtà.
Non credo esista altra via per diventare adulti, superare il senso di solitudine ed essere veramente liberi.
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2023-11-05 19:02:12
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