• Blogs
  • Chi siamo
  • Contatti
  • DIOGHENES APS
venerdì, Luglio 11, 2025
Retail
Advertisement
No Result
View All Result
  • DIOGHENES APS
    • Chi siamo
    • Il Direttore
    • Gli Autori
    • Redazione
    • Contatti
    • TESSERAMENTO SOCI
    • 5Xmille
    • Sostieni la STAMPA LIBERA
  • Le inchieste di WordNews
    • Legalità
    • Stragi di Ieri e di Oggi
    • Speciale Trattative
    • Il “santo Laico”
  • Approfondimenti
    • Interviste
    • Ambiente
    • Animali
    • Brevi
    • Diritto di replica
    • Il racconto a puntate
    • L’Opinione
    • La Parola ai lettori
    • Lettere dall’Italia e dal mondo
    • Pillole
    • Punti di vista
    • Satira
    • Scopri il Molise
    • Wn KIDS
  • Attualità
    • BelPaese
    • Cronaca
    • Economia&finanza
    • Eventi
    • FotoNotizia
    • Il Guastafeste
    • La voce dell’esperto
    • La voce di “Pasquino”
    • Lavoro
    • Wn TV
    • WordNews Consiglia
    • Petizioni
  • Il “Moscone”
    • Carta canta
  • Cultura
    • Libri&Dintorni
    • Arte
    • L’angolo della Poesia
    • Musica
    • Teatro, Cinema & Tv
  • Sport
    • Alimentazione & Fitness
  • WN – MediaCenter
  • Login
  • Register
  • DIOGHENES APS
    • Chi siamo
    • Il Direttore
    • Gli Autori
    • Redazione
    • Contatti
    • TESSERAMENTO SOCI
    • 5Xmille
    • Sostieni la STAMPA LIBERA
  • Le inchieste di WordNews
    • Legalità
    • Stragi di Ieri e di Oggi
    • Speciale Trattative
    • Il “santo Laico”
  • Approfondimenti
    • Interviste
    • Ambiente
    • Animali
    • Brevi
    • Diritto di replica
    • Il racconto a puntate
    • L’Opinione
    • La Parola ai lettori
    • Lettere dall’Italia e dal mondo
    • Pillole
    • Punti di vista
    • Satira
    • Scopri il Molise
    • Wn KIDS
  • Attualità
    • BelPaese
    • Cronaca
    • Economia&finanza
    • Eventi
    • FotoNotizia
    • Il Guastafeste
    • La voce dell’esperto
    • La voce di “Pasquino”
    • Lavoro
    • Wn TV
    • WordNews Consiglia
    • Petizioni
  • Il “Moscone”
    • Carta canta
  • Cultura
    • Libri&Dintorni
    • Arte
    • L’angolo della Poesia
    • Musica
    • Teatro, Cinema & Tv
  • Sport
    • Alimentazione & Fitness
  • WN – MediaCenter
No Result
View All Result
WordNews
No Result
View All Result

TRATTATIVA STATO-MAFIA, le motivazioni della Cassazione

by Redazione Web
13 Novembre 2023
in Mafie
Reading Time: 44 mins read
A A
Share on FacebookShare on TwitterLinKedinWhatsappTelegramEmail

RITENUTO IN FATTO

Altri articoli in questa categoria

Legittimare la schiavitù non è rivoluzione e non è libertà

Legittimare la schiavitù non è rivoluzione e non è libertà

4 Luglio 2025
L’agenda rossa non è leggenda. È la prova rubata di uno Stato sotto ricatto

L’agenda rossa non è leggenda. È la prova rubata di uno Stato sotto ricatto

26 Giugno 2025
Molise e mafie: sotto traccia ma non al sicuro

Molise e mafie: sotto traccia ma non al sicuro

5 Giugno 2025
  1. L'ipotesi di accusa.

1.1. Il Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Palermo, con decreto emesso in data 7 marzo 2013, ha disposto il rinvio a giudizio di Salvatore Riina, Giovanni Brusca, Leoluca Biagio Bagarella, Antonino Cinà, Antonio Subranni, Mario Mori, Giuseppe De Donno, Calogero Mannino e Marcello Dell'Utri, unitamente a Bernardo Provenzano, giudicato separatamente, per rispondere del reato contestato al capo A) dell'imputazione di violenza o minaccia a un corpo politico, di cui agli artt. 81 cpv., 110, 338 e 339 cod. pen., art. 7 d.l. n. 152 del 1991, commesso a partire dal 1992, in Palermo e Roma.

 

1.2. Secondo l'ipotesi di accusa, gli esponenti di vertice dell'associazione mafiosa denominata "cosa nostra" Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Biagio Bagarella, Giovanni Brusca e Antonino Cinà sarebbero gli autori del delitto di minaccia ad un corpo politico, perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, avrebbero, in tempi diversi, anche mediante l'intervento di Vito Ciancimino, minacciato il Governo della Repubblica, turbandone l'attività, a partire dal 1992 e sino al 1994, al fine di ottenere «benefici di varia natura».

 

I benefici richiesti avrebbero riguardato l'esito di importanti vicende processuali (la revisione del C.d. maxiprocesso), la mitigazione della legislazione penale e processuale in materia di contrasto alla criminalità organizzata e l'attenuazione del trattamento penitenziario degli associati in stato di detenzione, anche mediante il superamento del regime di estremo rigore introdotto dall'art. 41-bis della l. 26 luglio 1975, n. 354 (Legge sull'ordinamento penitenziario).

 

La minaccia mafiosa sarebbe consistita nel prospettare l'ottenimento di tali benefici come condizione ineludibile per porre fine alla strategia stragista di violento attacco alle Istituzioni.

Il «ricatto mafioso» sarebbe stato prospettato ad alcuni esponenti delle istituzioni, Carabinieri e politici, perché ne dessero comunicazione a rappresentanti del Governo» (pag. 12 della memoria a sostegno della richiesta di rinvio a giudizio del Pubblico Ministero del Tribunale di Palermo) e, in particolare, agli "uominicerniera" ovvero Antonio Subranni, Comandante del Raggruppamento Operativo 

Speciale dei Carabinieri (R.O.S), Mario Mori, Vice Comandante del R.O.S., e Giuseppe De Donno, Ufficiale addetto al R.O.S., nonché i politici Calogero Mannino e Marcello Dell'Utri.

 

1.3. Secondo l'ipotesi di accusa, Cinà avrebbe curato i contatti tra Vito Ciancimino e i latitanti Riina e Provenzano nella fase dell'interlocuzione tra Ciancimino, Mori e De Donno, veicolando all'ex sindaco di Palermo le minacce e le richieste di "cosa nostra".

Bagarella avrebbe partecipato alla prima fase della trattativa e, di seguito, dopo la carcerazione di Riina, unitamente a Giovanni Brusca, avrebbe prospettando al Capo del Governo in carica Silvio Berlusconi, per il tramite dell'affiliato a "cosa nostra" Vittorio Mangano (medio tempore deceduto) e di Marcello Dell'Utri, una serie di richieste finalizzate ad ottenere benefici di varia natura per gli aderenti all'associazione mafiosa denominata "cosa nostra".

Antonio Subranni, Mario Mori e Giuseppe De Donno avrebbero concorso nel reato di minaccia ad un corpo politico mediante tre distinte condotte:

  1. contattando, dopo la strage di Capaci del 23 maggio 1992, Vito Ciancimino, nella sua veste di tramite con uomini di vertice di "cosa nostra" e "ambasciatore" delle loro richieste, instaurando così un canale di comunicazione con i capi del predetto sodalizio criminale, finalizzato a sollecitare eventuali richieste per far cessare la strategia omicidiaria e stragista;
  2. favorendo lo sviluppo della "trattativa" fra lo Stato e la mafia, attraverso reciproche parziali rinunce in relazione, da una parte, alla prosecuzione della strategia stragista e, dall'altra, all'esercizio dei poteri repressivi dello Stato;
  3. assicurando, altresì, il protrarsi dello stato di latitanza di Bernardo Provenzano, principale referente mafioso di tale "trattativa".

Secondo la pubblica accusa, tali condotte avrebbero agevolato la minaccia rivolta allo Stato di prosecuzione della strategia stragista e, al contempo, rafforzato i responsabili mafiosi nel loro proposito criminoso.

 

A Marcello Dell'Utri si è, invece, contestato di essersi proposto e attivato, in epoca immediatamente successiva all'omicidio Lima e in luogo di quest'ultimo, come interlocutore degli esponenti di vertice di "cosa nostra" per le questioni connesse all'ottenimento dei benefici sopra indicati, di aver rinnovato tale interlocuzione con i vertici di "cosa nostra", in esito alle avvenute carcerazioni di Vito Ciancimino e Salvatore Riina, e di aver trasmesso al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi il messaggio ricattatorio ricevuto nella primavera del 1994, consistito nella richiesta al Governo di emanare provvedimenti favorevoli all'organizzazione criminale, come condizione ineludibile per la cessazione della stagione stragista.

 

1.4. Il reato di violenza o minaccia a un corpo politico è contestato come aggravato per tutti gli imputati ai sensi degli artt. 61, primo comma, n. 2, 339, secondo comma, cod. pen. e art. 7 del decreto-legge 13 maggio 1991 n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 1992 n. 203, in quanto il fatto sarebbe stato commesso in più di dieci persone riunite, al fine di avvantaggiare l'associazione mafiosa denominata "cosa nostra", nonché per essersi avvalsi della forza intimidatrice del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva e all'ulteriore scopo di assicurare ai membri dell'associazione mafiosa il prodotto e l'impunità di reati precedentemente connessi.

A De Donno, Mori e Subranni è, inoltre, contestata l'ulteriore aggravante di cui all'art. 61 n. 9 cod. pen., per aver commesso il fatto con abuso dei poteri e con violazione dei doveri inerenti alla loro qualità di pubblici ufficiali.

Nei confronti di Bagarella, Brusca, Provenzano e Riina sussisterebbe, inoltre, l'ulteriore aggravante di cui all'art. 61 n. 6 cod. pen., per aver commesso il reato durante il tempo in cui erano in stato di latitanza in relazione al delitto di associazione mafiosa e a numerosi altri specifici delitti-fine.

 

1.5. Il reato di cui al capo A), secondo l'ipotesi di accusa, sarebbe stato commesso in concorso anche con ignoti e con Vincenzo Parisi, all'epoca Capo della Polizia, e Francesco Di Maggio, all'epoca Vicedirettore generale del Dipartimento Amministrativo Penitenziario (D.A.P.) del Ministero della giustizia, entrambi deceduti.

Nell'imputazione figura anche Calogero Mannino, cui si è contestato di aver contattato, a cominciare dai primi mesi del 1992, esponenti degli apparati infoinvestigativi al fine di acquisire informazioni da uomini collegati a "cosa nostra" e aprire la "trattativa" con i vertici dell'organizzazione mafiosa, finalizzata a sollecitare eventuali richieste di "cosa nostra" per far cessare la programmata strategia omicidiario-stragista, già avviata con l'omicidio di Salvo Lima, e che aveva inizialmente previsto l'eliminazione tra gli altri, di vari esponenti politici e di Governo, fra i quali lo stesso Mannino.

 

L'imputato, inoltre, avrebbe esercitato, in epoca successiva, e in relazione alle richieste di "cosa nostra", indebite pressioni, finalizzate a condizionare in senso favorevole a detenuti mafiosi la concreta applicazione dei decreti di cui all'art. 41-bis ord. pen.

La posizione di Mannino è, tuttavia, stata separata dal Giudice dell'udienza preliminare dal presente processo, in quanto l'imputato ha chiesto di essere giudicato nelle forme del rito abbreviato.

 

All'esito di tale giudizio, con sentenza emessa in data 31 ottobre 2016, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo ha assolto Mannino «per non aver commesso il fatto».

 

Tale sentenza è stata confermata dalla Corte di appello di Palermo del 22 luglio 2019 ed è divenuta irrevocabile, in quanto il ricorso proposto dal Procuratore generale presso la Corte di appello di Palermo è stato dichiarato inammissibile dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 5621 dell'Il/12/2020.

 

continua/2

 

LE PRECEDENTI PUNTATE:

 

- TRATTATIVA STATO-MAFIA, per la Cassazione: «la minaccia mafiosa sarebbe stata rivolta al Governo da Brusca e Bagarella, con l‘intermediazione di Mangano» 

 

 

 

LEGGI ANCHE:

 

- Trattativa StatoMafia, parla Ingroia: «Questo Paese ha paura della verità»

 

- Salvatore Borsellino: «c’è stato il sigillo definitivo a questo patto di sangue»

- Trattativa, non c'è Stato

- TRATTATIVA STATO-MAFIA: la riflessione di una giovane Agenda Rossa

 

L'INTERVISTA a Salvatore Borsellino

PRIMA PARTE. «Borsellino: «gli assassini di mio fratello sono dentro lo Stato»

SECONDA PARTE. «Chi ha ucciso Paolo Borsellino è chi ha prelevato l’Agenda Rossa»

TERZA PARTE. Borsellino «L'Agenda Rossa è stata nascosta. E' diventata arma di ricatto» 

 

L'INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO

Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»

Seconda parte: Riccio: «Mi ero già attrezzato per prendere Bernardo Provenzano»

Terza parte: «Non hanno voluto arrestare Provenzano»

Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»

 

- Ma era ancora il Capo di Cosa nostra?

- Parla Ingroia: «Matteo Messina Denaro si è fatto arrestare»

- «Il gelataio Baiardo è il messaggero dei Graviano»

- «Restano delle ombre», così l’On. Ascari si esprime sull’arresto di Matteo Messina Denaro

- Arresto Messina Denaro, parla Ravidà: «Ho paura che possa accadere qualcosa di brutto in questo Paese»

- «L'arresto di Messina Denaro è una sceneggiata»

- Matteo Messina Denaro, parla Sonia Alfano: «La politica si occupi seriamente di lotta alla mafia»

- Dopo l'arresto di Messina Denaro: «Faccia i nomi delle coperture politiche ed istituzionali che hanno garantito la sua latitanza»

- ANTEPRIMA/1. Le parole della signora Manca (madre di Attilio): «Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

 

IL CASO MANCA: vergogna di Stato

LA SECONDA PARTE (Video) - IL CASO MANCA. Un Paese immerso nelle Trattative

- IL CASO MANCA, la seconda parte

- Borsellino sul caso Manca: «Gli stessi assassini di mio fratello Paolo»

- IL CASO MANCA, la seconda parte

- IL CASO MANCA – Una storia tra mafia e Stato corrotto.

 

LA PRIMA PARTE (Video) - Attilio Manca è Stato ucciso

- IL CASO MANCA. Le novità che potrebbero riaprire il caso

- Morte di Attilio Manca, arriva l’assoluzione per Monica Mileti

- Omicidio Attilio Manca: un pezzo di Trattativa Stato-mafia

- Il massacro di Attilio Manca: la relazione (di maggioranza) sulla morte dell'urologo siciliano

- Attilio Manca: la Relazione sulla sua morte

– Il massacro di Attilio Manca. Chi è Stato?

- Attilio Manca suicidato per salvare Bernardo Provenzano

- CASO ATTILIO MANCA: parla il collega Simone Maurelli

- E se Attilio (Manca) fosse tuo fratello?

- Caso Manca: i pentiti parlano, lo Stato tace. Intervista alla madre Angela

- Attilio Manca: da chi è Stato "suicidato"?

 

– Il pentito: «Matteo Messina Denaro è un pezzo di merda. Voglio parlare con Di Matteo»

 

- C'è un patto tra Stato e mafia? Per l'On. Aiello: «Non si vogliono guastare gli equilibri»

- Cimarosa: «I figli non possono pagare gli errori dei padri»

- «Le persone sono più coraggiose a Castelvetrano»

- «Abbiamo bisogno della vera Antimafia, non quella da passerella»

- Ci restano le monete

- La sagra dell'ipocrisia

 

- A cosa serve commemorare?

- 30 anni dopo: la benedizione sui candidati dei condannati per mafia

- Un Paese al contrario

uploads/images/image_750x422_654fb7a77b370.jpg

2023-11-13 08:55:36

13

Correlati

Previous Post

Costantino Visconti continua ad attaccare Nino Di Matteo e Saverio Lodato/4

Next Post

Tg L’Abuso, online la puntata numero 10

Redazione Web

Traduci

I piu letti di oggi

  • Addio a Salvatore Borriello, voce intensa della memoria collettiva
    Addio a Salvatore Borriello, voce intensa della memoria collettiva
  • Gli Usa e le sanzioni a Francesca Albanese: quando dire la verità diventa un crimine
    Gli Usa e le sanzioni a Francesca Albanese: quando dire la verità diventa un crimine
  • Ascoltare per governare: il Prefetto Giannelli tra autorità e prossimità
    Ascoltare per governare: il Prefetto Giannelli tra autorità e prossimità
  • Ultimi giorni per partecipare al Premio Pasolini: letteratura e giornalismo civile protagonisti a Venafro
    Ultimi giorni per partecipare al Premio Pasolini: letteratura e giornalismo civile protagonisti a Venafro
  • Le parole hanno un peso, dette e non dette, anche dove si è senza memoria che equivale a dire senza storia
    Le parole hanno un peso, dette e non dette, anche dove si è senza memoria che equivale a dire senza storia

Recent News

Addio a Salvatore Borriello, coscienza inquieta e anima gentile

Addio a Salvatore Borriello, coscienza inquieta e anima gentile

11 Luglio 2025
Addio a Salvatore Borriello, voce intensa della memoria collettiva

Addio a Salvatore Borriello, voce intensa della memoria collettiva

10 Luglio 2025
Le parole hanno un peso, dette e non dette, anche dove si è senza memoria che equivale a dire senza storia

Le parole hanno un peso, dette e non dette, anche dove si è senza memoria che equivale a dire senza storia

10 Luglio 2025

Iscriviti al blog tramite email

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.

ADVERTISEMENT
WordNews

Testata giornalistica indipendente e irriverente di informazione ed inchieste. Tribunale di Roma (Aut. n. 11/2023 del 19/01/23) - ROC: 39938 - Organo Antifascista, Antirazzista e Laico (Tutti i diritti sono Riservati) - EDITORE: Dioghenes APS® - Ass. Antimafie e Antiusura - Cod. Fisc./P. Iva: 16847951007 - dioghenesaps@gmail.com - dioghenesaps@pec.it - ​​DIRETTORE: Paolo De Chiara (giornalista professionista, OdG Molise - direttore@wordnews.it - ​​375.6684391). AVVERTENZA: Le collaborazioni esterne si intendono esclusivamente a titolo Volontario e Gratuito. © Copyleft, Se copiato, citare la fonte "WordNews.it"

Navigate Site

  • Alimentazione & Fitness
  • Ambiente
  • Animali
  • Approfondimenti
  • Arte
  • Attualità
  • BelPaese
  • Brevi
  • Carta canta
  • Cronaca
  • Cucina
  • Cultura
  • Dioghenes APS
  • Diritto di replica
  • Economia&finanza
  • Eventi
  • FotoNotizia
  • Il “Moscone”, la rubrica del Direttore
  • Il “santo Laico”
  • Il Guastafeste
  • Il racconto a puntate
  • Interviste
  • L’angolo della Poesia
  • L’Opinione
  • La Parola ai lettori
  • La voce dell’esperto
  • La voce di “Pasquino”
  • Lavoro
  • Legalità
  • Lettere dall’Italia e dal mondo
  • Libri&Dintorni
  • Mafie
  • Musica
  • Petizioni
  • Pillole
  • Punti di vista
  • Satira
  • Scopri il Molise
  • Speciale 25 Aprile
  • Speciale Trattative
  • Sport
  • Stragi di Ieri e di Oggi
  • Teatro, Cinema & Tv
  • Wn KIDS
  • Wn TV
  • WordNews Consiglia
  • Blogs
  • Agenti pubblicitari
  • BANNER Elezioni
  • Contatti
  • DIOGHENES APS – Ass. Antimafie e Antiusura
  • PREMIO NAZIONALE LEA GAROFALO 2024
  • Redazione
  • Sostieni la STAMPA LIBERA

Follow Us

Welcome Back!

Sign In with Google
OR

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Sign Up with Google
OR

Fill the forms below to register

*By registering into our website, you agree to the Terms & Conditions and Privacy Policy.
All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
No Result
View All Result
  • DIOGHENES APS
    • Chi siamo
    • Il Direttore
    • Gli Autori
    • Redazione
    • Contatti
    • TESSERAMENTO SOCI
    • 5Xmille
    • Sostieni la STAMPA LIBERA
  • Le inchieste di WordNews
    • Legalità
    • Stragi di Ieri e di Oggi
    • Speciale Trattative
    • Il “santo Laico”
  • Approfondimenti
    • Interviste
    • Ambiente
    • Animali
    • Brevi
    • Diritto di replica
    • Il racconto a puntate
    • L’Opinione
    • La Parola ai lettori
    • Lettere dall’Italia e dal mondo
    • Pillole
    • Punti di vista
    • Satira
    • Scopri il Molise
    • Wn KIDS
  • Attualità
    • BelPaese
    • Cronaca
    • Economia&finanza
    • Eventi
    • FotoNotizia
    • Il Guastafeste
    • La voce dell’esperto
    • La voce di “Pasquino”
    • Lavoro
    • Wn TV
    • WordNews Consiglia
    • Petizioni
  • Il “Moscone”
    • Carta canta
  • Cultura
    • Libri&Dintorni
    • Arte
    • L’angolo della Poesia
    • Musica
    • Teatro, Cinema & Tv
  • Sport
    • Alimentazione & Fitness
  • WN – MediaCenter

Testata giornalistica indipendente e irriverente di informazione ed inchieste. Tribunale di Roma (Aut. n. 11/2023 del 19/01/23) - ROC: 39938 - Organo Antifascista, Antirazzista e Laico (Tutti i diritti sono Riservati) - EDITORE: Dioghenes APS® - Ass. Antimafie e Antiusura - Cod. Fisc./P. Iva: 16847951007 - dioghenesaps@gmail.com - dioghenesaps@pec.it - ​​DIRETTORE: Paolo De Chiara (giornalista professionista, OdG Molise - direttore@wordnews.it - ​​375.6684391). AVVERTENZA: Le collaborazioni esterne si intendono esclusivamente a titolo Volontario e Gratuito. © Copyleft, Se copiato, citare la fonte "WordNews.it"

This website uses cookies. By continuing to use this website you are giving consent to cookies being used. Visit our Privacy and Cookie Policy.