La diffusione di internet ha cambiato radicalmente i processi cognitivi e comportamentali dell'individuo. Ne ha modificato gli elementi razionali e irrazionali, così da mutare la percezione e il rapporto con se stesso e con i suoi simili.
L'espansione dell'economia di mercato ha poi contribuito ad affermare la concezione che il "possesso" dei beni sia un valore assoluto, indipendentemente dall'uso che degli stessi si possa fare.
E da quello dei beni si è passato al "possesso" delle persone.
La famosa domanda di Erich Fromm, "avere o essere?" ha trovato una risposta allarmante: si "è" nella misura in cui si "ha"!
Non è importante chi tu sia, ma che cosa tu abbia.Consumismo ed edonismo hanno condotto alla omologazione di massa nel gusto, nel linguaggio e nei comportamenti.
La "rete" e i vari social consentono anche di nascondersi nell'anonimato, e ciò ha scatenato numerosi ignoranti ad emettere giudizi e ad assumere un ruolo che nella vita reale non avrebbero il coraggio di prendere.
È nella "rete" che trovano sfogo tutti i problemi, le frustrazioni e le tensioni dell'individuo. Anche la politica ha subito questo processo di involuzione e semplificazione comunicativa.
L'insulto contro il nemico di turno e lo slogan sono il linguaggio prevalente, che nasconde la mancanza di argomentazioni.
L'ignoranza domina sovrana!
Il dizionario Treccani definisce così la cultura: "L' insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l'esperienza, rielaborandole con un personale e profondo ripensamento, così da convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della sua personalità morale, della sua spiritualità e del suo gusto estetico, e, in breve, nella consapevolezza di sé e del proprio mondo".
Ci siamo incamminati in direzione opposta, verso una paurosa regressione antropologica.
Forse ci potrà salvare un poderoso e intenso processo di formazione delle nuove generazioni, che le educhi ad una piena consapevolezza di sé, per costruire una identità fondata su valori alternativi a quelli dominanti.
Impegno immane, che tuttavia è necessario e doveroso intraprendere senza sosta.
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2023-12-08 12:26:57
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