Un’altra batosta subita dai campioni d’Italia in carica, confermando ufficialmente la disfatta di una squadra implosa su se stessa e che ha saputo fare peggio negli ultimi due mesi con Garcia in panchina.
Nonostante abbia studiato minuziosamente il Napoli, che tanto ha incantato la scorsa stagione, Mazzarri non è riuscito a dare una struttura, una mentalità vincente a questa squadra, ormai del tutto irriconoscibile rispetto a sei mesi fa.
Il 4-3-3 di spallettiana memoria, si è trasformato in un modo di stare in campo privo di ogni fattore determinante.
Un modulo che non è mai appartenuto a Mazzarri, grande amante della difesa a 3 e non seguito dai suoi giocatori. Emblematica la sconfitta contro il Torino:
sin dal primo tempo si è vista una squadra scialba, recidiva nel farsi male da sola e incapace di reagire dinanzi alle dinamiche di una sfida, che ha manifestato tutte le lacune dei partenopei.
Il Torino passa in vantaggio a fine primo tempo grazie alla zampata di Sanabria, ben rifornito da Zapata. Il Torino di Juric, ben messo in campo e parecchio aggressivo, non molla al rientro dopo l’intervallo e prende il sopravvento sfruttando la grande ingenuità di Mazzocchi, subito espulso dopo aver debuttato con la nuova maglia.
Il Torino in superiorità numerica dilaga nel risultato con Vlasic, che colpisce da fuori area. Raspadori viene sostituito da Simeone, ma l’inerzia non cambia: Buongiorno di testa sigla il 3-0 chiudendo la partita.
Da quasi 10 anni il Torino non batteva in casa il Napoli e questo la dice lunga sul momento negativo dei partenopei.
A fine partita, da segnalare le parole dell'allenatore avversario Juric:
“Il Napoli venuto qui lo scorso anno, andava il triplo più forte rispetto a quello che ho affrontato oggi”.
A metà campionato sono 28 i punti raccolti, 22 in meno dell'anno precedente. In un momento così critico, sarà fondamentale rilanciarsi nella seconda parte di stagione per rientrare nella corsa al quarto posto, ancora nelle possibilità della squadra come obiettivo, senza dimenticare l’appuntamento del 21 febbraio al Maradona contro il Barcellona.
Di sicuro servirà un altro Napoli per poter competere in Champions League. Adesso la palla passa a De Laurentiis, che tra mercato e meno deliri di onnipotenza, dovrà aggiustare un giocattolo da lui stesso distrutto.
Il famoso detto dice che “la befana tutte le feste porta via”, in questo caso porta via con sé un ulteriore fallimento.
Con i migliori auguri a chi prima o poi sostituirà Mazzarri sulla panchina del Napoli.
immagine di copertina presa da SpazioNapoli
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2024-01-11 16:38:55
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