Il patrimonio ereditario di Silvio Berlusconi ammonta alla favolosa cifra di 4,5 miliardi di euro. Però nel testamento di Berlusconi non c’è alcun riferimento ai 90 milioni di euro di debito di Forza Italia nei confronti del suo fondatore e il partito ha i conti in rosso, infatti sembra la realtà più indebitata nel panorama politico della nostra nazione. Analizzando i conti di Forza Italia, ci sono due fideiussioni di Silvio e Paolo Berlusconi per un totale di 7 milioni di euro: fideiussioni che sono state fatte anni dopo l’approvazione della norma del tetto di 100mila euro annui al finanziamento ai partiti.
Questo fa capire che gli eredi Berlusconi hanno il potere ‘di vita e di morte‘ del partito, infatti potrebbero scegliere se rifinanziare il partito (come fatto dallo stesso Berlusconi per anni) o potrebbero pure decidere di chiudere il rubinetto portando al fallimento di FI e, indubbiamente, ad un crollo di tutto il centrodestra.
L’inchiesta si occupa anche dei lasciti del Cavaliere, in particolare quelli destinati alla compagna Marta Fascina e a Marcello Dell’Utri, ex senatore di Forza Italia condannato in via definitiva a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
Una fonte anonima sentita da Report sostiene che Marta Fascina, eletta nel 2018 a poi nel 2022, esercitasse una sorta di influenza sul capo di Forza Italia.
“La figura di Marta, nel 2020, diventa di colpo imponente. Soprattutto in politica. La compagna partecipa a tutti gli incontri di Berlusconi e passa ogni ora del giorno a condizionarlo nelle relazioni con gli altri”,
afferma la fonte.
Inoltre sembra che abbia suggerito e sostenuto prima il tentativo di corsa al Quirinale di Berlusconi, poi influenzandone la decisione di far cadere il governo Draghi, nella convinzione che fosse possibile un suo ritorno a Palazzo Chigi. Si fanno riferimenti anche a posizione ‘pro Putin‘ che avrebbero spinto l’allora leader di Forza Italia a criticare Meloni e il suo sostegno al presidente ucraino Zelensky.
Poi Berlusconi avrebbe cambiato la sua posizione grazie ad un patto tra la presidente del Consiglio e la figlia Marina che, in cambio del ritiro della costituzione di parte civile del governo nei processi escort e Ruby ter, avrebbe assicurato posizioni più morbide sull’Ucraina.
Poi spunta il giallo pure sulla firma del Cavaliere, infatti Report si è occupato del testamento olografico di Berlusconi e che hanno fatto esaminare ad una grafologa:
“La calligrafia nell’ultimo è diversa da quella dei testamenti precedenti”
afferma l’esperta.
Inoltre, il racconto di un altro “presunto” testamento che Silvio Berlusconi avrebbe lasciato a un imprenditore torinese residente in Colombia.
Si scopre pure che nel 2012, dopo lo scioglimento del ‘Popolo della Libertà‘, Silvio Berlusconi finanziò con 750 mila euro Fratelli d’Italia. Si tratta di un fatto politicamente rilevante in quanto, nonostante siano trascorsi più di 10 anni, sia stata proprio la Meloni a contribuire alla dissoluzione del Pdl (partito nel quale era candidata alle primarie poi annullate). Ed è proprio da quel momento che FdI inizia la sua scalata che la porterà dall’1,96% nel 2013 a diventare il primo partito in Italia.
“C’era una strategia di fondo da parte di Berlusconi che, sostenendo un nuovo partito legato ad un’identità di della destra nazionale, pensava di togliere ulteriore spazio a Gianfranco Fini”,
afferma Fabio Granata ex deputato del Pdl e poi ‘animatore‘ della scissione con Fini.
Come se non bastasse, quello che fa emergere l’inchiesta di Report è anche la figura di Geronimo La Russa, figlio dell’attuale Presidente del Senato, il quale un anno dopo i 750mila euro donati viene nominato in 3 consigli di amministrazione del Milan.
Questi incarichi dureranno fino a quando Berlusconi non vende la squadra, circa un anno dopo. Però poi, Geronimo La Russa, entrerà a far parte di due cda più importanti:
- nel cda della ‘Holding Quattordicesima‘ la cassaforte attraverso la quale i 3 figli di Berlusconi (Barbara, Eleonora e Luigi) posseggono il 22% di Fininvest;
- nel cda di ‘H14‘, ulteriore cassaforte dove vengono gestiti gli investimenti finanziari dagli stessi figli.
Infine viene scoperta una collezione di 25mila opere d’arte tra quadri, tele e statuette lasciati chiusi in un hangar di Arcore . Sarebbe parte dell’eredità che, secondo la trasmissione, Berlusconi avrebbe lasciato alla propria famiglia.
Secondo Vittorio Sgarbi, critico d’arte, sono
“Croste che gli sarebbero costate complessivamente circa 20 milioni di euro. Inoltre ci sono macchinette per muoversi e riscaldamento”.
Ma già nel giugno 2023 Sgarbi aveva sollevato qualche dubbio su queste opere d’arte raccolte, affermando ad Art Tribune:
“Se potessimo vedere in un museo le opere raccolte in questi grandi magazzini, per la gente che capisce poco d’arte sarebbe un divertimento, in realtà sarebbe stato meglio averne 2.400 buone che 24mila così e così”.
Inoltre come scrive La Repubblica, si tratta dell’eredità “più scomoda” lasciata dall’ex premier ai propri figli: una collezione “ingombrante” e “poco redditizia“, il cui smantellamento sarebbe già in corso. Stando al quotidiano, numerose opere sono state già distrutte: “complici i tarli“, che hanno attaccato le tele. Un altro motivo che avrebbe indotto gli eredi a disfarsi della collezione, sarebbero i costi: secondo Il Foglio, tra affitto e gestione, l’hangar costerebbe 800mila euro l’anno.
Ormai, come da prassi, è arrivato pure l’attacco del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri (sì, quello con la carota in commissione vigilanza Rai) che evidentemente non sopporta un giornalismo libero in Italia:
“Torna all’attacco Report con la sua attività denigratoria dei movimenti e delle personalità politiche non gradite. Ancora una volta tocca a Forza Italia, già oggetto di aggressioni mediatiche da parte della trasmissione di Ranucci. Denigrazioni basate su narrazioni prive di fondamento, una vera e propria aggressione. A dimostrate che Report e Ranucci sono una sorta di ‘movimento politico’ che agisce, finanziato dai cittadini con i soldi Rai, per colpire gli avversari”.
Invece il Movimento 5 Stelle difende Ranucci e la trasmissione diffondendo una nota:
“La levata di scudi di alcuni esponenti di Forza Italia per la puntata di Report appare del tutto fuori luogo e soprattutto priva di alcun fondamento. Le suppletive a Monza – che secondo quanto si apprende sarebbero state come scusa per bloccare la puntata di stasera – non possono essete accampate come scusa per l’applicazione della legge sulla par condicio, dato il numero esiguo degli aventi diritto rispetto al territorio nazionale, e loro lo sanno benissimo. Bene fa l’azienda a garantire la messa in onda della trasmissione di Sigfrido Ranucci senza dare alcun seguito alle proteste di Forza Italia”.
immagine di copertina presa dal sito della Rai
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