Nel buio di giorni grigi, s'innalza un grido, un lamento sottile, di chi ha sofferto, tradito. Sotto il peso delle ombre, l'umanità s'inchina, alla tragedia dell'Olocausto, la memoria avvicina.
Camminarono nei campi, imprigionati dall'odio, vittime innocenti, un orrore senza scampo.
Cuori infranti, anime spezzate, nell'abisso del terrore, l'Olocausto racconta, di dolore e di orrore.
Inghiotto dall'ingiustizia, il cielo pianse lacrime, per ogni vita persa, ogni anima che prime.
Nei fili spinati, la speranza fiorì come un fiore, tra le ceneri del passato, narrando un orrore.
Treni di dolore solcarono binari senza fine, storie di famiglie divise, in un destino maligno.
Bambini senza sorriso, guardano oltre le sbarre, nell'olocausto, si spezzarono le catene e le arpe.
Ma tra le tenebre, sorse la resistenza, come fiamma tenace, una luce nella violenza.
Gli occhi di chi sopravvisse, raccontano la storia, di resilienza e forza, in questa triste memoria.
Nel silenzio del ricordo, giuriamo mai dimenticare, le voci che furono soffocate, il prezzo di un barattare.
Che la storia insegni, che l'amore prevalga, nell'ombra dell'olocausto, la luce di un grido si svela.
Così, tra le righe di questo verso, s'innalza un canto, per onorare chi soffrì, nel tragico incanto.
Che il ricordo sia un faro, una guida nel cammino, contro l'oblio dell'olocausto, un impegno eterno e divino.
L.D.C.
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2024-01-23 07:50:17
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