A Pomigliano d'Arco il primo cittadino Lello Russo (che abbiamo sentito), con un decreto, ha "trasferito" all'anagrafe il Comandante dei Vigili Urbani. Una decisione che ha destato sgomento tra la cittadinanza. La reazione non si è fatta attendere.
Abbiamo sentito anche il Comandante Luigi Maiello (nella foto in basso): «Seguo gli ordini anche se li ritengo illegittimi. A differenza di altri sono un uomo delle Istituzioni. Sicuramente tutto verrà ristabilito. La mia impressione? Attività ritorsive. Poi questo, ovviamente, lo stabilirà il Tribunale».
Ecco la dura nota firmata dal presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Polizie Locali d'Italia, Cav. dott. Ivano Leo.
«I cittadini devono sapere come un Sindaco ingenuo (?) non conoscitore del territorio (?), priva, limita ed ostacola in ogni modo un baluardo di legalità come il Corpo della Polizia Municipale. Esistono territori nel paese Italia scevri dalla presenza di criminalità organizzata? Abbiamo i nostri dubbi … che poi tra queste “oasi” debba, come dichiarato dal Sindaco, primeggiare Pomigliano D’Arco ci fa sorridere.
“L’inviato speciale” alla Procura di Napoli dott. Nicola Gratteri, potrebbe rinvigorire le conoscenze o le dimenticanze di un Sindaco pericolosamente disattento che ha inteso negli ultimi giorni privare addirittura il Corpo di uno degli uomini della Polizia Locale più coraggiosi e capaci, destituendolo dall’incarico: Il Comandante Luigi Maiello. Le indagini da Maiello fin qui condotte ed in itinere, hanno prodotto importanti risultati ponendo sotto lente della Procura “smagliature” gravissime nella macchina amministrativa per il rilascio di licenze, permessi a costruire ecc.
E’ in atto un vero e proprio intralcio alla giustizia ed alle indagini al Corpo demandate dalla Procura della Repubblica. Se fosse mai sfuggito alla cronaca, giova ricordare come con illuminante saggezza il Sindaco di Pomigliano D’Arco sia riuscito ad intervenire e punire anche Agenti e Comandante della Polizia Municipale, per aver usato nel salvataggio di un bambino colto da soffocamento l’auto di servizio!
Eh già, perché le benemerite guardie cittadine, devono camminare solo a piedi, parco auto chiuso ed aperto solo alle chiamate di emergenza, fare solo multe alle soste e con particolare attenzione nei pressi dell’abitazione dello stesso primo (?) cittadino! La gente per bene, il popolo di Pomigliano, il Paese tutto chiedono al Sindaco di ravvedersi ed in momento di serena lucidità trovi penna e calamaio rassegnando le
DIMISSIONI SUBITO!»
Per correttezza abbiamo contattato e raccolto il punto di vista del primo cittadino di Pomigliano d'Arco, già Senatore, Lello Russo.
Del dialogo, sofferto, riportiamo letteralmente ogni parola.
«Ma perchè lo vuole sapere», chiede il sindaco Russo. Abbiamo spiegato che a seguito del comunicato stampa e del post social di Fender abbiamo voluto sentire anche la sua voce.
«C'è un comunicato di una sedicente associazione della Polizia locale d'Italia la cui sede è in un Paese di 6mila abitanti? Lei ha visto dove sta questa sedicente associazione nazionale?». Abbiamo ribadito che a noi non interessa dove sta l'Associazione ma il nostro interesse è capire il punto di vista del primo cittadino.
«Se un bambino di due anni le fa un'offesa in mezzo alla strada lei lo prende in considerazione? L'entità di questa sedicente Associazione ("l'attendibilità" dice qualcuno in sottofondo)…».
Ma il Sindaco mette in dubbio l'attendibilità dell'Associazione? «No, io non metto in dubbio l'attendibilità dell'Associazione…».
A noi non interessa sapere dell'Associazione. Noi vogliamo capire la situazione che si è creata tra il Sindaco, che ha firmato un decreto, e il Comandante dei Vigili Urbani. «Lei non vuole entrare nel merito ma io c'entro».
La confusione sembra impossessarsi di questo dialogo. Allora cominciamo a fare semplici domande.
«Mi faccia le domande semplici», dice il Sindaco. Noi procediamo.
Sindaco, mettiamo da parte l'Associazione.
«Bravo… bravo…»
Sto prendendo spunto dal contenuto della nota.
«Nata vota? (Un'altra volta?)»
Sindaco, forse non ci siamo spiegati.
«Vuole sapere qualcosa sull'argomento o vuole sapere qualcosa sull'Associazione?»
Sindaco, però, mi deve ascoltare altrimenti non ci capiamo. Prendendo spunto da un comunicato per entrare nella vicenda che interessa Lei, come Sindaco, e il "suo" Comandante dei Vigili Urbani…
«E che vuole sapere, scusi?»
Cosa è successo? Che provvedimento è stato preso? Perchè si è registrata questa reazione?
«Questo non glielo posso dire, saranno gli atti. Il decreto ha degli omissis e, quindi, non posso fare i commenti su questo. Le dico la notizia così chiudiamo questa discussione. Mi dispiace di non poter essere molto chiaro con lei. Le leggo il comunicato dell'Amministrazione…»
A me faceva piacere conoscere il suo punto di vista. Poi se vuole leggere il comunicato dell'Amministrazione comunale…
«In riferimento al comunicato stampa dell'Associazione nazionale delle Polizie Locali d'Italia e alle esternazioni false e denigratorie, certamente offensive e lesive della dignità e dell'onesta degli amministratori e dei dipendenti del Comune di Pomigliano d'Arco, l'Amministrazione comunale ha deciso di rivolgersi all'autorità giudiziaria…»
Perfetto. Ne prendiamo atto. E lo riportiamo…
«C'è un cumulo di sciocchezze in quel comunicato».
Sui social Vito Fender parla di "ritorsione".
«Non lo conosco a Vito Fender. Non so chi sia».
Lei è d'accordo sulla parola "ritorsione"?
«Ma non so chi sia. Lei mi fa commentare come sindaco una dichiarazione…»
Sindaco però lei non può rispondere…
«E lei vorrebbe sentire quello che a lei fa piacere sentire?»
No, Sindaco…
«Io le dico che non conosco Vito Fender e non posso commentare. Uno s'aiza (si alza, nda) la mattina…»
Gliela faccio io la domanda. E' stata o non è stata un ritorsione nei confronti del Comandante dei Vigili Urbani?
«Ma una ritorsione su che cosa?»
Lo dica Lei.
«Perchè dovrei fare una ritorsione quando l'ho assunto io. Semmai la ritorsione l'hanno fatta contro di me. L'ho assunto per ben due volte. E adesso per ritorsione lo mandavo… ma ritorsione di che? Se sono stato io ad assumerlo».
Nei suoi confronti c'è stata una querela per diffamazione?
«Non ho notizie di queste cose».
Lei è a conoscenza di una interpellanza parlamentare dell'On. Borrelli, presentata nel dicembre scorso?
«Non conosco nè Borrelli nè l'interpellanza».
Borrelli è un onorevole e rappresenta il suo territorio.
«Anche io ero Senatore, non lo sapeva?»
Lo sapevo.
«Però non mi ha chiamto onorevole. A lui si e a me no».
Borrelli è attualmente un deputato. Lei attualmente è un sindaco.
«Non ho bisogno di essere chiamato onorevole».
Non era mia intenzione sminuire nessuno. Ma lei oggi fa il sindaco. Dovevo dire ex senatore?
«Io non pretendevo il titolo nemmeno quando ero senatore attivo. Si figuri adesso».
Bene. In questa interpellanza Borrelli parla di un avviso di garanzia della Procura di Nola, nei suoi confronti, per diffamazione aggravata.
«Non lo so. Se lui è a conoscenza di questo fatto mi può mandare pure le carte. Sarà una cosa gradita».
Non sono io la persona che può fare da tramite.
«Posso sapere il suo nome e cognome?
Mi chiamo Paolo De Chiara e sono il direttore della testata online WordNews.it
«Va bene, la conosco… la conosco».
Perfetto. Nel decreto, sindaco, cosa si contesta al Comandante?
«Omissis, omissis».
Ma stiamo parlando di un atto pubblico.
«Lo legga. Perchè lo vuole sapere da me».
Lo ha firmato lei il decreto, sindaco.
«Certo, certo. Il decreto di nomina di un dirigente è fatto dal sindaco».
Perciò volevo capire quello che è successo.
«Sono atti che non richiedono motivazioni. Ha capito?»
La cittadinanza dovrebbe sapere quello che accade.
«("Ma che cosa…", si sente in sottofondo, nda). Ma che cosa, io faccio una situazione interna di cambio dei dirigenti e la cittadinanza deve sapere? Sta scritto lì sopra…»
Perchè non me lo vuole dire se sta scritto lì sopra…
«Io? Perchè non se la prende dal sito del Comune».
A me interessa un suo commento.
«Ma che devo commentare. Faccio una cosa interna e commento. Direttò, ma le sembra che io faccio una cosa interna…»
Mi scusi, lei fa il sindaco. Lei è un uomo delle Istituzioni. Non sta dirigendo un'azienda privata.
«Se lei non abbassa la voce chiudiamo…»
Mi scusi, lei non sta dirigendo un'azienda privata. Lei sta amministrando una città…
«Bravo…»
Lei sta amministrando la cosa pubblica. Le sue risposte sembrano quelle di un imprenditore che sta dirigendo un'azienda privata.
«Chiariamoci».
Prego.
«Io ho fatto un atto interno in cui ho dato le funzioni di dirigente dell'ufficio anagrafe e di altre cose al dottor Luigi Maiello. Punto. Il comunicato è presente sul sito del Comune. Se lo legge, se lo copia e se lo vede. I motivi per i quali all'interno facciamo queste cose sono fatti tecnici, sono atti tecnici che non attengono alla conoscenza. E' chiaro questa cosa qua?»
Non ho alzato la voce. Non la sento perchè la nostra conversazione è confusa da un continuo "vociare" da un continuo sottofondo di voci. Le voci alle sue spalle (che sembrano suggerimenti) non mi fanno sentire bene, a volte, le sue parole.
«Stiamo in Giunta».
Dopo le reazioni nei confronti di una sua decisione volevamo capire da lei, per correttezza, il suo punto di vista. Per non riportare la voce di una sola campana.
«La campana nostra è ciò che ho letto poco fa, contro tutti gli interventi che sono denigratori, distorsivi. E' un atto interno dell'Amministrazione comunale che ha inteso fare uno scambio tra i servizi anagrafici e il Comando di Polizia Municipale».
Lei sta parlando di una rotazione interna?
«Certo e di che stiamo parlando. Se poi qualcuno la vuole vedere come atto di ritorsione io rispondo: "dovrei fare una ritorsione contro una persona che ho assunto per ben due volte"».
Esiste una motivazione per questa rotazione?
«Una esigenza dell'Amministrazione comunale far ruotare all'interno i dirigenti».
Una cosa che fate spesso?
«No, questa è la prima volta. Lo faremo in seguito».
uploads/images/image_750x422_65ba95bf86bf1.jpg
2024-01-31 19:55:54
2