Chi è povero non deve essere considerato invisibile. L’indifferenza politica, sociale, economica e mediatica nei confronti di queste vittime delle società dello scarto è sistematica e dura a morire. E allora bisogna ascoltare e sostenere i giovani e tutti coloro che si impegnano contro la strategia dell’occultamento dei veri numeri della disuguaglianza sociale che lacera l’Italia. È necessario che il Paese, nel quale ci si azzuffa più spesso per i privilegi che per la soddisfazione dei bisogni, prenda coscienza che essa rappresenta ormai un’emergenza nazionale.
Le disuguaglianze non si risolvono con la filantropia, con uno stato sociale, malato di corruzione, burocratizzato e dalle tasche bucate, con proclami di fantapolitica, con un apparato legislativo elefantiaco che sforna troppe norme o troppo poche e uno giudiziario incapace di farle rispettare.
Mentre la società continua ad aspettare biodiversità economica, giustizia, inclusione e politici competenti e affidabili molti sono i giovani che operano concretamente per un mondo migliore.
Giovani che si prendono cura degli invisibili: i giovani del Banco Farmaceutico
Anche quest’anno la campagna di raccolta dei farmaci, durante la 24ª Giornata di Raccolta del Farmaco di Banco Farmaceutico (6–12 febbraio), ha registrato notevoli adesioni: sono state donate quasi 600.000 confezioni di medicinali, pari a un valore di oltre 5 milioni di euro.
Aiuteranno almeno 430.000 persone in condizione di povertà sanitaria di cui si prendono cura 2.012 realtà assistenziali convenzionate con la Fondazione Banco Farmaceutico. Tali realtà hanno espresso un fabbisogno di 1.381.845 farmaci, coperto, grazie alla GRF, al 42%.
All’iniziativa hanno aderito 5.689 farmacie in tutta Italia. Sono stati coinvolti più di 25.000 volontari e oltre 19.000 farmacisti. I titolari delle farmacie hanno donato a Banco Farmaceutico oltre 840.000 euro.
Questi risultati incoraggiano a riflettere che esiste una parte buona del nostro Paese. Si tratta di quella parte in cui molto spesso sono impegnati i giovani che, malgrado tutto (manganellate comprese) continuano a dimostrare sensibilità nell’affermazione dei valori umani. Banco Farmaceutico nasce nel 2000, quando un gruppo di giovani farmacisti riconosce e sente la necessità di rispondere ad un problema, fino ad allora, sottovalutato: chi è povero ha bisogno di un lavoro, di un letto, di cibo, di vestiti, ma anche (e spesso in misura superiore) di medicine.
Con l’aiuto di Cdo Opere Sociali e Federfarma, quei giovani hanno gettato le fondamenta dell’Organizzazione. Sul modello della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare di Banco Alimentare, a dicembre 2000 organizzarono, nella sola città di Milano, la prima GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco, durante la quale furono raccolte, in 250 farmacie, 15.000 confezioni di medicinali.
Da allora, i confini d’azione, inizialmente racchiusi entro la sola provincia meneghina, si sviluppano notevolmente: oggi, Banco Farmaceutico è presente in tutta Italia e conta sul sostegno di 5.628 farmacie, oltre 19.600 farmacisti e 25.000 volontari. Durante l’ultima edizione della GRF sono state raccolte, come anticipato in premessa, 598.178 confezioni di medicinali da banco, pari a un valore di 5.010.684 euro, che sono state consegnate a 1.892 enti assistenziali convenzionati con la Fondazione Banco Farmaceutico ETS (costituita nel 2008).
Rispondere al bisogno farmaceutico delle persone indigenti, attraverso la collaborazione con le realtà assistenziali che già operano contro la povertà sanitaria, testimonia un cammino di educazione alla condivisione e alla gratuità: un cammino che arricchisce chi lo percorre ampliandone lo sguardo grazie alla condivisione di un bisogno e attraverso un gesto che si fa atto d’amore nei confronti di chi è nell’indigenza.
È necessario continuare a sostenere le realtà assistenziali che si prendono cura dei bisognosi: la spesa farmaceutica a carico del SSN è pari a 12,5 miliardi di euro, mentre 9,9 miliardi sono pagati dalle famiglie. Sia da quelle non povere, sia da quelle povere, che pagano interamente il costo dei farmaci da banco e (salvo esenzioni) il ticket. Val la pena ricordare, inoltre, che senza il Terzo settore sanitario la tenuta della sanità italiana sarebbe a rischio. Le associazioni benefiche, infatti, sono almeno 1/5 del totale delle strutture sanitarie italiane (oltre 27.000).
Banco Farmaceutico è impegnato in numerose missioni ed emergenze umanitarie (es. in Ucraina, a Gaza e in Libano), per rispondere alle quali nell’arco di 24/48 ore ha istituito il Fondo per le Emergenze Farmaceutiche.
«Ogni farmaco raccolto è stato l’esito di un movimento di gratuità di cui hanno fatto parte tanti soggetti anche molto diversi tra loro: i volontari, i farmacisti, i donatori e le aziende sostenitrici. Grazie di cuore a tutti coloro che si sono coinvolti nella GRF, perché ognuno di quei farmaci raccolti farà la differenza per la salute di almeno una persona bisognosa. E perché questo movimento ha testimoniato ancora una volta come la natura umana sia fatta per la bellezza e per il bene comune, rivelando la possibilità che anche questa nostra società possa cambiare, riqualificarsi, diventare più giusta» ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus.
COME SOSTENERE BANCO FARMACEUTICO
✔ Sostegno Diretto – È possibile effettuare una donazione con PayPal, carta di credito o bonifico all’Iban IT23J0311002400001570013419, e destinando il proprio 5X1000 al C.F. 97503510154. Le donazioni aiuteranno a coprire le spese per la consegna dei farmaci. Per info: https://www.bancofarmaceutico.org/dona-ora
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✔ Recupero Farmaci Validi – Per info su come donare i medicinali di cui non si ha più bisogno: https://www.bancofarmaceutico.org/cosa-facciamo/recupero-farmaci-validi
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2024-03-07 19:00:21
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