“Questo è un libro che è un atto d’amore, un po’ come gli ultimi anche quello sul carcere nei confronti del nostro mestiere, perché è un libro di dubbi, dubbi legittimi che non fanno che non fanno mai il verso a logiche cospirazionistiche o complottistiche.
Riconosce un risultato enorme come la cattura di Matteo Messina Denaro ma chiaramente parte da un dato acquisito che è sotto gli occhi di tutti: è stato arrestato dopo 30 anni, è morto pochi mesi dopo e non ci ha riconsegnato nessuna verità cioè perché dobbiamo sempre tornare indietro per capire?
Perché altrimenti in questa enorme, gigantesca mole di dati che arrivano da tutte le parti noi ci perdiamo i pezzi. Ed è quello che dice pure Giacomo Di Girolamo che ha inseguito Matteo Messina Denaro e lo ha raccontato per anni, la sua rubrica “Matteo dove sei?” per 14 anni. Lui dice noi avevamo bisogno, è questo lo spirito del libro, finita la cronaca quotidiana pure importante sui viagra, l’olio (alcune poche importanti, ne avremmo fatto a meno) ma sui complici, il covo, le dirette, l’attenzione, noi dovevamo fare un punto lungo, articolato, complesso mettendoci lì a confrontare le versioni, a capire, a incrociarle con i racconti che noi abbiamo fatto in passato.
Ci sono gli incontri con uomini vicini o sospettati di essere vicini a Matteo Messina Denaro, ci sono delle analogie con alcuni interrogatori di Matteo Messina Denaro che mettono i brividi, cioè quando vado a trovare Becchina il cui patrimonio è un po’ sequestrato e un po’ non sequestrato e sta sotto giudizio, e lui dice non ho niente a che fare con quella gente; gli investigatori pensano altro.
Il punto vero è come la racconta Becchina talvolta sembra così raccontarla come Matteo Messina Denaro. Noi troviamo solo delle analogie da un punto di vista testuale, da un punto di vista della lavorazione del pensiero e proviamo ad analizzare, ad esempio, uno degli interrogatori che pubblichiamo in via integrale e sembra che emerga una specie di mentalità, di modo di pensare e che sia Messina Denaro a condurre il suo racconto e non il contrario.”
– afferma così Nello Trocchia.
Con Nello Trocchia, nell’intervista fatta con la rubrica “Informazione Antimafia”, abbiamo parlato dell’inchiesta “dossieraggio” che lo vede coinvolto, abbiamo approfondito temi caldi in materia di lotta alle mafie, da Matteo Messina Denaro al generale Subranni. Inoltre abbiamo parlato del suo ultimo libro, scritto insieme al giornalista Giacomo Di Girolamo, “Una vita tranquilla, Latitanza e cattura, verità e misteri di Matteo Messina Denaro“.
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– L’INTERVISTA ESCLUSIVA AL MAGISTRATO NINO DI MATTEO
«Credo che l’opinione pubblica abbia non soltanto il diritto ma, oserei dire, il dovere di essere informata sui processi che sono stati celebrati e che non vengono raccontati dalla grande stampa. L’opinione pubblica deve essere informata e chi ha un ruolo all’interno dello Stato, della magistratura e delle forze di polizia, ha il dovere di non fermarsi.»
Nino Di Matteo
– LEGGI LA PRIMA PARTE: mercoledì 28 aprile 2021
Di Matteo: «Non abbiamo bisogno di una magistratura conformista»
https://www.wordnews.it/di-matteo-non-abbiamo-bisogno-di-una-magistratura-conformista
– LEGGI LA SECONDA PARTE: venerdì 30 aprile 2021
«Con determinati ambienti non si può convivere o tanto meno trattare»
https://www.wordnews.it/con-determinati-ambienti-non-si-puo-convivere-o-tanto-meno-trattare
– LEGGI LA TERZA PARTE: martedì 4 maggio 2021
L’INTERVISTA a Salvatore Borsellino
PRIMA PARTE. «Borsellino: «gli assassini di mio fratello sono dentro lo Stato»
SECONDA PARTE. «Chi ha ucciso Paolo Borsellino è chi ha prelevato l’Agenda Rossa»
TERZA PARTE. Borsellino «L’Agenda Rossa è stata nascosta. E’ diventata arma di ricatto»
L’INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO
Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»
Seconda parte: Riccio: «Mi ero già attrezzato per prendere Bernardo Provenzano»
Terza parte: «Non hanno voluto arrestare Provenzano»
Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»
– Stato e mafie: parla Ravidà, ex ufficiale della DIA
– Attilio Manca suicidato per salvare Bernardo Provenzano
– INGROIA: «Lo Stato non poteva arrestare Provenzano»
– INGROIA: «Provenzano garante della Trattativa Stato-mafia»
LEGGI GLI ARTICOLI DELLE INTERVESTE PRECEDENTI:
– Baudino: «Rimane pochissimo di Falcone e Borsellino»
– «Il cratere di Capaci è troppo grande per entrare in un Palazzo di Giustizia»
– «Una Procura della Repubblica avrebbe dovuto evidenziare, sin da subito, i buchi neri»
– Sonia Alfano: «Non ci siamo mai trincerati dietro il dolore, abbiamo promesso guerra»
– Ciliberto: «La legalità la gente la vuole sempre nel giardino a fianco»
– «Credo che non avremo mia chiarezza sulle stragi della Prima Repubblica»
– Ilardo: «Mio padre Luigi è nato in un contesto sbagliato»
– Sabella: «Il patrimonio di Messina Denaro non lo troveremo mai»
– Bennardo Mario Raimondi: “Palermo non è cambiata, è peggiorata”
– Salvatore Borsellino: «Tre gradi di processo sulla Trattativa, tre sentenze diverse»
– «Se vogliamo lottare le mafie dobbiamo colpire il primo business che è la droga»
– Giuseppe Antoci: «L’arresto di Messina Denaro ha ridato dignità ad un Paese»
– De Chiara: “Non siamo in uno Stato di diritto”
– Salvatore Borsellino: «Messina Denaro è depositario dei peggiori segreti del nostro paese»
– «Oggi le mafie hanno cambiato pelle»
– Morra: «Mi sento un pentito di Stato»