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Un nuovo anno scolastico è iniziato, ma di introdurre percorsi di educazione affettiva e sessuale nelle scuole del nostro Paese neanche se ne è parlato.
L’Italia è ormai uno degli ultimi Stati dell’Unione europea a non prevedere ore obbligatorie di educazione affettiva e sessuale nelle scuole. Lo stesso accade in Lituania, Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria.
Eppure stiamo affrontando un aumento allarmante di violenza tra giovanissimi che dovrebbe spingerci a fare qualcosa.
Femminicidi e stupri sono all'ordine del giorno e sono gli stessi studenti e le studentesse a chiedere di poter trattare a scuola temi come l’affettività e la sessualità che raramente sono affrontati nelle famiglie.
Ricordiamoci che la scuola non ha solo il compito di insegnare ad apprendere, ma anche quello di insegnare a essere.
Dobbiamo educare le nuove generazioni al rispetto per sé stessi e per gli altri, alla diversità, al consenso, alla consapevolezza delle proprie emozioni.
È un loro diritto.
Continuo a chiedere che la mia proposta di legge per l’introduzione di percorsi di educazione affettiva e sessuale venga discussa e approvata.
Ci stiamo trascinando questa enorme lacuna da decenni e i risultati, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti. L’Italia si allinei alla maggior parte dei Paesi europei ed esca dalle tenebre.
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2024-09-22 12:01:32
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