La morte di Jois Pedone, archiviata dalla “giustizia” come suicidio mentre la famiglia continua a denunciare che non può essersi ucciso, riporta (o almeno dovrebbe) da oltre due anni alla cronaca la notizia di sette, satanismo, esoterismo, messe nere ed altri riti in questo lembo dello Stivale.
Nella foto di copertina di quest’articolo pubblichiamo lo screenshot della Z marchiata sulla pelle del ragazzo tratta da una delle inchieste di “Chi l’ha visto?“.
Non è la prima volta che su Vasto piombano queste notizie. Era il 2012 quando in un palazzo furono trovate tracce che apparvero ad alcuni di messe nere ed altri riti satanisti. La circostanza fu smentita ma alcuni segni apparvero più che inquietanti. E si pose la domanda, fatta cadere come troppi interrogativi su quel che accade in una sorta di ventre oscuro e nascosto della società abruzzese, sulla presenza di sette e affiliati.
Notizie si rincorrono da tanti anni, almeno quindici, e quanto possano essere presenti e radicate sette e dintorni lo confermano alcuni fatti degli anni scorsi. Si parlò, prima che piombasse l’aberrazione della pornografia minorile e dello sfruttamento della prostituzione minorile (crimini radicati e sistemici in questa regione come abbiamo documentato e denunciato anche di recente), nella morte di Giulia Di Sabatino. Una morte che ha in comune molto con quella di Jois Pedone, e questo dovrebbe essere ulteriore tema di riflessione. Entrambe le morti sono state archiviate come suicidio, in entrambe le famiglie continuano a denunciare che non possono essersi uccisi.
Dopo la morte una delle prime piste che emerse sulla stampa locale era il possibile contatto tra Di Sabatino e sette. Presenze di cui, in quel periodo, si ebbe notizie sempre in provincia di Teramo. Alcuni fecero riferimento a possibili messe nere in un casolare, smentite lì come a Vasto nel 2012. Ma sono fatti che documentano quanto qualcosa si muova, quanto l’ombra nera sia più di un’ombra e incomba. Giungendo anche all’attenzione del consiglio regionale con la proposta dell’allora consigliere di Sinistra Italiana Leandro Bracco di costituire una task force contro quella che definì emergenza satanismo.
Quante potrebbero essere le sette sataniche in questa regione? Quante le persone legate? Come agiscono? Sono esclusivamente locali o agiscono personaggi ed organizzazioni anche di fuori regione? Chi e come? E come entrano in contatto con persone in Abruzzo e con quali conseguenze nelle loro vite? Nella sua proposta in consiglio regionale Bracco citò il 16 agosto 2017 vari fatti di quegli anni.
«A dicembre 2015 un crocifisso rovesciato e simboli satanici all’interno della grotta di Sant’Angelo, lungo le gole del Salinello, nella zona di Civitella del Tronto. Tre mesi fa la scoperta di riti inneggianti al Maligno presso il cimitero di Giulianova. Giovedì scorso 10 agosto, sempre nella città giuliese, la decapitazione della statua della Vergine a ridosso del Santuario della Madonna dello Splendore. Vergine alla quale, oltre alla testa, è stato tranciato il braccio sinistro ed entrambi i pezzi non sono stati ritrovati».
«Sono nette le considerazioni del Consigliere regionale Leandro Bracco nel commentare quanto accaduto sin dal 2015 in provincia di Teramo, dove diversi episodi di cronaca sembrerebbero avere la medesima matrice riconducibile alla devozione a Satana» si legge nel comunicato stampa ancora oggi rintracciabile sul sito web del Consiglio Regionale e nelle rassegne stampa abruzzesi. «Mi ha colpito moltissimo inoltre – rilevò Bracco – quanto accaduto la settimana scorsa a Giulianova alla statua della Madonna. Il fatto che i balordi che hanno decapitato e amputato un braccio alla statua della Vergine abbiano anche rubato sia la testa che il braccio stesso della Madonna è un chiaro segnale che non si tratta di vandali ma di persone che praticano il satanismo».
Gennaio 2014: il furto di un’ampolla con il sangue di Papa Giovanni Paolo II. «A Pescara – sottolineò Giovanni Panunzio, coordinatore nazionale dell’Osservatorio Anti-Plagio – nel 1998 è stata individuata una setta femminile devota al demone femmineo Volac, evocato nei giorni precedenti il primo febbraio, data del capodanno satanico. Dal 2000 al 2006 nell’aquilano sono state rinvenute tracce e disegni di pratiche riconducibili al satanismo millenaristico, tra cui reperti di rituali sacrificali nelle tombe profanate dei cimiteri di Santo Iona e Paterno. Simboli satanici sono stati ritrovati anche nella Valle Roveto. Nel 2008 a Civitella Messer Raimondo è stato devastato il camposanto, dove vengono sepolti i bambini morti prematuramente. Nel 2009 ad Avezzano ignoti vandali hanno imbrattato i muri della Curia e di una libreria cattolica, con croci rovesciate e scritte inneggianti alla violenza».
Settembre di quest’anno: riti satanici in una ex residenza per anziani a Chieti, il quotidiano Il Centro riporta che sono ritrovati una statua della Madonna decapitata, scritte tra cui “benvenuti da Satana”, resti di animali e lumini consumati.
Ottobre 2002: indagine della polizia su riti satanici e bambini violentati e drogati. Il processo si concluse con assoluzioni perché il “fatto non sussiste”. Nelle indagini la Squadra Mobile si avvalse delle consulenze di don Aldo Bonaiuto della Comunità Papa Giovanni XXIII. «E’ una setta pericolosa – scrisse don Aldo Bonaiuto – Il gruppo è intensamente coinvolto nel mondo sommerso e oscuro del satanismo. E’ stata trovata in casa dell’accusato una cartellina intestata al reverendo Jan Ash. Dentro c’è la foto di una donna nuda incatenata. E’ supina. Non si sa se è stata sacrificata. Ash è sicuramente un reverendo della setta. Ha una tessera ricevuta dalla Chiesa di Satana di San Francisco. Il nome Ash sta per cenere, che fa riferimento al concetto di distruzione di materia e di morte. Gli angeli indicano la purezza infantile con riferimento ai sacrifici dei bambini. Tale rituale sconfina nel cannibalismo nella scarnificazione e nella sodomia. Una volta l’accusato e il suo collaboratore accennano ad uccidere un bambino. Una delle vittime ha rivelato agli inquirenti: la sua deviazione mentale lo ha portato a propositi di cannibalismo nei confronti di bambini. Ha un’immagine di Babbo Natale che con un ghigno brandisce un’ascia. Questo fa pensare ad una forma di satanismo acido misto a satanismo adulto, dove i comportamenti sono più indottrinati ed organizzati. Tra i testi sequestrati è stato trovato il libro dell’estasi e del dominio. Annuncia di voler costituire un Grotto, che sta per comunità di chiesa satanica. Trovato in casa anche un serpente, un pitone: è il simbolo biblico del demonio».
Marzo 2021: cane ritrovato sgozzato e bruciato all’interno di un cerchio.
Il mese scorso intimidazioni al parroco di Civitella Alfedena.
Marzo 2015: profanato il cimitero di Castel di Sangro.
Febbraio di quest’anno: scritte sataniche e statua della Madonna vandalizzata con croci rovesciate e vernice nera a Chieti Scalo.
Febbraio di quest’anno: lepre sgozzata nei pressi della Chiesa di Santa Maria a Sant’Omero.
Estate 2023: vandalizzate con croci rovesciate e altre scritte sataniche tre chiese a Chieti.
Luglio 2015: scomparsa di un padre monfortano di Civitella Casanova. «La polizia che espletava le indagini batteva la pista satanica – riportò su ventiperquattro.it l’avvocata Tiziana Cecere che da vent’anni si occupa del contrasto ad ogni forma di violenza, in particolare collegate alle dinamiche settarie, al satanismo e alla devianza online e offline – In quel periodo, padre Luciano, stava gestendo le trattative per l’acquisto di un terreno adiacente alla collina delle Apparizioni, dal valore di 800mila Euro, per conto di un’associazione benefica con la quale il missionario, in oltre trent’anni di attività, aveva costruito case famiglia per orfani, mamme in estremo bisogno e opere di carità per i poveri in Perù e in diverse altre aree dell’America Latina. Il sospetto che qualcuno avesse interesse a far sparire il principale referente di quell’operazione, padre Ciciarelli, per le sue azioni benefiche in quel paese svantaggiato e per il contrasto alle organizzazioni sataniste.
Molte persone salite sul monte Križevac hanno ritrovato tracce di messe nere, oltre a danneggiamenti della Statua della Madonna, e nelle notti che precedevano le apparizioni mensili, i satanisti arrivavano a Medjugorje da tutto il mondo per celebrare messe nere e sacrifici per il gusto di profanare luoghi sacri, e, per questo motivo, questo sarebbe un luogo speciale».